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16/01/2025 alle 10:41

Arcidiocesi di Campobasso-Boiano

Arcidiocesi di Campobasso-Boiano

Arcidiocesi di Campobasso-Boiano- Archidioecesis Campobassensis-Boianensis- Chiesa latina- Regione ecclesiastica Abruzzo-Molise- Diocesi suffraganee Isernia-Venafro, Termoli-Larino, Trivento- Arcivescovo metropolita Biagio Colaianni- Arcivescovi emeriti Armando Dini, Giancarlo Maria Bregantini, C.S.S.- Presbiteri 107, di cui 78 secolari e 29 regolari (1.111 battezzati per presbitero)- Religiosi 42 uomini, 64 donne- Diaconi 20 permanenti- Abitanti 124.300- Battezzati 118.900 (95,7% del totale)- Stato Italia- Superficie 1.120 km²- Parrocchie 69 (5 vicariati)- Erezione XI secolo- Rito cattolico romano- Cattedrale Santissima Trinità- Concattedrale San Bartolomeo- Santo patrono San Bartolomeo apostolo. L'arcidiocesi di Campobasso-Boiano (in latino Archidioecesis Campobassensis-Boianensis) è una sede metropolitana della Chiesa cattolica in Italia appartenente alla regione ecclesiastica Abruzzo-Molise. Nel 2021 contava 118.900 battezzati su 124 300 abitanti. È retta dall'arcivescovo Biagio Colaianni. La prima menzione di un vescovo di Boiano è quella di un anonimo prelato che prese parte al sinodo provinciale indetto dal metropolita Udalrico di Benevento nel 1061; non è da escludere che questi possa corrispondere al vescovo Alberto, documentato dal 1068 al 1089. All'epoca del vescovo Alberto si deve anche la costruzione della cattedrale bojanese di San Bartolomeo, edificata grazie alla liberalità e alla munificenza del conte normanno Rodolfo di Moulins; gravemente danneggiata da un terremoto, venne ricostruita e consacrata dal vescovo Poliziano nel maggio del 1215, e ancora restaurata nel XV secolo da Silvio Pandoni. Risale all'XI secolo anche l'espansione monastica benedettina nel territorio di Boiano. L'importanza sempre più crescente di Campobasso si evince anche dal fatto che nel corso del Seicento diversi vescovi vi morirono e vi furono sepolti, e che nel 1738 il vescovo Domenico Antonio Manfredi (1738- 1746) fissò la sua residenza a Campobasso, dove furono traslate anche la cancelleria vescovile e l'archivio diocesano. Il 29 giugno 1927 in forza della bolla Ad rectum di papa Pio XI la cattedra, la residenza vescovile, il capitolo della cattedrale ed il seminario diocesano furono definitivamente traslati a Campobasso e la diocesi assunse il nome di diocesi di Boiano-Campobasso. L'11 febbraio 1973 la diocesi, già suffraganea di Benevento, fu elevata al rango di arcidiocesi con la bolla Pontificalis Nostri di papa Paolo VI, immediatamente soggetta alla Santa Sede. Il 21 agosto 1976 fu ulteriormente elevata a sede metropolitana in forza della bolla Ad apicem sacerdotalis dello stesso papa Paolo VI, con la quale le furono assegnate le attuali suffraganee. Il 27 febbraio 1982, con decreto della Congregazione per i vescovi, ha mutato il proprio nome in quello attuale, conservando la denominazione dell'antica sede episcopale. L'arcidiocesi comprende 44 comuni molisani: 38 in provincia di Campobasso: Campobasso, Boiano, Jelsi, Gambatesa, Sepino, Vinchiaturo, Sant'Elia a Pianisi, Petrella Tifernina, Pietracatella, San Giovanni in Galdo, Ferrazzano, Riccia, Busso, Campochiaro, Mirabello Sannitico, Monacilioni, Montagano, Oratino, Ripalimosani, Sant'Angelo Limosano, Spinete, Colle d'Anchise, Cercemaggiore, Campodipietra, Baranello, Campolieto, Guardiaregia, San Giuliano del Sannio, Macchia Valfortore, Castellino del Biferno, San Polo Matese, Gildone, Matrice, Limosano, Tufara, Cercepiccola, San Massimo, Toro; 6 in provincia di Isernia: Cantalupo nel Sannio, Santa Maria del Molise, Castelpetroso, Macchiagodena, Sant'Elena Sannita, Roccamandolfi.

Sede arcivescovile è la città di Campobasso, dove sorge la cattedrale della Santissima Trinità. A Boiano, un tempo sede vescovile, si trova la concattedrale di San Bartolomeo. A Castelpetroso invece, ha sede il più importante santuario molisano, quello dell'Addolorata. Il territorio si estende su 1120 km² ed è suddiviso in 69 parrocchie, raggruppate in 5 foranie: Campobasso, Boiano-Castelpetroso, Matrice, Riccia e Sepino.

La cattedrale metropolitana della Santissima Trinità è il principale luogo di culto cattolico di Campobasso, chiesa madre dell'omonima arcidiocesi metropolitana. Nel 1504, per volere del feudatario Andrea de Capoa, fu edificata al di fuori della cerchia muraria feudale la chiesa della SS. Trinità. In essa ebbe sede la confraternita della Trinità, soppressa nel 1809, divenuta celebre nel XVI secolo per le lotte con quelli Crociati. Distrutta dal terremoto del 1805, fu ricostruita su progetto dell'architetto Bernardino Musenga. Fu riaperta al culto nel 1829 diventando parrocchia e sede del capitolo collegiale. Nel 1860 fu chiusa al culto e utilizzata dalle truppe regolari quale caserma. Nel 1900 fu riaperta ai fedeli, diventando cattedrale nel 1927. Con lo spostamento della sede vescovile da Bojano a Campobasso l'edificio fu oggetto di ulteriori lavori. Su progetto dell'arch. Tullio Passarelli e dell'ing. Vittorio Tiberio si provvide, tra il 1927 e il 1933, all'innalzamento della navata centrale e alla costruzione dell'abside, quest'ultima contenente un affresco di buon livello di Romeo Musa raffigurante la Pentecoste. Oggi è la chiesa più rappresentativa della città. La facciata ricalca lo stile neoclassico con pronao esastilo e frontone triangolare campeggiante nella parte superiore. L'interno è diviso in tre ampie navate: in quelle laterali si aprono due grandi cappelle, affrescate da Amedeo Trivisonno, mentre nella centrale è possibile ammirare, sovrastante l'altare maggiore, un elegante baldacchino sostenuto da capitelli corinzi. Nella navata di sinistra è situato il fonte battesimale di granito a forma di vasca quadrata risalente al 1745. Dietro l'altare sono situati il coro, realizzato in noce, e l'organo a canne costruito da Ponziano Bevilacqua nel 1993; quest'ultimo è a trasmissione mista ed ha 41 registri su tre manuali e pedale. Le vetrate policrome rappresentano i santi difensori del dogma della Trinità: Sant'Agostino, Sant'Ilario, Sant'Anastasio e San Nicola. Religione cattolica di rito romano- Titolare Santissima Trinità- Arcidiocesi Campobasso-Boiano- Stile architettonico neoclassico- Inizio costruzione 1504- Completamento ricostruita nel XIX secolo.

Mons. Biagio Colaianni- arcivescovo della Chiesa cattolica- Titolo Campobasso-Boiano- Incarichi attuali Arcivescovo metropolita di Campobasso-Boiano (dal 2023)- Nato 3 giugno 1957 (67 anni) a Matera- Ordinato diacono 7 maggio 1983 dall'arcivescovo Michele Giordano (poi cardinale)- Ordinato presbitero 9 giugno 1984 dall'arcivescovo Michele Giordano (poi cardinale)- Nominato arcivescovo 6 dicembre 2023 da papa Francesco- Consacrato arcivescovo 10 febbraio 2024 dall'arcivescovo Antonio Giuseppe Caiazzo. Blasonatura dello stemma: Interzato in pergola, nel 1º d'azzurro caricato di tre stelle di argento; nel 2º di rosso caricato di un pettine da cardatore (strumento del martirio di San Biagio) e di una conchiglia d'oro (attributo iconografico per il Battista e del pellegrino per l'apostolo Giacomo); nel 3º di verde caricato di tre spighe d'oro e di una torre d'oro. Lo stemma araldico, che sintetizza la storia, i valori spirituali ed il programma dell’Arcivescovo, presenta al centro uno scudo di tipo sannitico diviso in tre porzioni. In quella superiore, di colore azzurro, le tre stelle di argento richiamano la devozione mariana: dalla Madonna della Bruna di Matera, alla Madonna della Libera di Campobasso, alla Madonna di Lourdes cui don Biagio è legato da profonda devozione. Di qui la scelta del giorno della sua consacrazione episcopale, il 10 febbraio, vigilia della festa mariana di Nostra Signora di Lourdes. La seconda porzione, di colore rosso, presenta due simboli: un pettine da cardatore di lana, strumento del martirio di San Biagio, ed una conchiglia d’oro, attributo iconografico per Giovanni Battista ma anche dei pellegrini alla tomba dell’apostolo Giacomo. I riferimenti sono al nome di Mons. Colaianni e a quelli delle parrocchie lucane dove ha svolto il suo ministero sacerdotale. Nella terza porzione, di colore verde, compaiono altri due simboli: – tre spighe d’oro, richiamo alle spighe di grano dello stemma di Matera e al suo Patrono Sant’Eustachio che nella etimologia greca è “colui che produce buone spighe”; – una torre dorata, elemento caratterizzante lo stemma araldico della città di Campobasso“. Il motto "Gratia Dei in me vacua non fuit", è tratta da una lettera dell’apostolo Paolo, la frase scelta dall'arcivescovo quale sintesi del suo ministero pastorale. « Per grazia di Dio, però, sono quello che sono, e la sua grazia in me non è stata vana . Anzi, ho faticato più di tutti loro, non io però, ma la grazia di Dio che è in me ». Scrivendo ai cristiani di Corinto Paolo si presenta come l’ultimo e il più indegno degli apostoli per essere stato, prima della conversione sulla via di Damasco, un feroce persecutore dei seguaci di Cristo.

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3 commenti
OP

@Vitupero

un mese fa

Il pallio sotto lo stemma è il simbolo dei metropoliti, richiama la figura del Buon Pastore che regge sulle spalle il gregge.

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@violino

un mese fa

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