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3 settimane fa

Diocesi di Massa Carrara-Pontremoli

Diocesi di Massa Carrara-Pontremoli

Diocesi di Massa Carrara-Pontremoli- Dioecesis Massensis-Apuana- Chiesa latina- Suffraganea dell'arcidiocesi di Pisa- Regione ecclesiastica Toscana- Vescovo Mario Vaccari, O.F.M.- Vicario generale Marino Navalesi- Vescovi emeriti Eugenio Binini, Giovanni Santucci- Presbiteri 125, di cui 107 secolari e 18 regolari (1.628 battezzati per presbitero)- Religiosi 20 uomini, 160 donne- Diaconi 28 permanenti- Abitanti 207.050- Battezzati 203.500 (98,3% del totale)- Stato Italia- Superficie 1.174 km²- Parrocchie 244 (6 vicariati)- Erezione 4 luglio 1797 (Pontremoli), 18 febbraio 1822 (Massa) in plena unione dal 23 febbraio 1988- Rito cattolico romano- Cattedrale Santi Pietro e Francesco- Concattedrale Santa Maria Assunta. La diocesi di Massa Carrara-Pontremoli (in latino Dioecesis Massensis-Apuana) è una sede della Chiesa cattolica in Italia suffraganea dell'arcidiocesi di Pisa appartenente alla regione ecclesiastica Toscana. Nel 2021 contava 203.500 battezzati su 207.050 abitanti. È retta dal vescovo Mario Vaccari, dell'Ordine dei Frati Minori. La diocesi di Massa fu eretta il 18 febbraio 1822 con la bolla Singularis Romanorum di papa Pio VII, e resa suffraganea dell'arcidiocesi di Pisa. La diocesi di Pontremoli, chiamata dioecesis Apuana nella bolla di istituzione, fu eretta il 4 luglio 1797 con la bolla In suprema di papa Pio VI, e resa suffraganea dell'arcidiocesi di Pisa. Il 23 febbraio 1988 è stata stabilita la plena unione delle due diocesi; la nuova circoscrizione ecclesiastica ha assunto il nome attuale e ha avuto come primo vescovo Bruno Tommasi, già vescovo di Pontremoli. Tra il 2003 e il 2006 la diocesi ha celebrato il primo sinodo del terzo millennio. Il territorio della diocesi corrisponde a quello della provincia di Massa-Carrara, più parte del comune di Albareto in provincia di Parma. Sede vescovile è la città di Massa, dove si trova la basilica cattedrale dei Santi Pietro e Francesco. A Pontremoli sorge la concattedrale di Santa Maria del Popolo e a Carrara l'insigne collegiata di Sant'Andrea.

La cattedrale dei Santi Pietro e Francesco è il più importante edificio di culto cattolico di Massa, chiesa madre della diocesi di Massa Carrara-Pontremoli. È monumento nazionale italiano. Dedicato a Dio e intitolato ai Santi Pietro e Francesco, è il risultato di lavori che si sono susseguiti dal Quattrocento ai giorni nostri. Si hanno notizie sicure dell’esistenza della chiesa a partire dal 1477 quando, per volere di Taddea Malaspina, vi furono trasferiti i titoli e i beni della chiesa extra-urbana di San Remigio e San Pancrazio, e del soppresso convento di Turano. La chiesa venne costruita proprio a partire dalle spoglie del precedente convento di San Francesco e fu consacrata nel 1389, come si ricava dalla lapide collocata nella Cappella delle Stimmate.Venne però designata come Duomo solo nei primi dell’Ottocento, poiché l’antica Cattedrale di Massa, situata in Piazza Aranci, davanti al Palazzo Ducale, venne demolita per volere della sorella di Napoleone, Elisa Baciocchi, allora governatrice della Repubblica di Lucca. La facciata è una ricostruzione risalente al 1936, basata su un progetto di Cesario Fellini, mentre nei sotterranei si trova il sepolcreto Cybo-Malaspina, in cui si conservano le urne dei principi che hanno governato nella città di Massa. Il Duomo ospita preziose opere come una Madonna con Bambino del Pinturicchio, un presepe realizzato da Benedetto Buglioni in terracotta colorata e gli altari marmorei eseguiti dai Bergamini. Religione cattolica di rito romano- Titolari San Pietro apostolo e San Francesco d'Assisi- Diocesi Massa Carrara-Pontremoli- Consacrazione 1470- Stile architettonico barocco, neoclassico- Inizio costruzione XV secolo- Completamento<br /> 1936.

Mons. Mario Vaccari, O.F.M.- vescovo della Chiesa cattolica- Titolo Massa Carrara-Pontremoli- Incarichi attuali<br /> Vescovo di Massa Carrara-Pontremoli (dal 2022)- Nato 5 febbraio 1959 (65 anni) a Genova- Ordinato presbitero 8 dicembre 1998 dal vescovo Alberto Tanasini- Nominato vescovo 24 febbraio 2022 da papa Francesco- Consacrato vescovo 22 maggio 2022 dal vescovo Gianni Ambrosio. Blasonatura dello stemma: Di rosso, all'anfora monoansata d’oro, posta in banda, versante nel catino dello stesso l'acqua d'argento e addestrata dall'asciugatoio dello stesso; al capo d'azzurro, al destrocherio di carnagione e al sinistrocherio vestito, al naturale, posti in decusse, con le mani appalmate, stimmate di rosso, attraversanti il tau d'oro. Scudo sannitico e ornamenti esteriori da vescovo. Il motto Cœpit lavare pedes discipulorum è tratto dal vangelo secondo Giovanni (13, 5b). Su uno sfondo rosso, il colore del fuoco, segno di amore e di coraggio, sono posti gli oggetti della lavanda dei piedi, icona evangelica che il Vescovo ha evocato sin dal suo primo messaggio ufficiale alla diocesi di Massa Carrara – Pontremoli. Sono segni umili, ma qui appaiono dorati perché egli ne ha fatto un principio guida del suo incipiente ministero. Diceva, infatti, san Francesco nella sua Ammonizione IV: «Dice il Signore: “Non sono venuto per essere servito, ma per servire” (Mt 20,28). Coloro che sono costituiti in autorità sopra gli altri, tanto devono gloriarsi di quell’ufficio prelatizio, quanto se fossero deputati all’ufficio di lavare i piedi (cfr. Gv 13,14) ai fratelli». Alla lavanda dei piedi è riferito anche il motto colto dal vangelo di Giovanni (Gv 13,5b). In alto sono poste le insegne francescane su un fondo blu, che rimanda al cielo ed è simbolo di nobiltà d’animo. Il τ (tau) che accoglie le due mani crocifisse, quelle di Cristo e di san Francesco, è il segno di una comunione e di una santità che si può raggiungere solo se si partecipa intensamente e con radicalità alla passione di Gesù per gustare anche la potenza della sua risurrezione (cf Ef 3,10). San Francesco, alter Christus – secondo la visione di san Bonaventura-, insignito del privilegio delle sacre stimmate ci consegna questo messaggio tratto dalle lettere di san Paolo: “Sono stato crocifisso con Cristo e non vivo più io, ma Cristo vive in me” (Gal 2,19b – 20).

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