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Minerva, secondo la mitologia romana era la Dea della sapienza, della saggezza e della guerra. Sapienza e saggezza che rispecchiano appieno lo spirito di questa città, votata principalmente allo studio e alla cultura. A Pavia si concentrano la maggior parte dei licei della provincia, ma soprattutto Pavia ospita una delle più prestigiose università italiane.

La Minerva intitola questa piazza di Pavia, stagliandosi imponente al centro di essa. Questa scultura fu realizzata nel 1938 da Francesco Messina, lo stesso autore che ha realizzato il cavallo di fronte alla sede della Rai a Roma. In pieno regime fascista, il 22 gennaio 1939, comparve su quel piedistallo, a braccia spalancate, quasi come a voler abbracciare le migliaia di studenti e studentesse che ogni giorno popolano la città.

La statua è collocata a pochi metri dalla stazione ferroviaria, in corrispondenza dell'inizio di Corso Cavour (nella pianta romana della città corrisponde al decumano). Eppure la sua direzione è del tutto insolita, perché la Minerva non guarda ne la stazione, ne Corso Cavour. La Minerva volge volutamente le spalle al nord, perché a nord di Pavia c'è Milano, nemica storica della città.

Un'altra caratteristica interessante è la lancia, la Minerva pavese è l'unica con la lancia rivolta verso il basso, il che rappresenta l’eccellenza della cultura a discapito delle armi.

Inoltre è una delle poche statue in Italia ad essere effettivamente vestita, perché pur essendo realizzata in bronzo, l'abito è realizzato in marmo, creando così questo caratteristico effetto.

Secondo una tradizione popolare, gli studenti e le studentesse non devono assolutamente guardare la statua negli occhi, specialmente prima di un esame, prima di una verifica o interrogazione, pena un brutto voto, se non peggio... bocciatura a fine anno.