@Pali
Vannacci ha ragione su una cosa...
Il mondo al contrario è il libro di Vannacci, lungamente dibattuto per i suoi contenuti... spesso anche da chi questo libro non lo ha mai letto. Il nuovo delfino di Matteo Salvini paragona la sua opera letteraria al Mein Kampf, il manifesto personale di Hitler che ha segnato la sua ascesa al potere.
Lo ha paragonato lui, dunque perché no? Paragoniamo i due testi letterari.
A ottobre sono stata al Piccolo Teatro di Milano, a vedere uno spettacolo chiamato proprio Mein Kampf, realizzato da Stefano Massini. In questo spettacolo Massini propone i passaggi salienti del manifesto nazional-socialista, ponendo così un tema molto valido allo spettatore... Quell'albero, dà ancora frutti o è morto? Perché ancora oggi, nonostante sappiamo chi sia Hitler, e che cosa abbia fatto, una piccola fetta di popolazione, più o meno nascosta, crede in quella idea distorta?
La risposta è sì, purtroppo quell'albero non è morto. Per anni in Germania possedere una copia del Mein Kampf era reato, e questo ha fatto sì che si creasse una sorta di mitizzazione. Sappiamo che vietare qualcosa, non fa altro che attrarre chi è giovane. E purtroppo, nonostante gli orrori che quel testo nasconde fra le parole, ha molta attualità, è un testo nel quale chi vive una sorta di repulsione nelle difficoltà della democrazia odierna, ci si può ritrovare. Nel Mein Kampf Hitler faceva leva sulla disperazione di un popolo tedesco uscito sconfitto dalla Guerra, proclamava le sue idee come "necessarie", troppe teste al comando, troppo caos, la verità è in ciò che vi dico io, perché io sono come voi... sono cresciuto nella periferia, osservando questa disperazione. Faceva leva sulla incapacità di chi comanda, perché si è piegato ai nemici della Germania.
Vi ricorda qualcosa? Il sovranismo sempre più dilagante in Europa fa leva proprio su questo... troppe libertà, troppe teste a comandare, chi vince deve governare, e per governare serve un leader valido... È stata la sinistra al governo a portarvi in questo caos, noi siamo gli unici che possono riportare l'Italia in alto.
Vannacci, come Hitler, vede nella libertà un caos, vede nell'attuale ordine democratico il vincitore che patteggia con lo sconfitto. Al di là degli estratti dibattuti e considerati come deliri di un pazzo da alcuni, o la verità sacrosanta per altri, lo scheletro è lo stesso: un uomo che offre la giusta ricetta, che fa leva sulla disperazione e la debolezza di un popolo esasperato. La politica non risponde più al volere dei cittadini.
Ovviamente non sto paragonando Hitler a Vannacci, ma Il mondo al contrario è l'esempio di come la libertà delle idee, senza un giusto confronto, senza una giusta e corretta critica, può portare ad abbracciare una corrente politica, capace di parlare alla pancia del paese. Il meccanismo funziona, perché l'essere umano, per sua natura, funziona così... l'uomo ha bisogno di un leader, si sente perso senza un nemico da affrontare.
Il prezzo per l'ordine è rinunciare alle proprie libertà. E io mi domando... Noi giovani, cresciuti in un paese libero, siamo veramente disposti a rinunciare alle nostre libertà... In un paese dove possiamo vestirci come vogliamo, siamo veramente disposti a riprendere le uniformi? in un paese dove possiamo amare chi vogliamo, siamo disposti a rinunciare al vero amore? in un paese dove possiamo dire ciò che vogliamo, siamo veramente disposti a rinunciare alla libertà di espressione?
La mia verità, o meglio, il mio pensiero, è che in quel 1924, quando fu messo su carta il pensiero di Hitler, l'uomo era spaesato, incapace di reagire, e talvolta indifferente. In questo 2024 vedo l'uomo spaesato, incapace di reagire, e talvolta indifferente... 100 anni dopo, vedo un sempre più crescente fenomeno di repulsione verso le libertà... contro l'autonomia degli organi dello stato come la magistratura, contro la libertà di manifestare, contro le minoranze etniche e contro chi è diverso da noi... 100 anni dopo, quell'albero dà ancora frutti, ma vi imploro di fare attenzione... Non tutti i frutti sono commestibili.