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I santi di oggi 14 aprile:
nome Santa Liduina- titolo Vergine- nascita 18 marzo 1380, Schiedam- morte 14 aprile 1433, Schiedam- ricorrenza 14 aprile, 14 giugno, 18 marzo- Canonizzazione 14 marzo 1890 da papa Leone XIII- Patrona di pattinatori sul ghiaccio, malati cronici- Vergine e santa nacque a Schiedam nel 1380. A quindici anni Liduina fece una brutta caduta mentre pattinava sul ghiaccio, Liduina restò paralizzata a letto, l'incidente fu all'origine di tutti i mali che la tormentarono fino alla morte. Una lettera del 12 settembre 1421, che gli scabini del suo borgo natale redassero dopo averla osservata a lungo, attesta fino a che punto, fisicamente parlando, la giovane fosse solo un relitto. Tuttavia, è proprio questo "nientino" che s'impegna sulla via maestra della passione del Salvatore per eguagliare i più grandi mistici della scuola spirituale da lei seguita, come ad esempio Geert Groote e Tommaso da Kempis. Liduina è la prima persona di cui si abbia notizia a cui furono riscontrati i sintomi della sclerosi multipla. Secondo altri autori presentava i sintomi dell'anoressia. Subito dopo la sua morte nacque spontaneamente un culto popolare: si costruì una cappella, le si fecero dei ritratti, si scrissero molte Vite. Il culto fu approvato nel 1650 e solennemente confermato da Leone XIII nel 1890. Una biografia di L., pubblicata a Parigi nel 1901, capolavoro firmato da JorisKarl Huysmans, ha contribuito a rendere popolare la sua figura. MARTIROLOGIO ROMANO. A Schiedam in Geldria, nell’odierna Olanda, santa Liduina, vergine, che per la conversione dei peccatori e la liberazione delle anime sopportò con pazienza per tutta la vita le infermità del corpo, confidando solo in Dio.
nome Santi Tiburzio, Valeriano e Massimo- titolo Martiri di Roma- ricorrenza 14 aprile- Valeriano nacque a Roma nel 177, era un nobile patrizio cui venne data in sposa santa Cecilia. Cecilia però aveva già scelto come sposo il Signore dei Cieli mantenendo così la sua verginità. Nella prima notte di nozze chiese così allo sposo di non essere toccata, perché protetta da un angelo del Signore: «Nessuna mano profana può toccarmi, perché un angelo mi protegge. Se tu mi rispetterai, egli ti amerà, come ama me». Se avesse rispettato questo, lui stesso sarebbe stato amato da Dio. Valeriano chiese alla moglie una prova di quello che diceva, così poté vedere accanto a Cecilia un angelo con due corone: una di rose per lei e una di gigli per lui. Valeriano fu battezzato da papa Urbano e convertì alla fede anche suo fratello Tiburzio. Insieme a Cecilia e Tiburzio fu sorpreso mentre dava sepoltura a dei cristiani giustiziati. Fu arrestato e frustato e quindi condannato alla morte per decapitazione. Riportato in carcere, riuscì a convertire anche Massimo, il funzionario addetto alla loro sorveglianza. Valeriano, Tiburzio e Massimo furono martirizzati insieme, il 14 aprile 229, e fu la stessa santa Cecilia a dar loro segreta sepoltura prima di venire martirizzata a sua volta. MARTIROLOGIO ROMANO. A Roma nel cimitero di Pretestato sulla via Appia, santi Tiburzio, Valeriano e Massimo, martiri.
nome San Benedetto di Hermillon- titolo Pastore- nascita 1163 circa, Hermillon, Francia- morte 1184, Hermillon, Francia- ricorrenza 14 aprile- Benedetto nacque probabilmente a Hermillon in Savoia, ma alcune fonti lo vogliono di nascita belga; da giovanissimo fu pastore e intorno al 1178 andò ad Avignone. Secondo alcuni resoconti una visione soprannaturale gli ordinò di trasferirsi là per costruire un ponte sul Rodano; secondo altri ricevette l'ispirazione ad Avignone dopo avere visto la difficoltà della gente nell'attraversare il fiume. Essendo Benedetto completamente a digiuno della difficile arte di costruzione dei ponti, quando egli propose l'idea al vescovo fu inizialmente trattato con scherno; cominciò comunque con l'aiuto di alcuni volontari, confidando nel sostegno divino, e non molto tempo dopo il vescovo, conquistato all'impresa, si assunse la responsabilità del progetto. Egli fornì a Benedetto denaro e assistenza tecnica, ma questi morì nel 1184, prima che l'opera fosse completata. Sembra che numerosi miracoli abbiano accompagnato la costruzione del ponte e altri siano avvenuti sulla sua tomba. Più tardi fu costruita una cappella sul ponte e vi vennero trasferite le spoglie di Benedetto; il ponte resistette per oltre cinquecento anni e solo nel 1699 fu in parte distrutto dalle acque. Il corpo di Benedetto venne recuperato e trovato incorrotto, quindi sepolto nella cattedrale di Avignone e nel XIX secolo traslato nella chiesa di S. Desiderio (Didier). È uno dei patroni di Avignone e considerato il fondatore dalla Corporazione dei Fratelli dcl Ponte, creata nel 1189. E fregiato del titolo di "santo" dal 1237. MARTIROLOGIO ROMANO. Ad Avignone nella Provenza, in Francia, san Benedetto, giovane pastore, grazie al quale, con l’aiuto di Dio, fu costruito un ponte sul Rodano di grande utilità per i cittadini.
nome San Lamberto di Lione- titolo Vescovo- nascita VII secolo, Francia- morte 688, Lione, Francia- ricorrenza 14 aprile- Canonizzazione pre canonizzazione- Da giovane Lamberto prestò servizio alla corte del re Clotario posizione che abbandonò per diventare monaco nell'abbazia di Fontenelle, di cui era abate il fondatore S. Vandregisilo (22 lug.); alla morte di questi, nel 668, Lamberto ne fu eletto successore. L'abbazia era già famosa in Europa per santità e rigida osservanza della regola, e queste virtù vennero ulteriormente rafforzate dal nuovo abate. Tra i suoi discepoli c'erano S. Eremberto (14 mag.), dimessosi da vescovo di Tolosa per entrare a Fontenelle, e S. Condedo (21 ott.), un inglese che diventerà poi famoso eremita. Nel 679 circa Lamberto fu scelto come arcivescovo di Lione, ma i suoi Acta di vescovo non sono giunti fino a noi e non si hanno notizie riguardo a quel periodo della sua vita. L'unica informazione si riferisce all'uso di ritirarsi di quando in quando nell'abbazia di Donzère in Provenza, che egli aveva fondato come filiazione di Fontenelle. Morì nel 688. MARTIROLOGIO ROMANO. A Lione in Francia, san Lamberto, vescovo, che fu prima monaco, poi abate di Fontenelle.
nome San Pietro Gonzales- titolo frate Domenicano- nascita 1190 circa, Castiglia, Spagna- morte 14 aprile 1246, Tuy, Spagna- ricorrenza 14 aprile, 15 aprile- Beatificazione 1254- Patrono di Tui, San Telmo(ARG), marinai e pescatori- Pietro era per nascita spagnolo di Castiglia e di nobile famiglia; fu educato da uno dei suoi zii, vescovo di Astorga, che ottenne per lui un posto di canonico nella cattedrale anche se era ancora troppo giovane per tale incarico. Il nuovo canonico, cavalcando in città in pompa magna, cadde da cavallo e si trovò coperto di fango. Pare che le risate dei passanti lo fecero riflettere sulla vanità della gloria mondana, per cui abbandonò il suo incarico per diventare domenicano. Fu predicatore di successo, nominato cappellano reale da S. Ferdinando III (30 mag.), re di Castiglia e Le6n, presso cui si assunse il difficile impegno di riformare la morale dei cortigiani. Gran parte delle energie del re erano impegnate nella battaglia contro gli arabi, e Pietro predicò la crociata e accompagnò l'esercito in battaglia. Dopo il riuscito assedio di Cordova, rivestì un ruolo fondamentale nell'ottenere che i soldati si trattenessero dai peggiori eccessi del saccheggio e che il re imponesse condizioni meno onerose ai musulmani. Si ritirò dalla corte appena gli fu permesso e andò dapprima a Compostella, quindi a Tuy; dedicò il resto della propria vita alla predicazione nelle aree rurali della Spagna nordoccidentale e lungo la costa. Il suo motto preferito era; «Meglio un giorno nella casa del Signore che mille nelle tende dei peccatori». Svolse una particolare missione tra i marinai, tanto da divenire uno dei patroni preferiti dei naviganti portoghesi e spagnoli; lo invocano ancora, sebbene col nome di S. Elmo, per una confusione con S. Erasmo (2 giu.). Morì a Tuy il 14 aprile 1246; una grande chiesa fu costruita sulla sua tomba nel XVI secolo e il suo culto, incoraggiato mediante la concessione di alcuni privilegi pontifici, fu definitivamente approvato nel 1741. MARTIROLOGIO ROMANO. A Túy nella Galizia in Spagna, san Pietro González, detto Telmo, sacerdote dell’Ordine dei Predicatori, che, divenuto tanto umile quanto in passato era stato desideroso di gloria, si adoperò nel dare aiuto ai poveri, specialmente marinai e pescatori.
nome San Bernardo di Tiron- titolo Abate- nascita 1046, Abbeville, Francia- morte 1117, Thiron-Gardais, Francia- ricorrenza 14 aprile- Patrono di tornitori- Le prime notizie riguardanti Bernardo (talvolta noto come Bernardo di Abbeville) lo vogliono monaco nel monastero di S. Cipriano a Poitiers, da cui, trascorsi circa dieci anni, si trasferì a S. Savino, diventandone priore e lavorando per circa vent'anni per tentare di migliorarne la rilassata disciplina. Rifiutò di accettare l'incarico di abate e, desiderando uno stile di vita più solitario, abbandonò il monastero per entrare in un eremitaggio nella foresta di Craon, al confine tra la Bretagna e il Maine, dove si erano raccolti numerosi eremiti che vivevano sotto l'obbedienza di diversi padri spirituali là residenti e secondo regole differenti. La vita comune del gruppo era costituita dall'incontrarsi per la preghiera e per alcuni colloqui formativi, e i nuovi entrati erano affidati a maestri personali che ne seguivano i passi. Da questo raggruppamento informale sarebbero poi usciti alcuni dei più importanti riformatori e fondatori monastici del periodo, tra cui i BB. Vitale (16 set.) e Roberto di Arbrissel (25 feb.), e Craon è stato definito come «il secondo grande centro della rinascita cristiana» dopo Citeaux (Knowles). Dopo un certo periodo di tempo Bernardo venne convinto a tornare a S. Cipríano per divenirne l'abate, ma l'esperienza non ebbe lunga durata. Quando l'abate di Cluny rivendicò la giurisdizione sul territorio di quel monastero e il conseguente diritto di raccogliere le decime, Bernardo resistette tenacemente, quindi diede le dimissioni e sí ritirò a Chausey, sulla costa di fronte alle isole della Manica, dove presto si radunarono intorno a lui alcuni discepoli. Non visse totalmente da eremita, poiché a volte accompagnava Roberto di Arbrissel e altri in lunghe missioni di predicazione; nel 1109 si trasferì nei pressi di Tiron, questa volta per fondare un monastero dove la regola benedettina fosse strettamente osservata. Aveva ideali simili a quelli di S. Bernardo di Clairvaux (20 ago.): amava la semplicità e intendeva dare al lavoro manuale un ruolo centrale nella vita monastica, riducendo, se necessario, il tempo dedicato ai canti del coro. Questa nuova casa rappresentò la nascita della congregazione dei benedettini tironiani, che rapidamente fiorì e generò numerose fondazioni anche fuori della Francia. Nel XVII secolo la congregazione si unì a quella dei mauristi. Bernardo morì nel 1117 dopo una «carriera inquieta e movimentata» (B.T.A.). Il suo culto fu approvato nel 1861. MARTIROLOGIO ROMANO. Nel monastero di Tiron presso Chartres in Francia, san Bernardo, abate, che a più riprese si diede alla vita eremitica tra i boschi e sull’isola di Chausey, ma si dedicò anche a istruire e guidare alla perfezione evangelica i discepoli che in gran numero accorrevano a lui.