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27/09/2024 alle 20:48

I santi di oggi 27 settembre:

I santi di oggi 27 settembre:

nome San Vincenzo de' Paoli- titolo Sacerdote e fondatore- nome di battesimo Vincent de Paul- nascita 24 aprile 1581, Puy, Francia- morte 27 settembre 1660, Parigi, Francia- ricorrenza 27 settembre- È chiamato il Tommaso d'Aquino della carità; come S. Tommaso diede al mondo cristiano il capolavoro della teologia con la sua Somma, così S. Vincenzo de' Paoli con le sue istituzioni diede agli uomini il capolavoro della carità. Seppe raccogliere nell'anima sua tutto ciò che la generosità cattolica, nel volgere delle età aveva trovato per sollevare il dolore e la povertà. Nacque a Puy nella diocesi di Dax, il 24 aprile del 1581. Piccolo e povero, aveva spartito il pane della sua colazione coi compagni di scuola. Possedendo una volta trenta soldi li aveva regalati ai poveri. Portando del grano al mulino ed incontrandosi con un mendico, gliene aveva dato la metà. A dodici anni studiò a Dax, a 16 faceva ripetizione al figlio di un avvocato, perchè il padre povero non poteva fargli continuare gli studi. A venti anni riceveva gli ordini minori, ed a 24 il Sacerdozio. I primi anni di ministero furono terribili per il giovane prete, ardente di carità, ma necessariamente senza esperienza: consumò non solo tutto il suo, ma contrasse debiti notevoli per cui si trovò in serie difficoltà: difficoltà che risolse con sapienza e con l'aiuto di anime buone. Consigliato da Pietro De Berulle, accettò la parrocchia di Clichy, dove fece tanto bene; s'incaricò dell'educazione dei figli di casa Gondi che furono mecenati generosi per le sue molteplici opere di carità; e diede la celebre missione di Colleville che fu la prima di una lunga serie, ottenendo mirabili conversioni. Nominato regio cappellano di tutte le galere di Francia, fu il padre dei galeotti e pose ogni cura per sollevarli dalle loro miserie. Ottenne che fossero trattati meno duramente, fondò ospedali per gli ammalati, e la sua comparsa nelle galere era una festa per quei poveri disgraziati. Un giorno le guardie lo trovarono in una cella, legato alla catena in veste da galeotto. Aveva messo in libertà un miserabile e l'aveva sostituito. Confessore d'Anna d'Austria, distribuì due milioni in elemosine. Aprì orfanotrofi, ricoveri per i vecchi, ritiri per i dementi. Per tutte queste opere occorreva il personale adatto ed a questo scopo istituì le Figlie della Carità posto sotto la responsabilità di Luisa di Marillac insieme a Marguerite Naseau. Né qui si fermò la sua ardente carità. Egli attese anche al clero: istituì delle conferenze ecclesiastiche che ancor oggi continuano tra il clero di Francia, fondò seminari e spesso diede esercizi ai chierici ordinandi. Nel 1613, San Vincenzo de' Paoli divenne precettore presso i marchesi di Gondi, il cui marchese era governatore delle galere. Grazie al sostegno economico di questa famiglia, poté intensificare le sue iniziative di carità a favore dei poveri e dei bambini abbandonati. Nel 1625, su richiesta della marchesa, creò un gruppo di chierici dedicati all'apostolato rurale, formando il primo nucleo della Congregazione della Missione, noti come Lazzaristi. Qui fondò anche un seminario, e nel 1648 inviò il primo missionario lazzarista in Madagascar. Morì all'età di 84 anni, affranto dalle fatiche, il 27 settembre del 1660. La Francia atea gli innalzò un monumento. Leone XIII lo dichiarò patrono universale delle Congregazioni di carità. PRATICA. Rendiamo anche noi la nostra carità « paziente, benefica, sempre pronta a scusare e a sopportare ». PREGHIERA. O Dio, che per evangelizzare i poveri e per promuovere il decoro dell'ordine ecclesiastico arricchisti il beato Vincenzo di virtù apostoliche, deh! concedi, che come ne veneriamo la pietà ed i meriti, così ne imitiamo gli esempi. MARTIROLOGIO ROMANO. Memoria di san Vincenzo de' Paoli, sacerdote, che, pieno di spirito sacerdotale, a Parigi si dedicò alla cura dei poveri, riconoscendo nel volto di ogni sofferente quello del suo Signore e fondò la Congregazione della Missione, nonché, con la collaborazione di santa Luisa de Marillac, la Congregazione delle Figlie della Carità, per provvedere al ripristino dello stile di vita proprio della Chiesa delle origini, per formare santamente il clero e per assistere i poveri.

nome San Caio di Milano- titolo Vescovo- morte III secolo, Milano- ricorrenza 27 settembre- Un'antica legenda milanese del sec. XI riferisce che Caio sarebbe stati discepolo di San Barnaba e, dal 63 all'85, vescovo di Milano, dove avrebbe operato numerose conversioni tra cui San Vita e Santa Valeria insieme ai figli Gervasio e Protasio martirizzati durante la persecuzione di Nerone. Morì di vecchiaia e fu sepolto nel giardino di un certo Filippo, facoltoso signore milanese da lui convertito al cristianesimo, nel quale fu aperto un cimitero per i cristiani poveri.<br /> MARTIROLOGIO ROMANO. A Milano, san Caio, vescovo.

nome Beato Lorenzo da Ripafratta- titolo Frate Domenicano- nascita 1373 circa, Ripafratta, Pisa- morte 1456, Pistoia- ricorrenza 27 settembre- Con il trasferimento del papato da Roma ad Avignone, in condizioni simili a un assedio, e l'avvento del Grande Scisma occidentale, durante il quale due, talvolta tre persone, entrarono in competizione per l'ufficio papale, il xiv secolo fu un periodo difficile per la Chiesa, le cui varie istituzioni ne risentirono, oltre al fatto che il malessere degli ordini religiosi fu aggravato, specialmente in Italia, dalle epidemie di peste, che decimarono le congregazioni. Nel B. Raimondo di Capua (5 ott.), i domenicani trovarono un maestro generale tenacemente riformatore, e tra coloro che, lo sostennero, con il B. Giovanni Dominici (10 giu.), vi fu Lorenzo da Ripafratta. Sono state tramandate poche informazioni sull'ambiente in cui visse e sui primi anni di vita: sembra sia nato il 23 marzo 1373 (o 1374) a Ripafratta, vicino a Pisa, dove iniziò a studiare per il sacerdozio, e, quando entrò nell'ordine domenicano a Pisa era già diacono. In seguito si recò a Cortona, per svolgere il noviziato, poi a Fabriano per un breve periodo, anche se trascorse la maggior parte della sua vita a Pistoia. Al termine degli studi, predicò per qualche anno, sebbene non avesse un talento particolare per questo, ma era un buon insegnante, e possedeva le qualità giuste richieste a un priore o a un maestro di novizi del priorato di Cortona. In entrambi i ruoli si cimentò più di una volta, rigorosamente fedele all'osservanza e allo stesso tempo consapevole della flessibilità delle costituzioni dell'ordine, di cui fece uso. A parte tutto, Lorenzo merita gratitudine per aver incoraggiato Fra Angelico (18 feb.) a dipingere (con la motivazione che si poteva predicare anche attraverso la pittura, come con la parola: «Anche il linguaggio più persuasivo viene zittito dalla morte,» gli disse «ma i tuoi quadri celestiali continueranno a parlare di religione e di virtù attraverso le epoche»). Alla fine Lorenzo fu nominato vicario generale dei priorati che avevano seguito la riforma, ma quasi immediatamente scoppiò una grave epidemia di peste, perciò dovette rimandare i suoi doveri amministrativi, volgendo invece l'attenzione alle necessità delle vittime e delle loro famiglie. Alla sua morte in età avanzata, fu compianto a lungo e sinceramente: il comune chiese di celebrare le esequie a sue spese, e a Pistoia fu costruita una bella tomba di marmo. S. Antonino (10 mag.), che era stato uno dei suoi novizi, a quel tempo vescovo di Firenze, descrisse la grandezza delle sue parole e del suo esempio, aggiungendo: «Piango anche per la mia perdita personale, perché non riceverò più quelle lettere affettuose con cui soleva incitarmi a svolgere con fervore i doveri di quest'ufficio pastorale», Si affermò che presso il suo sepolcro fossero avvenuti dei miracoli, e il culto fu confermato la papa Pio IX nel 1851.<br /> MARTIROLOGIO ROMANO. A Pistoia, beato Lorenzo da Ripafratta, sacerdote dell’Ordine dei Predicatori, che osservò fedelmente per sessant’anni la disciplina religiosa e fu assiduo nell’ascolto dei peccatori.

nome Sant'Elzeario- titolo Conte di Ariano- nome di battesimo Elzéar de Sabran- nascita 1285, Ansouis, Francia- morte 27 settembre 1323, Parigi, Francia- ricorrenza 27 settembre- Nacque ad Ansouis, vicino ad Avignone fu Barone di Anzonis in Provenza e Conte di Arian in Francia. Ricevette una solida formazione cattolica nel monastero di San Víctor de Marseille, di cui era abate suo zio Guillermo. Sposò la Beata Delfina de Signe vivendo un matrimonio illibato, poiché aveva promesso la castità nel celibato come mezzo per santificarsi, ma vissero in grazia e gioia anche nel mondo della diplomazia napoletana. Entrambi si dedicarono a buone opere. Alla morte del padre, Elzearo si recò a Napoli per prendere in eredità i suoi averi, mentre sua moglie rimase in Provenza, dovette conquistare la volontà dei suoi vassalli che non volevano essere comandati da un nobile, ma con la sua prudenza e diplomazia ci riuscì. Quattro anni dopo tornò in Provenza e con la moglie divennero Terziari Francescani. Moltiplicarono le loro opere di carità e soprattutto Elzearo si distinse, per il suo amore per i lebbrosi che visitava quotidianamente. Era il padrino di Guillermo de Grimoard, il futuro beato Urbano V, che lo canonizzerà. Chiamato dal re Roberto d'Angiò, tornò a Napoli per guidare le truppe che aiutarono il Papa a liberarlo dall'assedio di Roma dall'imperatore Enrico VII. Eleazar adempì il suo compito e l'imperatore dovette revocare l'assedio. Elzearo era anche tutore del principe Carlo; ricoprì incarichi importanti nella casa d'Angiò, seminando sempre pace e armonia tra un popolo contrario alla dinastia Anjoina. I due mariti dedicarono la loro intera vita ad assistere i più bisognosi. Elzearo morì giovane a Parigi, prima che sua moglie e Delfina avessero la grazia di vedere il marito sugli altari. La leggenda gli attribuisce molti miracoli. Fu sepolto con sua moglie ad Apt. Papa Urbano V, suo figlioccio, nel 1369, firmò il decreto di canonizzazione a cinquant'anni dalla sua morte. MARTIROLOGIO ROMANO. A Parigi in Francia, sant’Elzeáro di Sabran, che, conte di Ariano, osservata la verginità e tutte le altre virtù insieme a sua moglie, la beata Delfina, morì in ancor florida età.

nome Sant'Iltrude di Liessies- titolo Vergine- nascita VIII secolo, Poitiers, Francia- morte 800 circa, Liessies, Belgio- ricorrenza 27 settembre- Iltrude figlia di Ada, una nobildonna franca, e di Wiberto, conte di Poitiers e sorella di Gundrad, primo abate di Liessies. Destinata moglie di Hugo, conte di Borgogna, preferì consacrarsi a Dio, ricevendo, nel 768, il velo delle vergini, con la benedizione del vescovo di Cambrai; fu accolta dal fratello, che la mise in una cella dietro la cappella del loro monastero a Liessies. In questo luogo visse da reclusa per 17 anni, partecipando alla vita liturgica dell'abbazia. Quando morì fu sepolto in detta abbazia. MARTIROLOGIO ROMANO. Nel cenobio di Liesse nell’Hainault, nel territorio dell’odierna Francia, santa Iltrude, vergine, che visse piamente, ritiratasi presso suo fratello Guntardo abate.

nome San Bonfiglio di Foligno- titolo Vescovo- nascita 1040, Osimo, Marche- morte 27 settembre 1115, Cingoli, Marche- ricorrenza 27 settembre- Originario di Osimo nelle marche entrò nel abbazia benedettina di Santa Maria di Storaco, di cui diventò abate. Vescovo di Foligno, aiutò a formare una delle Crociate, andò in Terra Santa come pellegrino e penitente, e vi rimase per 12 anni. Quando tornò nella sua sede, scoprì che c'era un altro vescovo che aveva preso al suo posto, giudicò di aver fatto molto bene, e si ritirò per prendere il posto di abate nell'abbazia di Storaco. Alcuni dei suoi monaci non accettarono la sua onestà nel rispettare la regola, e cercarono invano di sbarazzarsene. Sempre più propenso a una vita di penitenza, si ritira nella solitudine di Santa Maria a Fara, nella diocesi di Cingoli. MARTIROLOGIO ROMANO. A Fara presso Cingoli nelle Marche, san Bonfilio, che, dopo essere stato vescovo di Foligno, trascorse dieci anni in Terra Santa; fatto poi ritorno in Italia, visse da monaco nel monastero di Storaco, di cui in passato era stato abate, e morì, infine, in solitudine.

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2 commenti

@eliminato

3 mesi fa

SIAMO AD OTTOBRE.

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