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10/06/2024 alle 14:00

I santi di oggi 10 giugno:

I santi di oggi 10 giugno:

nome Beata Diana degli Andalò- titolo Vergine- nome di battesimo Diana Lovello- nascita 1200, Bologna- morte 10 giugno 1236, Bologna- ricorrenza 10 giugno- Beatificazione 1888 da papa Leone XIII- La beata Diana degli Andalò, soprannome della nobile famiglia bolognese Lovello, nacque a Bologna nel 1200 ed era sorella di Loderingo (ca. 1210-1293) che insieme con Catalano dei Malavolti e con il beato Bartolomeo da Breganze fu uno dei fondatori dei Frati Gaudenti, o Cavalieri di S. Maria, Ordine approvato da Papa Clemente IV nel 1260 con il compito di combattere le eresie e di pacificare le contese tra le fazioni cittadine. Diana favorì l'insediamento dei Domenicani a Bologna. Conobbe così San Domenico di Guzman che la persuase a fondare anche un monastero femminile nella sua città; tuttavia, il desiderio espresso da Diana potè essere realizzato solo dal successore di San Domenico, Giordano di Sassonia. Diana, che avevo avuto una esperienza infelice come monaca tra le Canonichesse - era infatti stata strappata dal monastero a viva forza dai suoi familiari - in questa casa domenicana potè realizzare il suo desiderio di darsi alla vita religiosa. Divenne così badessa del convento Sant'Agnese di Bologna che fondò insieme a Beato Giordano di Sassonia. La sua memoria viene associata a quella di Cecilia di Bologna e di Amata, dopo il ritrovamento nella medesima tomba, presso il monastero di Sant'Agnese, di tre corpi attribuiti alle tre beate dove furono custodite fino al 2013 quando il monastero dovette chiudere e le reliquie traslate nella Basilica di San Domenico.

Beata Cecilia, Beata Diana e Beata Amata titolo Beata Cecilia, Beata Diana e Beata Amata. Venne beatificata da papa Leone XIII, l'8 agosto 1888. MARTIROLOGIO ROMANO. A Bologna, beata Diana d'Andalò, vergine, che, superati tutti gli mpedimenti posti dalla famiglia, emise voto di vita claustrale nelle mani dello stesso san omenico, entrando nel monastero di Sant'Agnese da lei stessa fondato.

nome Beato Enrico da Bolzano- titolo Laico, venerato a Treviso- nascita 1250, Bolzano- morte 1315, Treviso- ricorrenza 10 giugno- Beatificazione 1750 da papa Benedetto XIV- Santuario principale Duomo di Treviso- Patrono di Bolzano- Arrigo nacque a Bolzano il 1250 circa, della vita di Arrigo si sa poco: pochi ricordi scritti e leggende orali. C'è chi sostiene che non si sappia con certezza in quale delle città di nome Bolzano sia nato, ma è molto probabile che fosse effettivamente originario di Bolzano in Alto Adige visto che il Boccaccio dice che era tedesco - e non ci sono altre Bolzano tedesche in Italia. Operaio analfabeta, lavorò nel suo luogo di origine e, di ritorno da un pellegrinaggio a Roma con la moglie e il figlio Lorenzo, si stabilì vicino a Treviso. Prese dimora a Biancade, nei pressi della strada detta allora Lagozzo (vecchia sede della via Claudia Augusta), dove per vent'anni fece il boscaiolo e l'uomo di fatica. Ormai vecchio, mortagli la moglie, si recò nella vicina città, dove visse abitando in una catapecchia situata presso l'attuale chiesa a lui dedicata, in via Antonio Canova, messagli a disposizione dal notaio da Castagnole, e mendicando non per sé ma per i poveri della città: in particolare si impegnava con coraggio e costanza a strappare ai nobili e ai ricchi commercianti consistenti contributi per i più sfortunati. Il vescovo stesso e il signore della città (un da Camino) non gli ricusavano il loro aiuto. A Treviso, come già nella sua Bolzano, fu assiduo alla santa Messa e alla Comunione; pare che visitasse ogni giorno tutte le chiese della città, dormisse su un miserrimo giaciglio, portasse un ruvido saio, fosse dedito a estenuanti veglie di preghiera. La tradizione attribusce ad Arrigo l'intercessione per numerosi miracoli già da vivo, ma soprattutto dopo morto, e del risuonare misterioso di campane alla sua morte parla anche Gabriele D'Annunzio. Arrigo divenne presto popolare in tutta l'Italia del Nord, dove gli vennero dedicati altari ed affreschi in molte chiese (per esempio Santa Toscana a Verona). A Treviso confluivano annualmente migliaia di pellegrini a lui devoti perché lo riconoscevano vicino ai poveri, ai mendicanti, agli emarginati. Si propose al Papa anche la sua canonizzazione, che fu rifiutata, pare, per mancanza di sufficienti offerte in denaro. Nel 1759, due costole di Arrigo furono solennemente traslate dal Duomo di Treviso a Bolzano con grande partecipazione di fedeli (130 cavalieri, cinque carri bardati a trionfo, rappresentanti delle corporazioni e del clero) e collocate nella cappella di Loreto del Duomo, nel presbiterio del quale, peraltro, sono tuttora venerate. Nel 1750 il culto del beato - considerato protettore dei boscaioli - fu approvato da Benedetto XIV per la diocesi di Treviso, e da Pio VII, agli inizi dell'Ottocento, per quella di Trento, da cui dipendeva Bolzano. MARTIROLOGIO ROMANO. A Treviso, beato Enrico da Bolzano, che, boscaiolo e analfabeta, distribuiva tutto ai poveri e, per quanto indebolito nel fisico, mendicava tuttavia saltuarie elemosine che spartiva con gli altri mendicanti.

nome San Massimo d'Aveia- titolo Martire- nascita 228 circa, Aveia- morte 250 circa, Aveia- ricorrenza 10 giugno- Patrono di L'Aquila, Penne- San Massimo, patrono principale della diocesi e della città di L'Aquila, nasce ad Aveia (oggi Fossa) intorno al 228 d.C. da una famiglia cristian. Massimo aspirava al sacerdozio e professò la sua fede anche davanti al Prefetto di Aveia. Fu catturato durante la persecuzione di Decio. (ottobre 249-novembre 251). Morì martire gettato dalla rupe più alta detta "Circolo e Torre del Tempio". MARTIROLOGIO ROMANO. Nella città di Aveia Vestina, presso Aquila, nell’Abruzzo, il natale del beato Màssimo, Levita e Martire, il quale, pel desiderio di patire, si mostrò manifestamente ai persecutori, che andavano in cerca di lui, e, dopo la costante confessione, sospeso sull’eculeo e tormentato, quindi percosso con bastoni, da ultimo precipitato da un alto luogo, morì.

nome Beato Edoardo Poppe- titolo Sacerdote- nome di battesimo Edward Giovanni Maria Poppe- nascita 18 dicembre 1890, Temsche, Belgio- morte 10 giugno 1924, Moerzeke-lez-Termonde, Belgio- ricorrenza 10 giugno- Beatificazione 3 ottobre 1999 da papa Giovanni Paolo II- Edward Giovanni Maria Poppe nacque a Temsche, in Belgio, nel 1890. Ebbe una buona educazione religiosa in famiglia, quindi entrò nel seminario di Gand. Completò la sua formazione nella facoltà di filosofia dell'università cattolica di Lovanio, centro della vita intellettuale del cattolicesimo belga. Ordinato sacerdote, si diede a un'intensa attività pastorale preparando i bambini alla prima comunione. A questo scopo formò un gruppo di catechiste e per loro scrisse un Manuale della catechista eucaristica, ispirato al metodo educativo di Pio X. Questa fu solo la prima di numerose iniziative intraprese dal sacerdote che istituì la Lega della comunione frequente e pubblicò un settimanale per i ragazzi della Crociata eucaristica Pio X. Padre Poppe traeva energia per il suo apostolato proprio dalla prolungata adorazione eucaristica. Trasferito come direttore spirituale presso un convento di suore, approfondì la sua riflessione e scrisse le sue opere migliori. Morì giovane, a soli 34 anni, nel 1924. Disse Giovanni Paolo Il nel giorno della beatificazione: «Invito in particolare le famiglie ad aiutare i giovani ad ascoltare la chiamata di Dio a seguirlo nel sacerdozio con generosità». L'esempio di sacerdoti come padre Poppe può aiutare la comunità ecclesiale belga, oggi in difficoltà. MARTIROLOGIO ROMANO. Nella città di Moerzeke-lez-Termonde vicino a Gand in Belgio, beato Edoardo Poppe, sacerdote, che, pur tra le difficoltà del suo tempo, con gli scritti e la predicazione diffuse nelle Fiandre l’istruzione cristiana e la devozione verso l’Eucaristia.

nome Beato Giovanni Dominici- titolo Domenicano, vescovo e cardinale di Santa Romana Chiesa- nascita 1355, Firenze- Ordinato presbitero 1380- Nominato arcivescovo 26 marzo 1408 da papa Gregorio XII- Creato cardinale 9 maggio 1408 da papa Gregorio XII - morte 1419, Budapest, Ungheria- ricorrenza 10 giugno- Beatificazione<br /> 9 aprile 1832 da papa Gregorio XVI- Attributi vestito in abiti cardinalizi- Incarichi ricoperti Arcivescovo metropolita di Ragusa di Dalmazia (1408-1409), Cardinale presbitero di San Sisto (1408-1419), Penitenziere Maggiore (1409-1415), Amministratore apostolico di Tropea (1410), Amministratore apostolico di Melfi (1412), Amministratore apostolico di Bova (1412-1419)- Un giovane che voleva entrare a far parte dell'Ordine dei predicatori (domenicani) nel secolo xiv di solito proveniva da famiglia agiata e aveva una solida formazione; Giovanni non possedeva né l'una né l'altra: la sua famiglia a Firenze era di umili origini e il suo grado di istruzione al di sotto della media; in più era balbuziente. La sua serietà e la sua ostinazione furono però premiate e a diciotto anni vestì l'abito domenicano nel convento di S. Maria Novella. Nel frattempo si sforzò di vincere la balbuzie, che gli creava stati di ansia; studiò all'università di Parigi, divenendo uno dei teologi più in vista del suo tempo e un predicatore eloquente. Scrisse diversi commenti della Sacra Scrittura e delle laudi (inni in lingua volgare). Dopo aver completato gli studi insegnò e predicò per dodici anni a Venezia; divenne priore a S. Maria Novella; fondò nuove case dell'ordine a Fiesole e Venezia, dove trasformò il monastero benedettino del Corpus Christi in un convento di suore domenicane. Contribuì molto alla riforma dell'ordine nell'Italia settentrionale, introducendo o rimettendo in vigore in molti monasteri una stret ta osservanza della Regola di S. Domenico, con l'approvazione del maestro generale Raimondo da Capua (5 ott.). La sua era l'epoca rinascimentale, con il diffondersi in Italia della riscoperta delle arti e della cultura classica; ai suoi primordi la rivolta contro il formalismo degli scolastici medievali e la riscoperta della cultura greca e latina portavano con sé pericoli che avrebbero condotto a una reazione della teologia a favore dell'umanesimo e a una rinascita di forme di culto precristiane. Giovanni acutamente individuò questi pericoli e li combatté vigorosamente con gli scritti e la predicazione, ma nello stesso tempo si interessò all'arte essendo egli stesso artista: illustrò il libro del coro del suo convento con squisite miniature. Scrisse due importanti trattati educativi, Lucula noctis e Regola del governo di cura familiare, e un'opera ascetica, Trattato d'amore. Nel 1406 partecipò al conclave dove venne eletto papa Gregorio XII, del quale fu confessore e consigliere, e dal quale fu creato cardinale di S. Sisto e nominato arcivescovo di Ragusa. Durante il Grande Scisma d'Occidente spinse papa Gregorio a ritirarsi, quando fu chiaro che era quello l'unico modo per ottenere la rinuncia degli antipapi alle loro pretese; fu lui ad annunziare al concilio di Costanza le dimissioni del pontefice. Godeva di un'alta reputazione di diplomatico e negoziatore accanto a quella di teologo, ma il neoeletto papa Martino V gli diede un incarico assai gravoso: lo nominò legato in Boemia, con lo scopo di arginare l'influenza ussita, un gruppo evangelico con tesi simili a quelle dei seguaci di John Wyclif in Inghilterra. Arrivò a Praga poco dopo che Giovanni Huss era stato bruciato sul rogo nel 1414; la città era sconvolta da disordini e Huss era considerato un eroe nazionale: l'università di Praga l'aveva dichiarato martire e i suoi seguaci si armavano per combattere l'imperatore. Il cardinal Dominici tentò di introdurre misure per reprimere íl movimento ussita, che vennero però respinte dal re Venceslao di Boemia. Costretto a lasciare il paese si recò in Ungheria, ma al suo arrivo a Budapest fu assalito da una febbre e morì il 10 giugno 1419. Il suo culto fu confermato nel 1832 da Gregorio XIV. MARTIROLOGIO ROMANO. A Budapest in Ungheria, transito del beato Giovanni Dominici, vescovo di Dubrovnik, che, al termine della Peste Nera, riportò nei conventi dei Predicatori in Italia l’osservanza della disciplina e, mandato in Boemia e in Ungheria per contrastare la predicazione di Giovanni Hus, morì in questa città.

nome San Landerico di Parigi- titolo Vescovo- morte VII secolo, Parigi, Francia- ricorrenza 10 giugno- Landerico (Landry in francese) divenne vescovo di Parigi nel 650 durante il regno di Clodoveo II, e viene ricordato soprattutto per la cura che ebbe verso i poveri e gli ammalati della città, arrivando a vendere non solo le sue proprietà personali ma anche vasellame e oggetti della chiesa per alleviarne le sofferenze durante una carestia nel 651. Prima di quel tempo l'unico ausilio per ammalati poveri erano ostelli senza alcuna sovvenzione e la sopravvivenza giornaliera di queste case dipendeva da elemosine casuali. Il vescovo Landerico fondò il primo vero ospedale cittadino, vicino alla chiesa di Notre. Dame e affidato alla protezione di S. Cristoforo, che in seguito divenne noto come l'Hotel-Dieu, che è a tutt'oggi uno dei principali ospedali parigini. Nel 653 firmò un decreto nel quale si esentava l'abbazia di Saint-Denis, fondata di recente, dalla giurisdizione episcopale; benché questa ordinanza sia andata perduta essa è citata in un documento di Clodoveo, in data 22 giugno 654. Incerta invece è la data della morte di Landerico, che però non può essere avvenuta prima del 660, poiché in quell'anno il monaco Marculfo gli dedicò componimenti religiosi, scritti sotto la sua guida. MARTIROLOGIO ROMANO. A Parigi nel territorio della Neustria, sempre in Francia, san Landerico, vescovo, che per assistere i poveri in tempo di carestia si tramanda abbia venduto la sacra suppellettile e costruito un ospedale accanto alla cattedrale.

nome San Bogumilo di Gniezno- titolo Vescovo eremita- nascita XII secolo- morte 10 giugno 1182, Uniejów, Polonia- ricorrenza 10 giugno- Fino al XV secolo poco si seppe del vescovo Bogumilo, sebbene nel villaggio di Dobrowo (Polonia) fosse venerato da lungo tempo. L'arcivescovo Mattia (1641-1652) iniziò un'inchiesta per ottenere la conferma del culto da parte di Roma, ma la cosa richiese un processo molto lungo. Egli e il suo gemello Bogufal discendevano da nobile famiglia polacca e ricevettero un'ottima educazione completando gli studi a Parigi; poi Bogufal entrò in un monastero cistercense mentre Bogumilo (il cui nome significa "amico di Dio" o "amante di Dio", come il latino Amadeus e il greco Theophilus) costruì una chiesa nella nativa Dobrowo, dedicandola alla Santa Trinità. Dopo l'ordinazione presbiterale divenne parroco nella parrocchia d'origine; lo zio Giovanni, arcivescovo dí Gniezno, lo nominò suo cancelliere con diritto di successione nella sede vescovile. Quando nel 1167 Giovanni morì Bogumilo fu consacrato vescovo e amministrò la diocesi per quasi cinque anni: in questo periodo fondò il monastero cistercense a Koronowo, sostenendolo con rendite che venivano da alcune delle proprietà della sua famiglia. Benché fosse considerato un vescovo saggio e zelante, era però incapace di imporre una disciplina al suo clero o di porre rimedio agli abusi che egli disapprovava fortemente, così si risolse a chiedere il permesso di rinunciare alla dignità arcivescovile e una volta ottenutolo entrò nell'Ordine camaldolese. Trascorse il resto della vita in un eremitaggio camaldolese presso Uniejów. Dopo la morte il suo corpo fu traslato nella chiesa, da lui fondata, di Dobrowo. Bogumilo é citato negli Annales des chapttres de Cracowie, un manoscritto datato al 1232. Era morto nel 1182 e il suo culto fu confermato da papa Pio XI nel 1925. MARTIROLOGIO ROMANO. A Dobrowo in Polonia, anniversario della morte di san Bogumilo, vescovo di Gniezno, che, dopo aver lasciato la sua sede episcopale, condusse qui vita eremitica, consumandosi in una vita austera.

nome Sant'Itamaro- titolo Vescovo- nascita VI secolo, Kent, Inghilterra- Nominato vescovo 644 da papa Teodoro I- Consacrato vescovo 644 dall'arcivescovo Onorio di Canterbury- morte VII secolo, Rochester, Inghilterra- ricorrenza 10 giugno- Incarichi ricoperti Vescovo di Rochester (644-656)- Itamaro, o Ytamar, fu il primo anglosassone nella Chiesa inglese a essere consacrato vescovo: Onorio, arcivescovo di Canterbury (30 set.), gli affidò la sede di Rochester dopo la morte di Paolino (10 ott.). Beda dice che era «uomo del Kent» e che «per vita e dottrina era pari ai suoi predecessori». Alla morte di Onorio nel 653 la sede arcivescovile di Canterbury rimase vacante per diciotto mesi, e dopo la nomina di Deusdedit (15 lug.), un sassone del sud, fu Itamaro a consacrarlo nel 655 sesto arcivescovo della sede primaziale. S. Agostino di Canterbury (27 mag.) e i suoi compagni, che erano stati inviati dal papa di Roma, arrivarono in Inghilterra nel 597 e così la consacrazione di vescovi nel sud dell'Inghilterra, quasi sessant'anni più tardi, segna un momento importante nello sviluppo della Chiesa inglese. La data esatta della morte di Itamaro è rimasta sconosciuta però si sa che venne sepolto a Rochester e che le sue reliquie furono poste in un sarcofago da Gondolfo, vescovo della stessa città. Molte chiese gli furono dedicate. MARTIROLOGIO ROMANO. A Rochester in Inghilterra, sant’Itamáro, vescovo, che, primo tra la gente di Canterbury ad essere chiamato all’ordine episcopale, rifulse per cultura e sobrietà di vita.

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