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14/07/2024 alle 22:34

1977: XLVIII Gran Premio d'Italia - Il quinto titolo costruttori (amaro) della Ferrari

1977: XLVIII Gran Premio d'Italia - Il quinto titolo costruttori (amaro) della Ferrari

- Data: 11/09/1976 ☀️

- Circuito: Monza

- Percorso: 5,800 chilometri

- Distanza: 52 giri, 300,560 chilometri

- Pole position: 🇬🇧 James Hunt (McLaren)

- Giro Veloce: 🇺🇸 Mario Andretti (Lotus) in 1'39"10

- Vincitore: 🇺🇸 Mario Andretti (Lotus)

- Vettura: 🇬🇧 Lotus 78

"[...] è accaduto un fatto naturale, come due persone che non si vogliono più bene. Sono stati insieme per anni, poi il rapporto non suscita più gli stessi entusiasmi. La donna cerca di farsi più desiderabile, va in Svizzera per una cura di bellezza. Ma è inutile, se l'amore è svanito"

Con queste parole, Niki Lauda, alla vigilia del Gran Premio d'Italia annuncia la separazione con la Ferrari, un lungo connubio iniziato nel 1973, ricco di successi. Se Lauda ha voltato le spalle alla Ferrari, Monza volta le spalle a Lauda. Per i tifosi è un tradimento, non capiscono perché il loro beniamino ha deciso di lasciare Maranello. I tifosi a Monza accolgono l'austriaco, vicino al secondo titolo mondiale, con freddezza.

Nelle prove i big sono tutti vicinissimi, il campione del mondo Hunt, con un gran giro, si assicura la pole position, ma accanto a lui c'è la Ferrari di Reutemann. L’argentino viene applaudito dalla folla che sta imparando ad amarlo, al posto di Lauda.

Al via Scheckter scatta benissimo e detta subito legge, ma sulla sua scia si mette Andretti che in rettilineo, dotato di alettone neutro, si presenta come un avversario imbattibile e guadagna la prima posizione.

La Wolf del sudafricano gli resiste, si mette in scia e prova a seguirlo, quando al 24 giro il motore cede allo sforzo o, come raccontano i presenti, cede per un errato cambio di marcia alla chicane…

Lauda, anche se lascerà la Ferrari, ci tiene a ben figurare e sta facendo la solita corsa prudente per non sforzare troppo la sua monoposto. Niki, prima della partenza, è stato protagonista di un battibecco con Forghieri perché convinto che la squadra abbia montato il motore migliore sulla macchina del compagno…

La convinzione diventa certezza quando si accorge che in corsa non riesce mai ad impensierirlo.

Improvvisamente, passando sui cordoli la Ferrari n. 12 di Reutemann perde uno scarico, la potenza del motore diminuisce e…Lauda…passa.

Con Andretti in testa e le Ferrari sul podio, la corsa si trasforma in un tributo ai due team piu rappresentativi della formula uno.

Lauda sa che non può prendere la Lotus, gli basta arrivare secondo per assicurarsi il titolo.

Corre con una precisione degna di un computer: tutti i giri uguali!

È così attento e concentrato da vedere un riflesso sull’asfalto, capire che è olio e sfilarlo, lasciando il compagno argentino a danzare sulla pista resa viscida dal lubrificante….

L’uscita di pista dell’argentino rappresenta l’ultima emozione prima della bandiera a scacchi.

Andretti vince la corsa, Lauda conquista il titolo, ma perde l’amore dei tifosi italiani.

Il pilota austriaco riesce a conquistare il suo secondo titolo mondiale, ma a posteriori è stata davvero vincente la scelta di lasciare il cavallino per una questione di soldi e di principio? Ne sarà valsa la pena?

🇬🇧 Lotus 78 - Progettista: Colin Chapman; Telaio: monoscocca in alluminio e nido d'ape; Motore: Ford Cosworth DFV 3.0 V8; Potenza: 480 CV; Trasmissione: Hewland FG400 manuale a 5 rapporti; trazione: posteriore; Lunghezza: 4.547 mm; Larghezza: 2.146 mm; Passo: 2.741 mm; Peso: 588 kg; Gomme: Goodyear; Carburante: Valvoline; Risultato: 01 h 30'35".6

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