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Diocesi di Volterra

Diocesi di Volterra

Diocesi di Volterra- Dioecesis Volaterrana- Chiesa latina- Suffraganea dell'arcidiocesi di Pisa- Regione ecclesiastica Toscana- Vescovo Roberto Campiotti- Vicario generale Marco Fabbri- Vescovo emerito Alberto Silvani- Presbiteri 54, di cui 45 secolari e 9 regolari (1.529 battezzati per presbitero)- Religiosi 12 uomini, 136 donne- Diaconi 3 permanenti- Abitanti 85.984- Battezzati 82.600 (96,1% del totale)- Stato Italia- Superficie 1.743 km²- Parrocchie 83 (6 vicariati)- Erezione III secolo- Rito cattolico romano- Cattedrale Santa Maria Assunta- Santi patroni San Lino, San Leone I. La diocesi di Volterra (in latino Dioecesis Volaterrana) è una sede della Chiesa cattolica in Italia suffraganea dell'arcidiocesi di Pisa appartenente alla regione ecclesiastica Toscana. Nel 2022 contava 82.600 battezzati su 85.984 abitanti. È retta dal vescovo Roberto Campiotti. La tradizione cattolica attribuisce l'evangelizzazione della città etrusca di Volterra a san Romolo, inviato da san Pietro, e da papa Lino, nativo di Volterra e secondo vescovo di Roma, nonché compagno di viaggio e vicario dell'Apostolo. L'evangelizzazione di Volterra e di Fiesole è sempre stata attribuita a san Romolo e ai suoi compagni Carissimo, Dolcissimo e Crescenzio, nella seconda parte del I secolo. I primi riscontri documentali della diocesi di Volterra risalgono al II/III secolo, con il ritrovamento di lapidi funerarie paleocristiane presenti e visibili al Museo Guarnacci, provenienti dalle catacombe delle Balze. Alla seconda metà del V secolo risale un documento importante: la lettera di papa Gelasio I (492) nella quale il pontefice riprende il vescovo volterrano. Fino al IX secolo sono pochi i vescovi che si possono storicamente attribuire alla sede volterrana: Gaudenzio, menzionato nell'epistolario di papa Pelagio I (556-561); Geminiano, che prese parte al concilio lateranense del 649, e Marciano, presente al concilio di papa Agatone del 680, nei quali fu condannata l'eresia monotelita; Gaudenziano, di cui resta una testimonianza epigrafica risalente all'epoca del re longobardo Cuniperto (688-700); e Tommaso, il cui nome appare in una bolla di papa Stefano II del 752. Risale all'XI secolo la prima fondazione monastica nel territorio della diocesi, con il monastero benedettino dei Santi Giusto e Clemente, fondato nel 1034 e passato in seguito ai Camaldolesi. Nel 1201 arrivarono in diocesi i Cistercensi, gli Olivetani nel 1339; i Francescani sono attestati a partire dal 1238, le clarisse dal 1244 e gli Agostiniani dal 1279. Il 22 agosto 1855, in forza della bolla Vel ab antiquis di papa Pio IX, la diocesi, fino ad allora immediatamente soggetta alla Santa Sede, divenne suffraganea dell'arcidiocesi di Pisa. Per compensare la perdita dell'autonomia ecclesiastica, il 1º agosto 1856, con la bolla Ubi primum placuit, lo stesso papa concesse ai vescovi di Volterra il privilegio di indossare il pallio. Il 23 settembre 1989 il vescovo Vasco Giuseppe Bertelli accolse la visita pastorale alla diocesi di papa Giovanni Paolo II. La diocesi abbraccia 23 comuni della Toscana, situate a cavallo fra 5 province: Pisa, dove si trova la maggior parte delle parrocchie, Siena, Firenze, Livorno e Grosseto. La diocesi comprende: per intero i comuni di Bibbona, Casale Marittimo, Castelnuovo di Val di Cecina, Chianni, Gambassi Terme, Guardistallo, Lajatico, Montaione, Montecatini Val di Cecina, Montescudaio, Peccioli, Pomarance, Radicondoli, Volterra; e in parte i comuni di Casole d'Elsa, Castelfiorentino, Cecina, Massa Marittima, Monterotondo Marittimo, Montieri, Palaia, San Gimignano e Terricciola. Sede vescovile è la città di Volterra, dove si trova la cattedrale di Santa Maria Assunta. A Montignoso, frazione di Gambassi Terme, sorge il santuario diocesano di Nostra Signora di Fatima.

La cattedrale di Santa Maria Assunta è il luogo di culto cattolico principale di Volterra, in provincia di Pisa, chiesa madre dell'omonima diocesi. Nel novembre del 1957 papa Pio XII l'ha elevata alla dignità di basilica minore. A partire dal IX secolo esisteva una chiesa dedicata a Santa Maria. Ricostruita dopo il violento terremoto del 1117 e consacrata da Papa Callisto II il 20 maggio 1120, fu poi ampliata nella seconda metà del Duecento. La cattedrale mostra nel transetto una decorazione di gusto classico, includente lunette ornate con la tecnica dell'ornato appiattito di gusto preromanico, e rombi digradanti che accoglievano al centro bacini ceramici. Gli stessi rombi sono presenti anche nella facciata a salienti, ripartita in tre comparti da lesene quadrangolari di tipo lombardo. Il portale marmoreo è costituito da materiale di reimpiego proveniente dal teatro romano di Vallebuona. L'interno, pur conservando nella struttura e nell'impianto la forma basilicale a croce latina a tre navate, offre un aspetto tardo-rinascimentale. Lo spazio è diviso da ventidue colonne rivestite di stucco simulante granito rosa, intervento eseguito nell'ambito del restauro del 1842-1843, mentre i capitelli in stucco bianco realizzati nel Cinquecento e messi a oro sono di Leonardo Ricciarelli. Anche le pareti dipinte a bande bianche e grigie, il presbiterio e il pavimento sono frutto del restauro ottocentesco. Nel 1584 fu ricomposto il pulpito con parti di suppellettile del XII secolo, dovuto probabilmente allo scultore pisano Bonamico. L'altare maggiore ospita l'elegante ciborio di Mino da Fiesole (1471). Ai lati, sopra due colonne tortili del XII secolo, sono collocati due angeli cerifori che sarebbero stati eseguiti dallo stesso Mino. Dietro si apre la cappella maggiore o coro, i cui stalli, di forme gotiche, furono eseguiti da maestranze senesi alla fine del XIV secolo. A ridosso della parete di fondo dell'abside si trova l'organo a canne Tamburini opus 159, costruito nel 1934 ed integro nelle sue caratteristiche foniche originarie. Sulla linea della facciata, separato dalla cattedrale dalla Cappella dell'Addolorata, si erge il campanile rettangolare, con dodici bifore e quattro occhi; fu innalzato nel 1493 in sostituzione del vecchio.

Mons. Roberto Campiotti- vescovo della Chiesa cattolica- Titolo Volterra- Incarichi attuali Vescovo di Volterra (dal 2022)- Nato 31 ottobre 1955 (69 anni) a Varese- Ordinato diacono 10 dicembre 1978 dal cardinale Giovanni Colombo- Ordinato presbitero 16 giugno 1979 dal vescovo Bernardo Citterio- Nominato vescovo 12 gennaio 2022 da papa Francesco- Consacrato vescovo 26 febbraio 2022 dall'arcivescovo Mario Delpini. Descrizione dello stemma: Nello stemma innanzitutto è raffigurato un monte nella sua consueta stilizzazione araldica composto da sei vette ascendenti, sulla cui sommità s’innalza la croce di San Benedetto; questa composizione vuole evocare il Sacro Monte di Varese. Sacro Monte che essendo intitolato a Santa Maria è quindi affiancato dal giglio dorato, uno dei più consueti simboli mariani. La composizione allo stesso tempo rimanda al motto scelto: Christo nihil praeponere; la croce che si innalza sopra tutto, è simbolo di Cristo a cui nulla viene anteposto. Gli smalti principali dello stemma, il rosso e l’argento, ricordano i colori dello stemma di Varese, città natale del vescovo. Lo stemma è distinto dagli usuali contrassegni episcopali, la croce astile d’oro ed il galero con 12 fiocchi verdi. Motto: CHRISTO NIHIL PRAEPONERE.

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