@Vitupero

20/06/2024 alle 13:39

I santi di oggi 20 giugno:

I santi di oggi 20 giugno:

nome Beata Vergine Maria Consolatrice- titolo Consolatrice degli Afflitti- ricorrenza 20 giugno- Consolatrice degli Afflitti. Questo il titolo attribuito a Maria, madre di Gesù, sin dai primi tempi del Cristianesimo. Ma da cosa deriva questa "natura consolatrice" di Maria? Il titolo in questione, come dice il nome stesso, vuole mettere in risalto il lato umano della Madonna e quindi la sua capacità di provare dolore quando il Figlio viene crocifisso. Quello stesso Figlio che in punto di morte le diede la sua consolazione, appunto, facendo nascere l'appellativo di Madonna Consolata. Gesù stesso, infatti, disse "venite a me, affaticati e oppressi" e in un altro passo ribadì il concetto dicendo "beati gli afflitti". Perché gli afflitti, ieri come oggi, rappresentano una moltitudine di emarginati bisognosi di tutto: di guarigione se ammalati, di considerazione se messi da parte, di sollievo se afflitti dal tormento, di liberazione se oppressi. Questi emarginati possono essere consolati dal Signore, che si è incarnato tramite Maria ed ha potuto annunciare al mondo il regno di Dio. In questo clima di dolore e afflizione, Gesù è fonte primaria di ogni consolazione. In Matteo 11,28, si legge: "Venite a me voi che siete affaticati e oppressi, e io vi ristorerò". E se c'è una persona che ha accettato di soffrire e che ha accolto l'afflizione tra se e se, quella è proprio Maria, la Maria "Consolata" che viene ricordata il 20 giugno. Non è un caso infatti se una nota preghiera reciti: "A te sospiriamo, gementi e piangenti in questa valle di lacrime". Perché è lei la rappresentante più autentica degli afflitti che hanno bisogno di essere consolati da Cristo! E' lei la testimonianza di come Gesù possa andare incontro agli afflitti, rincuorandoli e ridando loro la forza di affrontare le tante asperità della vita! La figura della Madonna Consolatrice viene ricordata in particolar modo dalla città di Torino, in quanto i Savoia hanno dimostrato sempre una certa devozione a Maria e a questa sua specifica declinazione.

nome San Giovanni da Matera- titolo Abate- nome di battesimo Giovanni Scalcione- nascita 1070, Matera- morte 20 giugno 1139, Foggia- ricorrenza 20 giugno- Canonizzazione 1177- Santuario principale Cattedrale di Matera- Attributi abito monacale bianco, barba lunga grigia, di solito è rappresentato con il bastone pastorale e ai suoi piedi un angelo che gli regge una mitra- Nacque a Matera intorno al 1080, ma poco si sa delle sue origini; sebbene alcuni lo identifichino appartenente ad una nobile famiglia, quella degli Scalcione, non si hanno notizie certe circa i suoi genitori. Quando era ancora un ragazzo Giovanni decise di allontanarsene per dedicare la sua vita a Dio e fu ospitato in un Monastero presso Taranto, nell’isolotto di San Pietro, ma dopo alcune incomprensioni con i monaci presto si allontanò anche da qui e iniziò a vagare per circa due anni in solitudine e penitenza in Calabria e Sicilia. Tornato a Ginosa, ai confini della Lucania, dove si erano nel frattempo trasferiti i suoi genitori, scelse di non farsi riconoscere e per altri due anni e mezzo condusse vita ascetica privandosi quasi completamente di cibo, bevande e dell'uso della parola. Fondò una comunità di tipo monastico grazie ad un tesoro rinvenuto, suscitando la gelosia ed avidità del conte locale che lo fece imprigionare, ma miracolosamente Giovanni riuscì a liberarsi dalle catene. Ricominciò a vagare per il Meridione finché sentì una voce che lo esortava a recarsi in Puglia, passando per Bari e per Monte Sant'Angelo, e in questi luoghi fu ispirato da due figure celesti a fondare una nuova congregazione intorno al 1130, a Pulsano, detta degli “Scalzi” la quale passò in poco tempo da 6 a 50 accoliti. Fondò anche un monastero a Foggia e dopo 10 anni di conduzione morì, il 20 giugno 1139, e lì fu sepolto. Il suo corpo fu poi trasportato a Pulsano e nel 1830 venne traslato nella cattedrale di Matera. Fu proclamato santo da Alessandro III nel 1177, e le sue reliquie sono custodite in un'artistica urna. La sua festa si commemora il 20 giugno, e presso la sua casa natale a Matera sorse la chiesa rupestre del Purgatorio Vecchio. MARTIROLOGIO ROMANO. Nel monastero di San Giacomo di Foggia in Puglia, san Giovanni da Matera, abate, che, insigne per austerità di vita e per la predicazione al popolo, fondò sul Gargano la Congregazione di Pulsano di osservanza benedettina.

nome Sant'Ettore- titolo Martire- ricorrenza 20 giugno- Sant'Ettore, martire cristiano, visse durante il regno dell'imperatore Diocleziano, noto per le persecuzioni contro i cristiani (284-305 d.C.). Le informazioni storiche su di lui sono estremamente limitate, ma si presume che sia stato martirizzato in Grecia. Il suo nome deriva dal greco "Héktor", latinizzato in "Hèctor", che significa "sostenitore", "che trattiene fortemente" o "reggitore (del popolo)". Una delle testimonianze più antiche su Sant'Ettore si trova nel Martirologio Romano, dove è menzionato come "Ettore di Smirne" e commemorato il 20 giugno. Nonostante la scarsità di dettagli storici, il culto di Sant'Ettore si diffuse ampiamente, specialmente nelle regioni della Lombardia e del Trentino. La figura del santo si intrecciò con quella dell'eroe troiano Ettore, celebre protagonista dell'Iliade di Omero, contribuendo ad accrescere la sua fama e devozione. Un'opera letteraria che influenzò significativamente la percezione del santo fu il romanzo storico "Ettore Fieramosca" di Massimo d'Azeglio, pubblicato nell'Ottocento. Il protagonista del romanzo, omonimo del santo, era un condottiero italiano che guidò la vittoriosa Disfida di Barletta nel 1503 contro i cavalieri francesi. Questa sovrapposizione tra il santo e l'eroe letterario rafforzò ulteriormente la venerazione di Sant'Ettore, specialmente nel Nord Italia. Sant'Ettore è generalmente raffigurato come un giovane cavaliere in armatura, spesso a cavallo. I suoi attributi iconografici includono la palma del martirio, simbolo della sua sofferenza e morte per la fede, la spada e lo scudo, rappresentativi del suo ruolo di guerriero. In alcune rappresentazioni, è presente anche un'aureola, simbolo della sua santità. Il nome Ettore, derivato dal greco "Héktor" e latinizzato in "Hèctor", significa "sostenitore", "che trattiene fortemente" o "reggitore (del popolo)". È un nome carico di significato, che riflette la forza e la protezione offerte da Sant'Ettore ai suoi devoti. Esiste anche una versione femminile del nome, Ettorina.

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4 commenti

@eliminato

7 mesi fa

Bro una domanda. Ma perché ogni giorno ha i santi? E perché ogni santo è messo proprio in quel giorno?

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