@Vitupero

03/07/2024 alle 14:47

I santi di oggi 3 luglio:

I santi di oggi 3 luglio:

nome San Tommaso- titolo Apostolo- nascita I secolo a. C., Galilea- morte 3 luglio 72, Mylapore, India- ricorrenza 3 luglio, 21 dicembre messa tridentina-

Santuario principale Basilica di San Tommaso Apostolo a Ortona- Attributi cintola, lancia, libro e squadra- Patrono di architetti, artisti, carpentieri, giudici, muratori, scalpellini, geometri, agrimensori, Ortona, India e Pakistan- Tommaso, chiamato Didimo che significa gemello, era giudeo: ebbe il privilegio di seguire Gesù che lo chiamò all'apostolato fin dai primi tempi della sua vita pubblica. Supplì al difetto d'istruzione col candore, la semplicità della sua anima e coll'amore al suo Maestro. Udito che Lazzaro si trovava infermo, « Gesù disse ai suoi discepoli: Torniamo in Giudea. Maestro, gli fecero osservare, or ora i Giudei cercavano di lapidarti, e tu ritorni fra loro? E Gesù rispose: Non è forse di dodici ore la giornata? Se uno cammina di giorno non inciampa, perchè vede la luce di questo mondo; ma se uno cammina di notte inciampa, perchè non ha lume ». Alcuni discepoli cercarono ancora il modo di dissuaderlo. Tommaso, vistolo irremovibile disse: « Andiamo anche noi a morire con lui ». Un'altra prova d'amore di questo Apostolo l'abbiamo quando Gesù nell'ultima cena, volendo confortare i discepoli, uscì in queste parole: « Non si turbi il vostro cuore. Credete in Dio ed anche in me. Nella casa del padre mio ci son molte mansioni. Vado a prepararvi un posto; e quando l'avrò preparato verrò di nuovo a prendervi, affinchè dove sono io siate anche voi ». Tommaso, che bramava ardentemente seguirlo, disse: « Signore, non sappiamo dove vai e come posiamo conoscere la strada? ». Gesù gli rispose : « Io sono la via, la verità e la vita; nessuno viene al Padre se non per me ». Risorto Gesù dai morti, apparve agli Apostoli ma Tommaso era assente. Gli dissero gli altri discepoli: « Abbiamo veduto il Signore. Ma egli a loro: Se no vedo nelle sue mani i fori dei chiodi, e non metto il mio dito nel posto dei chiodi, e non metto la mia mano nel suo costato, non credo ». Ma Gesù ricomparve nuovamente in mezzo a loro, e volgendosi all'incredulo discepolo disse: « Guardami e toccami, e non essere incredulo, ma fedele ». Tommaso allora cadde in ginocchio né potè rispondere altro se non : « Signore mio e Dio mio ». E Gesù: « Perché hai veduto, o Tommaso, hai creduto; beati coloro che non han veduto e crederanno ». Salito Gesù al Cielo e mandato lo Spirito Santo, gli Apostoli si sparsero per il mondo a predicare la buna novella. A Tommaso toccò in sorte di portare il Vagelo tra i Persi e i Medi; evangelizzò pure i Parti, Ircani, i Battriani, gli Etiopici e gli Indiani. A Calamina, avendo operato molte conversioni, incontrò le ire di quel re idolatra il quale lo perseguitò crudelmente ed in molti modi: alfine comandò che fosse trafitto con la lancia. E Tommaso mori ripetendo : « Signore mio e Dio mio ». Le sue reliquie per ordine di Giovanni III, re di Portogallo, furono riposte in una chiesa eretta a Melapore in onore del grande Apostolo. Successivamente furono traslate sull'Isola di Chios, nell'Egeo, ma nel 1258 furono traslate nuovamente dall'isola di Chios ad Ortona durante una missione militare. PRATICA Facciamo un profondo atto di fede nella divinità di Gesù Cristo. PREGHIERA Deh! Signore, accordaci di celebrare con gioia la solennità del tuo beato apostolo Tommaso, affinchè siamo sempre assistiti dal tuo patrocinio e possiamo veder accrescere la nostra fede. MARTIROLOGIO ROMANO. Festa di san Tommaso, Apostolo, il quale non credette agli altri discepoli che gli annunciavano la resurrezione di Gesù, ma, quando lui stesso gli mostrò il costato trafitto, esclamò: «Mio Signore e mio Dio». E con questa stessa fede si ritiene abbia portato la parola del Vangelo tra i popoli dell’India.

nome Sant'Eliodoro- titolo Vescovo- nascita metà del IV secolo- morte 407 circa, Altino, Venezia- ricorrenza 3 luglio- Santuario principale Basilica di Santa Maria Assunta (Torcello)- Le informazioni su Eliodoro provengono principalmente dagli scritti di S. Girolamo (30 set.). Probabilmente era stato un soldato e apparteneva a un gruppo di religiosi che si raccolsero intorno a Valeriano, vescovo di Aquileia. incontrò S. Girolamo quando si trovava ad Aquileia dal 370 al 373 e lo accompagnò in Palestina, dove per un certo periodo condivisero la vita monastica. Eliodoro rifiutò di seguire lo stile di vita di Girolamo, più austero del suo, c ritornò in Italia, dove lo ritroviamo in veste di vescovo di Altino, probabilmente il primo della città. Fu consacrato prima del 381, durante un concilio episcopale ad Aquileia. Girolamo considerò il ritorno di Eliodoro in Italia come una diserzione dalla vita monastica e scrisse a lungo per rimproverarlo, puntualizzando nella sua lettera tutti i vantaggi di vivere nella solitudine del deserto. Come al solito, Girolamo non attenuò le parole: Eliodoro aveva scelto l'eredità del mondo e perciò non avrebbe potuto essere «coerede con Cristo»; perché non voleva combattere quando era preparato per la battaglia? I due rimasero amici, in ogni caso, e successivamente Girolamo scrisse a lui e a S. Cromazio (2 dic.), vescovo di Aquileia e amico di Eliodoro, chiedendo denaro e libri come aiuto per la sua traduzione della Bibbia, e dedicando loro, in seguito, alcune opere. Dopo che il nipote di Eliodoro, Nepoziano, rinunciò alla carriera militare per diventare sacerdote, Girolamo scrisse che non avrebbe potuto avere un esempio di pastore migliore di suo zio. Non si conosce la data della morte di Eliodoro, ma sembra sia avvenuta prima del 410. MARTIROLOGIO ROMANO. Ad Altino in Veneto, sant’Eliodoro, vescovo, che, istruito alla scuola di san Valeriano di Aquileia, fu compagno dei santi Cromazio e Girolamo e fu il primo vescovo di questa città.

nome Beata Maria Anna Mogas Fontcuberta- titolo Fondatrice- nome di battesimo María Ana Mogas Fontcuberta- nascita 13 gennaio 1827, Corró de Vall, Granollers, Barcellona- morte 3 luglio 1886, Fuencarral, Madrid- ricorrenza 3 luglio- Beatificazione da papa Giovanni Paolo II il 6 ottobre 1996- Maria Ana Mogas Fontcuberta nacque il 13 gennaio 1827 a Corró del Vall-Granollers (Barcellona, Espaiía). I suoi genitori, Lorenzo e Magdalena, morirono quando lei aveva rispettivamente 7 e 14 anni. Si trasferì a vivere a Barcellona sotto la tutela di sua zia, che era anche sua madrina. Iniziò la sua vita religiosa nel 1850 a Ripoll (Gerona). Fondò la congregazione delle Francescane Missionarie della Madre del Divino Pastore dedita all'educazione dei bambini, soprattutto di quelli poveri, alla cura dei malati e all'aiuto ai bisognosi. La gloria di Dio e la salvezza delle anime fecero sì che il motto della sua vita fosse: «Amore e sacrificio ». Morì il 3 luglio 1886 a Fuencarral (Madrid). È stata beatificata da Sua Santità Giovanni Paolo II il 6 ottobre 1996 a Roma. MARTIROLOGIO ROMANO. Nella cittadina di Fuencarral vicino a Madrid in Spagna, beata Marianna Mogas Fontcuberta, vergine, che fondò la Congregazione delle Suore della Madre del Divino Pastore per la formazione della gioventù femminile e l’assistenza ai poveri e agli ammalati.

nome San Leone II- titolo 80º papa della Chiesa cattolica- nascita Sicilia- Elezione gennaio 681- Insediamento 17 agosto 682- Fine pontificato 3 luglio 683- morte 683, Roma- ricorrenza 3 luglio- Santuario principale Basilica di San Pietro in Vaticano- Leone, siciliano di nascita, fu responsabile della schola cantorum pontificia, e ammirato per la sua padronanza del greco e del latino. Venne eletto papa probabilmente nel gennaio del 681, ma dovette attendere l'approvazione ufficiale dell'imperatore prima di poter essere consacrato. In quel momento si stava svolgendo il VI concilio ecumenico a Costantinopoli (Costantinopolitano III, 680-681), e l'imperatore Costantino IV (668-685) rifiutò di approvare l'elezione di Leone finché non fu certo che il nuovo papa avrebbe ratificato le deliberazioni del concilio. Tra le più importanti vi era una condanna dell'eresia monotelita e dei suoi seguaci, che credevano che Cristo avesse un'unica volontà divina e perciò non fosse veramente umano. Uno dei predecessori, Onorio I (625-638), non era riuscito a condannare quest'eresia e, secondo qualcuno, vi aveva persino aderito. L'imperatore era sicuro che il concilio avrebbe condannato Onorio ufficialmente, e che questa condanna avrebbe dovuto essere approvata da Leone. Ci vollero molti mesi per persuadere i nunzi apostolici presenti al concilio ad accettare, ed essi non ritornarono a Roma che nel luglio 682, portando con sé l'approvazione della consacrazione di Leone da parte di Costantino. Per amor di pace tra il papato e l'impero, Leone accettò di ratificare le decisioni del concilio, inclusa la condanna di Onorio. In cambio, Costantino permise al papa di avere un rappresentante permanente alla corte imperiale e ridusse le tasse su alcuni territori pontifici. Dichiarò anche che gli arcivescovi di Ravenna, città imperiale dell'Italia settentrionale, dovessero in futuro essere consacrati dal papa cd essere da lui controllati. Sebbene Leone definisse Onorio "profano traditore" della vera fede in una delle sue lettere all'imperatore, altrove parlò semplicemente della negligenza dei suoi predecessori che non avevano cominciato a porre rimedio all'espandersi dell'eresia. Si astenne anche dall'infliggere punizioni a quelli che il concilio aveva rimosso dall'ufficio: il suo interesse era la pace tra le varie fazioni, e pensava che con la clemenza avrebbe ottenuto più risultati che con la severità. Il Liber Pontificalis parla dell'amore di Leone per i poveri e delle sue donazioni, e dice anche che raccolse le reliquie di diversi martiri dalle catacombe, per collocarle in una cappella speciale restaurata a tal scopo a Roma. Fece restaurare anche la chiesa di S. Giorgio in Velabro perché ne fruisse la comunità greca. Morì il 3 luglio 683 e la sua festa fu celebrata il 21 giugno fino al 1921; nel 1960 fu eliminata dal calendario universale. MARTIROLOGIO ROMANO. A Roma presso san Pietro, san Leone II, papa: uomo versato tanto nella lingua greca quanto in quella latina, amante della povertà e dei poveri, accolse le decisioni del III Concilio di Costantinopoli.

nome Sant'Anatolio- titolo Patriarca di Costantinopoli- nascita Alessandria d'Egitto- Elezione 449- Fine patriarcato 3 luglio 458- morte 3 luglio 458, Costantinopoli,Turchia- ricorrenza 3 luglio- Attributi veste di vescovo, omoforio sulle spalle- Anatolio era nativo di Alessandria, e sembra si sia messo in evidenza per la prima volta al concilio di Efeso del 431, in cui si oppose ai nestoriani, che sostenevano l'esistenza di due persone distinte in Cristo. Prima di quest'occasione forse fu inviato da S. Cirillo di Alessandria (27 giu.) come suo rappresentante alla corte imperiale di Costantinopoli, e ciò può contribuire a chiarire la sua elezione come patriarca di Costantinopoli, in veste di successore & S. Flaviano (18 feb.), morto a causa delle ferite subite durante il concilio conosciuto come "Latrocinio" di Efeso del 449. Anatolio fu consacrato da Dioscoro di Alessandria, un vescovo monofisita, e questo, assieme alle modalità della sua nomina, spinse qualcuno a dubitare della sua ortodossia. Il papa, S. Leone Magno (10 nov.), mandò dei nunzi per tentare di scoprire se questi dubbi fossero giustificati, e così Anatolio, per provare la sua ortodossia organizzò un sinodo, che accettò formalmente la lettera inviata da Leone a Flaviano, il cosiddetto Torno di Leone, in cui il papa definiva chiaramente la dottrina ortodossa dell'Incarnazione, con un riferimento speciale alle due nature di Cristo. Dopo il sinodo, Anatolio la fece ricopiare e la inviò ai suoi vescovi metropolitani perché fosse accettata. Sperava che questo avrebbe contribuito a ottenere l'approvazione del pontefice e il suo riconoscimento come successore legittimo di Flaviano; Leone tuttavia aveva ancora delle riserve perché Anatolio aveva accettato la consacrazione da un eretico (alla fine accettò di riconoscerlo «più per pietà che per giustizia»). Anatolio ebbe un ruolo importante nel concilio di Calcedonia del 451, in cui si ridefinì la fede secondo gli insegnamenti di Leone e fu anche deposto Dioscoro. Contro il volere dei nunzi papali, il concilio proseguì dichiarando che Costantinopoli era seconda per importanza solo a Roma, come sede episcopale, e che il suo vescovo avrebbe dovuto avere altrettanta importanza come patriarca. Leone si oppose a questo decreto affermando che Alessandria ed Antiochia potevano vantare la loro anzianità rispetto a Costantinopoli e in risposta ad Anatolio, che aveva scritto personalmente per perorare la sua causa, replicò: «Un cattolico, specialmente se è un sacerdote del Signore, non dovrebbe essere corrotto dall'ambizione più di quanto sia coinvolto nell'errore». Il patriarca morì il 3 luglio 458. In B.T.A. si osserva che non sappiamo nulla della vita privata di Anatolio, sfortunatamente, «poiché la sua carriera pubblica è piuttosto equivoca, per uno che è acclamato come santo». Si rileva anche che Baronio, nella redazione del Martirologio Romano nel XVI secolo, lo condannò «per il modo in cui ricevette l'incarico di governare la sede, per ambizione, per complicità con gli eretici, e anche per altri motivi». Benché i bollandisti abbiano "prosciolto" Anatolio da queste accuse, altri hanno continuato a giudicarlo piuttosto severamente, non tanto mettendo in dubbio l'ortodossia della sua fede, ma perché fu, per temperamento e nella vita pratica, un opportunista (jugie). Il culto è sempre stato molto forte nella Chiesa orientale. MARTIROLOGIO ROMANO. A Costantinopoli, sant’Anatolio, vescovo, che professò la retta fede nelle due nature di Cristo espressa dal papa san Leone Magno nella lettera a Flaviano e si adoperò per farla ribadire nel Concilio di Calcedonia.

nome Sant'Anatolio di Laodicea- titolo Vescovo- nascita III secolo, Alessandria d'Egitto- morte III secolo, Laodicea, Siria- ricorrenza 3 luglio- Non si sa niente della vita privata di Anatolio. Conosciuto come filosofo e matematico, condusse una scuola aristotelica ad Alessandria. A causa di una rivolta scoppiata a Bruchio, quartiere portuale della città, l'esercito romano l'assediò, probabilmente nel 263, provocando molte sofferenze per la mancanza totale di generi alimentari: la carestia e le malattie rischiarono di fare molte vittime innocenti. Secondo la tradizione, Anatolio tuttavia persuase il generale romano a permettere al popolo di lasciare la città; i capi dei ribelli all'inizio rifiutarono, ma ancora una volta Anatolio usò il suo prestigio per salvare i civili. Qualche tempo dopo, Anatolio si recò in Palestina, dove divenne vescovo coadiutore di Cesarea; in occasione del secondo concilio di Antiochia nel 268 si recò a Laodicea, in Siria, dove era vescovo Eusebio, suo amico. Alla morte di quest'ultimo, Anatolio fu prescelto per la successione; non si hanno informazioni sul suo episcopato. Morì nel 283 circa. MARTIROLOGIO ROMANO. A Laodicea in Siria, commemorazione di sant’Anatolio, vescovo, che lasciò scritti degni di ammirazione non solo per gli uomini di fede, ma anche per i filosofi.

+5 punti

Nessun commento

Non ci sono ancora commenti. Perchè non inizi tu la conversazione?