@kibou
fankulo VI PREGO LEGFETE TUTTO
ho bisogno di sfogarmi perché sono sull'orlo della disperazione, e non ho letteralmente nessun altro con cui farlo oltre a voi. se dovete scrivere cazzate del tipo "ti vittimizzi" "non ti lagnare gne" SCROLLATE. NON HO BISOGNO DI NEGATIVITÀ ADESSO. dunque, chi mi conosce (e quasi nessuno mi conosce qui) sa che la mia vita, dal giorno in cui sono nata ad oggi, a 19 anni, sia stata letteralmente un inferno. tant'è che appunto, mi chiedo sempre se in una vita passata io sia stata una criminale pericolosa e questa sia la punizione per ciò che ho commesso in una precedente vita, altrimenti non si spiega. sono autistica, non sono stata diagnosticata per molto tempo, e questo ha fatto sì che subissi bullismo costante, ma non potessi essere difesa, perché "non avevo scuse per essere strana". ho avuto sempre difficoltà nelle interazioni sociali, venivo costantemente esclusa e presa in giro, tutto ciò senza capirne il perché. ai miei genitori non è mai andata giù questa cosa. mia mamma è molto credente, visto che la sua gravidanza e il parto sono stati molto difficili, mi ha sempre considerata "un dono di dio", quindi, per lei, avrei dovuto essere perfetta. ma ahimè, così non è stato. non le piaceva che fossi lo zimbello degli altri bambini, perciò per "rieducarmi", ricevevo punizioni costanti, mi buttava costantemente i giocattoli o me li spaccava (con l'aiuto di mio padre che la seguiva come un burattino), mi chiudeva in stanza al buio, a chiave, per ore, mi strappava i disegni, i compiti... per non parlare di tutte le punizioni corporali che ho preso, sia da lei, ma soprattutto da mio padre. ogni volta la gente faceva domande scomode sul perché avessi lividi, o ferite, sul volto, ma mi era stato insegnato a non rispondere. la risposta dei miei era sempre "sapete, è una bambina strana, a volte si picchia da sola quando è arrabbiata" (che era una cosa che facevo davvero quando avevo un meltdown autistico, ma non a tal punto da sfregiarmi il viso). ho vissuto in un paese piccolo e dalla mentalità a dir poco arcaica, nessuno mi ha mai difesa, neanche chi di dovere. in quinta elementare/prima media ho iniziato ad essere abusata anche s3ssualmente, senza rendermene conto, da una ragazza e da suo fratello. non mi va di entrare nei dettagli sinceramente, ma diciamo che io lo vedevo come un gioco... loro no. tuttavia, crescendo, questi eventi hanno iniziato ad avere un forte impatto su di me, tant'è che ehm, sono diventata pazza. i sintomi hanno iniziato a manifestarsi alle superiori, soprattutto durante il covid. ho iniziato a diventare autolesionista, e non poco... le cicatrici me le porto tutt'ora talmente erano profonde le ferite, purtroppo. non capivo cosa mi stesse succedendo, a un certo punto è come se le mie emozioni avessero iniziato a prendere il controllo di me, tutte, sia negative che positive. quando erano positive, beh... era fantastico. sentire tutto amplificato, il mondo ai tuoi piedi... meraviglioso. ma quando erano negative... tragedia. i miei pianti e le mie urla si sentivano da fuori, iniziavo a perdere la voce, a quel punto i lividi in testa me li procuravo davvero da sola, talmente erano forti i pugni che mi davo o il modo in cui sbattevo la testa contro il muro. da lì inizia la mia "decadenza", inizio a tentare il su1c1d10 più e più volte, tant'è che i miei devono sbarrare tutte le finestre e chiudere i prodotti tossici in un cofanetto a chiave. ma nonostante ciò, continuano a picchiarmi, perché così "mi passerà la voglia di fare certe cose". a mia madre, per farmi "guarire", viene la brillante idea di portarmi da più e più esorcisti, che non hanno fatto altro che traumatizzarmi di più e farmi peggiorare. finalmente, verso i 16/17 anni, si rende conto che non serve un prete, ma un medico (che poi, mi ha rivelato tipo qualche mese fa che lei ha preso questa decisione solo dopo che un prete le ha dato l'okay per portarmi da un medico). dopo mille test e visite dallo psichiatra, scopro che ciò che provo ha un nome: disturbo borderline di personalità. inizialmente non avevo idea di cosa si trattasse, e fare qualche ricerchina su internet non ha aiutato. gli articoli erano tutti "come allontanarsi da un borderline" "perché i borderline sono tossici" "come scappare da un borderline e salvarsi in tempo". non l'ho accettato, per molto tempo, nonostante mi avessero mandato da una psicologa per fare terapia. non volevo lavorare su me stessa. alla fine, però, a 17/18 anni, decido di mettermi in gioco. comincio ad accettare il disturbo e a fare DBT (la terapia specifica per il disturbo borderline). lavoro in gruppo, lavoro sodo, cerco di affrontare i miei traumi, mi spacco il culo. tuttavia, nonostante ciò, le mie relazioni interpersonali vanno sempre a puttane. per gli altri sono un mostro, nessuno mi crede, credono tutti agli stereotipi sul mio disturbo. e tutto ciò mi logora, eccome se mi logora. faccio tanti amici, che inizialmente dicono di essere pronti ad aiutarmi, ma non appena i sintomi iniziano a palesarsi... fuggono. tutti. ora sono all'università, non vivendo più con i miei, sono più tranquilla. eppure... la gente mi allontana lo stesso. speravo che qui le cose sarebbero cambiate, ho provato a fare amicizia. ma è inutile, il maledetto disturbo di merda, a volte si è manifestato lo stesso, e le persone se ne sono andate. tutte quelle poche con cui avevo fatto amicizia. nessuna di loro crede al mio dolore, io so di essere una merda a volte, ma giuro su tutto che non la faccio apposta. ma loro non mi credono. neanche se si parla di problemi fisici. ultimamente, sono stata diagnosticata con svariate problematiche fisiche, tra cui un adenoma (benigno) al cervello, la cefalea a grappolo e la POTS (sindrome da tachicardia posturale ortostatica). non è una sindrome cardiaca, è neurologica, ma i sintomi si manifestano soprattutto a livello cardiaco, per cui mi sono stati prescritti dei betabloccanti. forse ho fatto una cazzata, ma ho detto a una mia collega (che ha problemi cardiaci più gravi dei miei), "ahah, adesso ho problemi cardiaci pure io sono come te" non l'avessi mai fatto. mi hanno accusata tutti di essere un'irrispettosa del cazzo, che lei ha una cardiopatia congenita dalla nascita per cui ha dovuto subire interventi, io ho un problemuccio da quattro soldi e che dovrei vergognarmi. ho fatto presente che stessi scherzando e che non avevo la minima intenzione di paragonarmi a lei, ma non è servito a nulla, per loro neanche ce li ho questi problemi, e sicuramente i betabloccanti me li hanno dati "per l'ansia o qualche cazzata simile". e a questo punto io mi chiedo... come cazzo devo fare per fare amicizia con le persone se ovunque vado trovo un muro? come faccio a migliorare le mie capacità sociali, la mia paura dell'abbandono, se anche se ci provo, tutti mi abbandonano? sono stanca e amareggiata, magari è davvero colpa mia, non lo metto in dubbio, ma io non ce la faccio più, non ho più la forza di vivere. l'uomo è un animale sociale, ma io sono 19 anni di vita che sono sola. e dopo aver sviluppato il BPD, sono sempre stata additata come vittimista, anche alle superiori. l'unica mia migliore amica, che tra l'altro ho conosciuto quest'anno, fa il quinto superiore e non vuole iscriversi all'università qua vicino a me, ma altrove, e io non posso farci nulla, devo rispettare la sua scelta. ma la mia voglia di vivere diminuisce ogni giorno di più.