@Carlous_Rex
La Seconda Guerra Punica Episodio 3: " Annibale in Italia"
Publius con i superstiti della battaglia si recò a Placentia, nel mentre Sempronius arrivava glorioso e non aspettava altro che sconfiggere Annibale. L'esperienza dell'altro console non scoraggiò Sempronius e portò a sottovalutare il suo nemico. Durante una notte di metà dicembre, l'esercito romano accampato a Placentia venne svegliato improvvisamente da un piccolo reparto della cavalleria numidica guidata dal grande comandante Maarbale. il console capì che Annibale voleva combattere e quindi, dopo aver respinto l'attacco, inseguì la cavalleria nemica che attraversò il fiume Trebbia. Quella notte era gelida e stava piovendo così tanto che il fiume era diventato più profondo del solito. Appena la cavalleria e la fanteria romana passarono il fiume, trovandosi davanti l'esercito cartaginese, e la pioggia divenne neve, Annibale diede il via alla battaglia. Mentre la cavalleria numidica obliterava quella romana, la fanteria di Roma aveva la meglio su quella punica, ma questo vantaggio non durò per molto: l'esercito cartaginese aveva mangiato prima dello scontro, mentre quello romano non solo si era dovuto svegliare durante il loro riposino notturno, ma aveva passato a piedi la Trebbia congelata. Annibale aveva orchestrato un altro piano un'altra volta e anche quel giorno venne eseguito alla perfezione: i fanti romani si stancarono prima dei loro nemici ed il condottiero cartaginese ordinò a una parte della cavalleria numidica di circondare il fianco dove i nemici stavano attaccando; inoltre, proprio in quel momento, sbucò da dietro le forze romane un corpo di 2000 soldati cartaginesi guidati da Magone, il fratello di Annibale. Paura, freddo e stanchezza giocarono un ruolo fondamentale a favore dei cartaginesi, ed il figlio di Amilcare riuscì a coordinarli contro i romani, i quali dovettero fuggire. In 10 mila riuscirono a scappare, mentre all'incirca 20 mila furono presi prigionieri o uccisi. Fu un disastro per l'onore dei romani ed i due consoli vennero richiamati dal senato.
(Battaglia della Trebbia)<br /> <br /> Venne l'inverno e l'anno nuovo, perciò Annibale decise di far riposare il suo esercito nei territori conquistati nella Gallia cisalpina, ma questo gli costò la perdita di tutti i suoi elefanti da guerra, tranne uno. A Roma il nuovo anno significava l'elezione dei due nuovi consoli, di cui uno fu Gaius Flaminius Nepos. Flaminius era considerato " L'eroe della Plebe " poiché, essendo lui stesso un plebeo, si era speso nel corso della sua carriera politica ad aumentare il peso della plebe nella vita pubblica romana. Inoltre in passato era già stato console quando riuscì a sconfiggere e sottomettere i galli nel Nord Italia, dunque il senato lo considerava l'uomo giusto per sconfiggere Annibale. Per quanto riguarda Publius e Sempronius, il primo fu spedito in Spagna a guidare le due legioni che vi erano stanziate lì, insieme a suo fratello, mentre il secondo fu relegato ad un ruolo secondario nel gestire l'esercito in Italia. Ma ritornando a Flaminius, egli non era paziente, tutt'altro. Una volta che venne la primavera, Annibale decise di marciare verso Roma attraverso l'Appennino toscano: la marcia fu ardua e lo stesso Annibale finì per perdere un'occhio, probabilmente quello sinistro. Flaminius voleva scontrarsi contro il suo nemico ed iniziò ad inseguirlo, ignaro che il condottiero cartaginese aveva già scelto il suo campo di battaglia. La sera del 20 giugno del 217 le legioni del console si stanziarono in un campo presso la riva del lago Trasimeno. Maarbale informò Annibale della posizione del nemico, e quest'ultimo decise di posizionare la sua fanteria dietro una collina vicino al lago e la cavalleria in una gola nei paraggi. La mattina successiva, Flaminius stava marciando vicino alla riva del Trasimeno a causa della fitta nebbia quando vide l'esercito cartaginese sbucare dal nulla: nel giro di poche ore le legioni romane furono annientate. Morirono in 15 mila e 6 mila vennero fatti prigionieri. Lo stesso Flaminius cadde in battaglia.
(affresco della battaglia del Trasimeno)<br /> <br /> Appena la notizia della morte di Flaminius arrivò a Roma, la città cadde nel panico. Annibale sembrava invincibile e il morale dei soldati diminuiva di vittoria in vittoria dei cartaginesi. Al posto di Flaminius venne eletto un nuovo console, ma la situazione era così grave che il senato romano elesse un dittatore: Fabius (quello stesso Fabius di cui avevamo parlato nell'episodio precedente). Nella repubblica romana il dittatore era una figura eletta dal senato in caso di estrema necessità: egli era la massima autorità, ma il suo mandato non doveva durare oltre sei mesi. Fabius passò alla storia come " il temporeggiatore" per via della sua strategia, ovvero evitare lo scontro diretto con Annibale, ristabilire il fronte interno, mantenere le legioni in posizione difensiva e non farsi ingannare dai movimenti provocatori dei nemici. Come il dittatore disse più volte, questa era una tattica "che garantiva a Roma di non perdere". In effetti aveva ragione: col passare del tempo l'esercito cartaginese iniziò a scarseggiare di provviste dato che, nonostante riusciva a saccheggiare alcuni villaggi, nella penisola Italica non aveva una città alleata che poteva rifornirli o dare ospitalità, dunque dovevano continuare a marciare senza meta. Lo stesso Annibale disse che finalmente aveva trovato un avversario degno da sfidare, se non fosse che questa strategia aveva dei limiti. Infatti Fabius non riuscì a tenere il fronte interno unito perché molti villaggi erano preda degli attacchi dei cartaginesi. Inoltre Annibale evitava sempre di attaccare le terre di Fabius per far crescere dissidi interni ai romani, tattica che si rivelò fondamentale dato che si diffusero voci di corridoio, totalmente infondate, che Fabius era segretamente alleato con i cartaginesi. Così all'interno del senato si formarono due schieramenti: uno guidato da Aemilius, a favore di Fabius, e uno guidato da Marcus Minucius Rufus, contrario alla strategia del dittatore. Curiosamente, Aemilius e Minucius erano legati da una storia particolare, di cui parleremo appena sarà arrivato il momento giusto. <br /> <br />
( Statua raffigurante Fabius, il temporeggiatore)<br /> <br /> Minucius era stato scelto dal senato come principale collaboratore del dittatore, perciò il suo parere non era da sottovalutare. Verso la fine del 217, col giungere dell'inverno, Annibale decise di puntare verso Cassino grazie a un'anziano uomo locale che si era offerto per guidarli. Per sfortuna del condottiero cartaginese, il vecchio si rivelò essere una spia romana che li stava conducendo verso Casilino: l'esercito cartaginese era rimasto intrappolato nella pianura campana, una prigione naturale dato che a ovest era circondata dal mar Mediterraneo, a sud dalla città di Capua, la più potente alleata di Roma, e dagli altri due fronti dalle montagne dell'appennino presidiate dalle legioni Romane. La strategia di Fabius aveva funzionato e perciò Minucius gli propose di attaccare Annibale visto che ormai era intrappolato. Il dittatore non ascoltò il consiglio del suo luogotenente e decise di continuare con la sua guerra d'attrito, ma questa volta aveva torto. Annibale aveva velocemente elaborato una tattica: aveva preso all'incirca 2 mila buoi da un villaggio vicino e aveva attaccato alle loro corna delle torce. Quella stessa sera l'accampamento romano fu attaccato da quelle bestie inferocite. Fabius ordinò ai suoi uomini di massacrare i buoi e di prepararsi a combattere contro i nemici, ma la battaglia non avvenne. Annibale aveva sfruttato il caos che si era manifestato nel campo romano per passare di nascosto attraverso le colline lì vicino per poter scappare. In questa battaglia di intelletto, Annibale si dimostrò superiore a Fabius.
( Annibale e l'esercito cartaginese che preparano la loro trappola)<br /> <br /> Fabius dovette per un momento tornare a Roma, perciò lasciò il comando delle sue legioni a Minucius. Appena arrivato a Roma, il senato gli comunicò che il suo luogotenente era riuscito a sconfiggere in battaglia una parte dell'esercito cartaginese il quale, però, non era guidato da Annibale. Nonostante non fosse stata una grande vittoria, il senato decise di elevare Minucius a secondo dittatore. Fabius si lamentò che tutto ciò non aveva senso, dato che ciò non cambiava il consueto sistema dei due consoli, ma non potette opporsi. In realtà, Annibale aveva ordinato a un piccolo gruppo del suo esercito di attaccare le legioni di Minucius mentre Fabius non c'era e di perdere di proposito. Così facendo, Annibale era riuscito a togliere potere al suo principale nemico, Fabius, e a creare ancora più rivalità tra i leader romani.