@FromSovietRussiaWithLove
(pensieri di ieri sera) Sono in treno, di ritorno da Roma, seduto su una magnifica poltrona di executive, con una hostess che serve a me e altri nove
passeggeri tutto ciò che vogliamo. Nelle cuffie ho home, di edith whiskers, quella che era ma non troppo la nostra canzone. non troppo perché io non ho mai dato importanza a questa canzone, eppure in questa settimana la ho sempre nelle orecchie, a sperare di non aver fatto quegli errori, di non averle detto quelle brutte cose, di non essere stato cattivo, di non aver mantenuto la calma nei momenti di stress, di non essere stato accanto quanto avrei dovuto. Probabilmente è una ferita più grande di me, e non so come la cosa finirà, se arriverà un giorno in cui staremo bene insieme o se mi butterò sotto un treno.
Ho solo paura che a lei non importi più nulla di me. Non ci dormo la notte.
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Però oggi sono felice, ho girato tutta Roma in 4 ore, sono stato al belvedere famoso con la scritta, ho interagito con le persone, con una bambina che mi ha tirato la pallina del cane addosso, con una ragazza in lounge, con la hostess del treno, con altri passeggeri. È così bello essere cordiali, avere interazioni di cortesia, mi mette il sorriso sulle labbra.