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Arcidiocesi di Pisa
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Arcidiocesi di Pisa- Archidioecesis Pisana- Chiesa latina- Regione ecclesiastica Toscana- Diocesi suffraganee Livorno, Massa Carrara-Pontremoli, Pescia, Volterra- Arcivescovo metropolita e primate Giovanni Paolo Benotto- Vicario generale Gino Biagini- Presbiteri 175, di cui 124 secolari e 51 regolari (1.785 battezzati per presbitero)- Religiosi 52 uomini, 330 donne- Diaconi 24 permanenti- Abitanti 331.779- Battezzati 312.535 (94,2% del totale)- Stato Italia- Superficie 847 km²- Parrocchie 166 (9 vicariati)- Erezione IV secolo- Rito cattolico romano- Cattedrale Metropolitana di Santa Maria Assunta- Santo patrono San Ranieri. L'arcidiocesi di Pisa (in latino Archidioecesis Pisana) è una sede metropolitana della Chiesa cattolica in Italia appartenente alla regione ecclesiastica Toscana. Nel 2021 contava 312.535 battezzati su 331.779 abitanti. È retta dall'arcivescovo Giovanni Paolo Benotto. La diocesi di Pisa nacque nei primi decenni del IV secolo e venne a sovrapporsi pressoché ai limiti delle circoscrizioni civili dell'epoca. Il primo vescovo noto è Gaudenzio, presente al sinodo di Roma del 313. Nel VI secolo, con l'invasione dei Longobardi, il territorio diocesano subì una forte riduzione a nord, ma acquistò spazi al sud, fino all'attuale Cecina. Il 21 aprile 1092, sotto Dagoberto da Pisa, fu elevata al rango di arcidiocesi. Il 26 aprile 1478 l'arcivescovo Francesco Salviati fu giustiziato a Firenze come responsabile della Congiura dei Pazzi. Nei quarant'anni successivi l'arcidiocesi rimase vacante e fu governata da amministratori apostolici. In seguito al Concordato del 1801 tra la Santa Sede e la Francia l'arcidiocesi pisana perse la giurisdizione metropolitana sulle diocesi corse (Aleria e Sagona furono soppresse mentre la diocesi di Ajaccio, unica rimasta in Corsica, divenne suffraganea dell'arcidiocesi di Aix). Infine nel 1806 l'arcidiocesi subì l'ultima modifica con la cessione di una porzione del suo territorio a vantaggio dell'erezione della diocesi di Livorno, suffraganea di Pisa, decretata il 25 settembre 1806 da papa Pio VII con la bolla Militantis Ecclesiae. Nel 1822 fu eretta la diocesi di Massa, nuova suffraganea di Pisa. Le ultime suffraganee ad essere aggregate alla provincia ecclesiastica pisana furono la diocesi di Pescia e la diocesi di Volterra nel 1856. Dal 6 al 13 giugno 1965 Pisa ospitò il XVII Congresso eucaristico nazionale italiano, a cui intervenne come legato pontificio il cardinale Ermenegildo Florit. L'arcidiocesi a causa delle vicissitudini che hanno accompagnato la sua storia ha confini frastagliati e comprende quattro zone non contigue: una parte della provincia di Pisa, precisamente la piana dell'Arno dalla città di Pisa fino a Pontedera, e la piana del Serchio a nord; ingloba poi le Colline Pisane a sud di Pisa, da Collesalvetti fino a San Pietro in Palazzi, lungo l'ex strada statale 206; comprende inoltre la Versilia storica con i comuni di Pietrasanta, Seravezza, Forte dei Marmi e Stazzema, una zona isolata dal resto dell'arcidiocesi, più una parte della Media Valle del Serchio, anch'essa isolata dal resto dell'arcidiocesi, corrispondente al comune di Barga. Sede arcivescovile è la città di Pisa, dove si trova la cattedrale di Santa Maria Assunta.
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Il Duomo di Pisa, ufficialmente Cattedrale primaziale di Santa Maria Assunta, al centro della Piazza del Duomo, conosciuta anche come Piazza dei Miracoli, è la cattedrale dell'Arcidiocesi di Pisa nonché chiesa Primaziale. Ideata dal genio di Busketo (le cui spoglie riposano in un sarcofago romano, parte della facciata) e realizzata a partire dal 1063, fu dedicata all’Assunta in onore della vittoriosa battaglia di Palermo avvenuta proprio tra il 13 e il 18 agosto di quell’anno. Il suo stile è unico, definito romanico pisano, del quale troviamo esempi in gran parte della Toscana, della Sardegna, Corsica, perfino in Campania e Puglia. La facciata è un capolavoro di Rainaldo (anche se molti fregi e capitelli sono attribuiti a Guglielmo e Biduino), sviluppata su arcate cieche, decorate con losanghe e tarsie, sovrastate da quattro ordini di logge praticabili. Di grande pregio sono i portali in bronzo, realizzati su disegno di Raffaello Pagni in sostituzione di quelli distrutti nell’incendio del 1595, e la Vergine con Bambino, opera di Andrea Pisano (1343 circa), che si trova in alto sulla cuspide della facciata. La chiesa misura circa 100 metri di lunghezza e 70 di larghezza ed è definita la terza chiesa più grande d’Europa dell’XI secolo, dopo San Pietro e San Paolo fuori le mura di Roma. La cupola ellittica, progettata da Busketo e decorata nel 1380 circa da Piccio di Landuccio, si ispira alle grandi cupole bizantine, prima fra tutte quella di Santa Sofia (Turchia). L’abside è un tripudio di colori e giochi di linee e dialoga stilisticamente con la vicina Torre Pendente. Di grandissimo interesse è la porta bronzea di Bonanno Pisano (1179-1181), o porta di San Ranieri, unica superstite dopo l’incendio del 1595. Interno: a cinque navate, divise da colonne monolitiche di granito dell’isola d’Elba. Tre archi, due a sesto acuto e uno a tutto sesto, ci rivelano il bel mosaico absidale del Cristo Pantocratore di Francesco da Pisa, Vincino da Pistoia e soprattutto Cimabue. Il gusto moresco è evidente nelle arcate delle navate laterali, tanto che la Cattedrale fu spesso paragonata alla grande Moschea di Cordoba. Eleganti quadroni settecenteschi e ottocenteschi (Bezzuoli, Bilivert, Lomi, Tempesti ecc.) ci raccontano la storia di Pisa e, tra gli altari laterali, troviamo opere di gran rilievo, come la Madonna con Bambino di Andrea del Sarto (prima metà del XVI secolo) nel secondo altare della navata destra e la bellissima Vergine di Perin del Vaga, nel primo altare del transetto meridionale. Il soffitto intagliato a lacunari e decorato con foglie d’oro, terminato nel 1602, è un’opera di Domenico e Bartolomeo Atticciati e sostituisce l’originale a capriate perduto durante l’incendio del 1595. Braccio destro del Transetto: in alto il mosaico della Madonna in gloria di Francesco Traini (XIV sec.) veglia sull’urna in marmo policromo, realizzata da Giovan Battista Foggini nel 1687, dove riposa il corpo di San Ranieri, patrono della città. A sinistra, nell’ombra, parte del sarcofago dell’imperatore Arrigo II di Lussemburgo, scolpito da Tino di Camaino nel 1313 (in parte conservato al Museo dell’Opera), un tempo alle spalle dell’altare maggiore. Gli angeli dipinti sono di Domenico Ghirlandaio.<br /> Altare maggiore e Tribuna: lungo i fianchi è situato il coro ligneo quattrocentesco, sul quale spiccano opere di Andrea del Sarto e del Sogliani. L’altare settecentesco è dominato dal grande Crocifisso di bronzo del Giambologna. Alle spalle la grande tribuna rivela opere magistrali di Beccafumi, Sogliani, Sodoma e Salimbeni. Il pavimento è in opus alexandrinum della metà del XII secolo e sempre alle spalle dell’altare, si nota un vaso di porfido, parte del bottino della prima Crociata, ritenuto uno dei recipienti utilizzati per le celebrazioni delle nozze di Cana. Braccio sinistro del Transetto: in alto il mosaico dell’Annunciazione di Francesco Traini, al centro il grande ciborio d’argento disegnato da Giovanni Battista Foggini. Tra le colonne si scorgono quadri di Aurelio Lomi e in prossimità dell’altare maggiore, l’icona della Vergine con il Bambino, attribuita a Berlinghiero Berlinghieri (1226), conosciuta come la Madonna di Sotto gli Organi, uno dei simboli sacri della città. Il Pergamo (o pulpito) di Giovanni: capolavoro di Giovanni Pisano, il Pergamo fu iniziato nel 1301 e terminato nel 1310. Durante l’incendio del 1595, per salvarlo, fu completamente smontato e i suoi pezzi furono collocati in posti diversi, fino alla ricostruzione nel 1926, purtroppo con qualche alterazione. Al primo ordine troviamo grandi leoni stilofori e colonne cariatidi e telamoni. Profeti, sibille e apostoli in continuo movimento fanno da cornice alle storie della vita di Gesù: dall’Annunciazione al Giudizio Finale. L’opera è definita il massimo esempio di espressionismo medievale. La lampada di Galileo Galilei: 'con la sagacità del suo ingegno inventò quella semplicissima e regolata misura del tempo per mezzo del pendulo, non prima da alcun altro avvertita, pigliando occasione d'osservarla dal moto d'una lampada, mentre era un giorno nel Duomo di Pisa; e facendone esperienze esattissime, si accertò dell'egualità delle sue vibrazioni' (Vincenzo Viviani. Racconto Istorico, 1654). Al centro della navata pende il lampadario in bronzo di Vincenzo Possanti, opera che va a sostituire l’originale lampada (ora in Campo Santo) che Galileo Galilei osservò in Cattedrale nel 1581 (a soli 17 anni). Le sue riflessioni lo portarono a formulare la teoria nota come isocronismo del pendolo, secondo la quale il tempo di oscillazione di pendoli di eguale lunghezza è costante, qualunque sia l'ampiezza dell’oscillazione. In realtà tale teoria è valida solo se le oscillazioni sono di piccola ampiezza, ma fu comunque la base per gli studi a venire.<br /> Il Capodanno Pisano: all’interno della Cattedrale, in prossimità del marcapiano sopra il Pergamo di Giovanni Pisano, appare una mensola sostenuta da un ovulo: il 25 marzo, alle ore 12:00, viene colpita da un raggio di sole che entra da una piccola finestra posta sul transetto meridionale. Tale evento determina il passaggio dal vecchio al nuovo anno in stile pisano, cioè rispettando l’antico calendario ab incarnatione che computa i giorni dell’anno a partire dal giorno dell’Annunciazione della Vergine e dell’antico Equinozio. Pisa entra così nell’anno nuovo con ben 9 mesi di anticipo. Tale usanza, oggi celebrata con grande fervore, è documentata almeno dal X secolo e fu abolita nel 1749 dal Granduca Francesco Stefano di Lorena, poiché creava non poche confusioni negli atti pubblici. Religione cattolica di rito romano- Titolare Santa Maria Assunta- Arcidiocesi Pisa- Consacrazione 1118- Stile architettonico Romanico pisano<br /> Inizio costruzione 1063- Completamento 1092.
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Mons. Giovanni Paolo Benotto- arcivescovo della Chiesa cattolica- Titolo Pisa- Incarichi attuali Arcivescovo metropolita di Pisa (dal 2008), Primate di Sardegna e Corsica (dal 2008), Vicepresidente della Conferenza episcopale toscana (dal 2019)- Incarichi ricoperti Vescovo di Tivoli (2003-2008)- Nato 23 settembre 1949 (75 anni) a Pisa- Ordinato presbitero 28 giugno 1973 dall'arcivescovo Benvenuto Matteucci- Nominato vescovo 5 luglio 2003 da papa Giovanni Paolo II- Consacrato vescovo 7 settembre 2003 dall'arcivescovo Alessandro Plotti- Elevato arcivescovo 2 febbraio 2008 da papa Benedetto XVI. Descrizione: La forma dello stemma è quella più largamente utilizzata: lo scudo sannitico. Il cappello vescovile è verde (il colore di patriarchi, arcivescovi e vescovi), con appesi dieci fiocchi per lato (il numero di fiocchi che spetta ad un arcivescovo). Il palo che sostiene lo scudo termina con la croce metropolitana trifogliata. La parte superiore ricorda il vessillo crociato concesso dal Papa alla Chiesa pisana nel corso del sec. XIII, croce bianca su campo rosso. Ad esso è appeso il pallio, segno del metropolita. Nella parte inferiore, il campo è azzurro, in ricordo dell'arcivescovo pisano Alamanno Adimari, morto a Tivoli. Il campo è tagliato da due onde che corrono in parallelo, ad indicare i fiumi Aniene e l'Arno, che attraversano le città di Tivoli e di Pisa, rispettivamente. Il cartiglio reca il motto biblico "OMNES IN CHRISTO UNUM", tutti sono uno in Cristo.