@khoai_ingrata_

21/02/2023 alle 10:19

Ho bisogno di un'opinione, questo (sotto) è un pezzo della fanfiction che sto scrivendo

Ho bisogno di un'opinione, questo (sotto) è un pezzo della fanfiction che sto scrivendo

Oggi stavo molto male, era una giornata in cui l'ombra della depressione mi perseguitava in qualsiasi momento, non mi facevo una doccia da così tanti giorni che non mi ricordavo neanche quanti e il tanfo di me stessa mi dava una nausea perenne, i miei vestiti erano macchiati e le mie ferite non guardano, avevo finito pure lo spazio.. braccia, coscie, polpacci, seno, pancia e caviglie erano piene di tagli e bruciature ogni giorno nuove. Non mangiavo da quasi 6 giorni ed a malapena bevevo qualcosa. Oltretutto il senso di colpa per mio fratello non aiutava neanche a dormire, l'immagine di lui davanti a me esanime mi si era stampata sulle palpebre e la sua voce nei miei timpani non smetteva mai di tormentarmi. Volevo morire ma sapevo di non meritarmelo, avevo tolto tante vite, non avrei dovuto toglierla a me stessa per del semplice "senso di colpa". Avrei voluto che qualcuno, magari un angelo, venisse e mi esorcizzasse come si fa ad una maledizione, d'altronde cos'era che ci distingueva? Niente, ero esattamente una maledizione, portavo nient'altro che tragedie, mia madre, i miei "genitori", mio fratello.. tutti caduti per causa mia.

Stavo nella mia camera, ormai quasi inaccessibile per il disordine, la spazzatura ed il tanfo. Ero sdraiata sul mio letto, ormai sudicio, da ore. Quasi sembravo una ciminiera per le sigarette che mi fumavo, ormai erano le uniche che mi erano rimaste.

Il giorno dopo fu peggio, ero arrabbiata con me stessa, ero in preda alla pazzia, mi menavo da sola, tirai così tanti pugni alle ferite che riaprii quelle più fresche, le mie gambe erano piene di lividi e la fronte aveva stampato il sangue sul muro. Le lacrime mi scendevano come cascate incontrollabili dagli occhi e per poco non mi facevano i solchi sulle guance. Stavo male, ero pazza, ero folle.  Mi venne in mente un'idea orrenda.

Provai a pettinarmi i capelli ma non ci riuscii, mi feci una coda sperando che non si vedesse il lerciume ed il caos sopra alla mia testa. Mi sciacquai il viso, le ascelle ed il collo sperando che magicamente la puzza di me stessa se ne andasse. Mi cambiai i vestiti con quelli più decentemente puliti che trovai.

Ed adesso ero una ragazzina di 17 anni lercia, puzzolente e malandata che correva in preda alla follia verso la metro che la avrebbe trasportata per un bel pezzo verso una casa con il cancello rosso.

+2 punti

Nessun commento

Non ci sono ancora commenti. Perchè non inizi tu la conversazione?