@Pali
Del mio 24° compleanno mi rimarrà impresso un viaggio, ma...

La festa ieri sera è stata bellissima, ma vi racconto poi. Ieri mattina però sono andata a Genova. La mia giornata è dunque iniziata in Stazione Centrale di Milano. È nell'attesa per l'ennesimo ritardo di Trenitalia che ho notato questo mosaico, che ha una storia molto curiosa.
Come vedete, nell'immagine sono raffigurati il Re Vittorio Emanuele III a Cavallo, che consegna a Benito Mussolini il mandato di Governo, probabilmente dopo la Marcia su Roma, al di sotto della Patria Italia.
Aquile, chimere e fasci littori... tanti fasci littori... la Stazione Centrale di Milano fu costruita nel pieno Ventennio fascista. La damnatio memoriae ha permesso che oggi la Cattedrale del Movimento, dell'architetto Ulisse Stacchini, fosse pulita di ogni riferimento a quel periodo. I fregi riferiti al fascismo sono stati cancellati nel dopoguerra, anche se con molta attenzione qualcosa rimane di quel periodo.
Un particolare interessante di questo mosaico è proprio il volto di Mussolini. Come potete vedere è stato cancellato.
Durante la liberazione, la Stazione Centrale venne presidiata dal CLN. Fu in questo periodo, nel 1946, che un partigiano sparò un colpo sul mosaico.
Dal mio punto di vista il mosaico, così com'è oggi, ha un messaggio totalmente diverso da quello originale. Questa è storia, una pagina che va considerata chiusa (nonostante c'è chi continua a provare a riaprirla)...
Esattamente sotto il pavimento dove ho scattato questa foto sono partite migliaia di esseri umani per i campi di concentramento. Tante donne e uomini colpevoli solamente di esistere.
Nella fretta di un viaggio è difficile guardare in sù in Stazione Centrale... ma se lo si fa si riapre quella ferita. Cancellare è sbagliato proprio per questo. Perché non bastano i libri di storia, non bastano frasi di comodo... serve anche ricordare materialmente. Ecco che quel Mussolini raffigurato ha un'altro significato... e forse l'Italia turrita osserva sapendo... cosa sarebbe accaduto dopo.