@Pali
Milano Repubblica, luci e ombre
Avendo il fidanzato a sud di Milano mi capita spesso di prendere il treno nel passante ferroviario della città, che attraversa sottoterra il capoluogo lombardo per gran parte del suo percorso, e rappresenta il cuore del sistema di trasporto ferroviario suburbano.
Questa imponente opera, costata in totale 915 milioni di euro, oggi è un tassello fondamentale nella fitta rete di trasporto pubblico cittadino.
Ogni stazione ha un disegno unico, Porta Garibaldi ad esempio ha una banchina centrale a isola, Porta Venezia ha due ampie banchine laterali molto spaziose, Dateo ha una lunga selva di colonne che divide a metà le due banchine laterali.
Tra queste la più interessante è senza dubbio la Stazione di Milano Repubblica, inaugurata con la prima tratta nel 1997, e situata al di sotto dell'omonima piazza. La costruzione di questa stazione ha richiesto degli sforzi enormi nella fase progettuale, vista la vicinanza degli scavi alla Torre Breda, alta 100 metri.
Il progetto fu realizzato dall'architetto milanese Angelo Mangiarotti, già autore della Stazione di Milano Rogoredo. Il terzo livello sotterraneo, ovvero quello dei binari, è realizzato come un ampio spazio, privo di colonne e ostacoli visivi. La struttura è sovrastata da una speciale volta a botte, costruita con prefabbricati di cemento, decorati con incavità a forma di calotta sferica. Queste cavità della volta non hanno solo una funzione estetica, ma sono studiate per smorzare le emissioni acustiche ed il rimbombo del suono al passaggio dei convogli.
Il disegno di questa volta è ispirato a quella della Stazione Centrale di Milano, ma non la Stazione Centrale di Milano che tutti conoscono... già, perché esattamente in Piazza Repubblica si trovava la vecchia Stazione Centrale (nella seconda foto 👇🏻), costruita nel 1864 e demolita dopo l'entrata in servizio di quella odierna del 1931, situata pochi metri più a nord di Milano Repubblica.
Essendo sottoterra, l'illuminazione gioca un ruolo importantissimo nell'estetica della stazione e qui sorge un problema. La disposizione delle luci fu progettata prevedendo l'uso delle lampadine a incandescenza. Queste, come vedete nel taglio in alto della prima foto, davano ai viaggiatori una visione ampia e accogliente della struttura. Oggi, le lampade a risparmio energetico sono certamente necessarie, ma oltre ad avere nascosto questa interessante volta, hanno trasformato le stazioni del Passante Ferroviario di Milano in luoghi bui e tetri, come si può vedere nel secondo taglio in basso della prima foto.
Le stazioni sono la porta d'ingresso per molti viaggiatori, il biglietto da visita di una città. Certamente oggi le stazioni del Passante Ferroviario rispecchiano la Milano odierna: frenetica, che corre verso il futuro, ma spesso corre al buio, senza un'identità precisa e un idea di cosa voglia essere un domani.