@Vitupero

09/01/2024 alle 08:18

I santi di oggi 9 gennaio:

I santi di oggi 9 gennaio:

nome

San Marcellino di Ancona

titolo

Vescovo

nascita

VI secolo Ancona

morte

VI secolo Ancona

ricorrenza

9 gennaio

Marcellino visse nel VI secolo, nacque da famiglia Boccamajore, fu il sesto vescovo di Ancona, tra il 550 ed il 568, anno della morte. Marcellino era considerato «uomo santo e pieno di zelo per la santificazione del popolo». Il martirologio romano riporta la leggenda, tramandata per iscritto dal papa Gregorio I, secondo cui il vescovo di Ancona, nel VI secolo, salvò la propria città da un incendio: Marcellino aveva la gota ed era obbligato a farsi trasportare dagli servitori. Un di' che divampò il fuoco, gli abitanti non riuscivano più a soffocarlo e la città era ormai minacciata di distruzione completa. Il santo vescovo si fece trasportare di fronte al fuoco, che subito volse indietro et si spense.». Aveva in mani, dicono, il santo Vangelo.

MARTIROLOGIO ROMANO. Ad Ancona, san Marcellino, vescovo, che, come scrive il papa san Gregorio Magno, con la potenza divina liberò la sua città da un incendio.

nome<br /> Maria Teresa di Gesù Le Clerc</p> <p> titolo<br /> Cofondatrice</p> <p> nome di battesimo<br /> Alix Le Clerc</p> <p> nascita<br /> 2 febbraio 1576 Remiremontm, Francia</p> <p> morte<br /> 9 gennaio 1622 Nancy, Francia</p> <p> ricorrenza<br /> 9 gennaio </p> <p> Beatificazione<br /> da papa Pio XII nel 1947</p> <p> Alessia nacque a Remiremontil 2 febbraio 1576 da Giovanni Le Clerc e Anna Sagay. Aseguito di una crisi spirituale, a venti anni prese la decisione di mutare vita e consacrarsi a Dio con il voto di castità.<br /> In quegli anni fece la conoscenza di san Pietro Fourier allora parroco di Mattaincourt, con il suo appoggio la notte di Natale del 1597, insieme a quattro compagne, incominciò il suo apostolato offrendo la possibilità di frequentare una scuola a fanciulle povere.<br /> Nel 1598 poté aprire la prima scuola a Poussay, mentre il vescovo di Toul approvava una prima stesura della Regola della nuova Istituzione: le Canonichesse Regolari di Nostra Signora sotto la Regola di Sant'Agostino, composta da Pietro Fourier. Nel 1599 le cinque religiose si trasferirono a Mattaincourt, operando così bene nell'assistenza alle fanciulle bisognose che vennero richieste anche da altre città.<br /> L'Istituzione fu approvata nel 1603 dal Cardinale Legato di Lorena e poi nel 1615 e 1616 da papa Paolo V; un anno dopo, nel novembre 1617, fu eretto il primo monastero ufficiale della Congregazione con clausura e Alessia con le compagne, poté iniziare l'anno del noviziato, prendendo il nome di suor Maria Teresa di Gesù. Dopo aver emesso i voti perpetui nell'anno successivo, fu eletta Superiora Generale, carica che tenne fino al dicembre 1621. Morì dopo pochi giorni il 9 gennaio 1622, nella Casa di Nancy, fra il compianto e la venerazione di tutti.</p> <p> MARTIROLOGIO ROMANO. A Nancy in Francia, beata Maria Teresa di Gesù (Alessia) Le Clerc, vergine, che creò insieme a san Pietro Fourier la Congregazione delle Canoniche regolari di Nostra Signora, sotto la regola di sant’Agostino, per l’educazione della gioventù femminile.<br />

nome<br /> Sant' Adriano di Canterbury</p> <p> titolo<br /> Abate</p> <p> morte<br /> 9 gennaio 710 Canterbury, Inghilterra</p> <p> ricorrenza<br /> 9 gennaio </p> <p> Africano di nascita, Adriano era abate di Nerida (nei pressi di Napoli) quando papa S. Vitaliano (657-672, 27 gen.) gli chiese di andare a Canterbury come arcivescovo.<br /> In quella sede due arcivescovi erano deceduti in rapida successione: S. Deusdedit (14 lug.), primo inglese a occupare tale cattedra, nel 664, e il successore Wighard l'anno dopo. Adriano però rifiutò e suggerì in alternativa il nome di S. Teodoro (19 set.), che si sarebbe dimostrato uno dei più grandi arcivescovi di Canterbury. 11 papa accettò ma a condizione che Adriano lo accompagnasse in qualità di assistente e consigliere, ed egli acconsentì.<br /> Teodoro lo nominò abate del monastero dei SS. Pietro e Paolo, che più tardi avrebbe mutato la propria denominazione in S. Agostino; grazie all'influenza di Adriano e alla guida di Teodoro, esso divenne non solo una delle più importanti sedi di formazione (da qui uscirono molti tra vescovi e arcivescovi) ma esercitò un influsso di vasta portata. Vi si insegnava il greco e il latino — Beda diceva che gli allievi di Adriano parlavano il latino allo stesso livello del volgare — ma anche il diritto romano, la Scrittura e i Padri.<br /> Gli studenti arrivavano da tutta l'Inghilterra e anche da territori lontani dell'Irlanda, come S. Aldhelm (23 mag.), in seguito primo vescovo di Sherborne, venuto dal Wessex: egli ebbe ad affermare che la formazione impartita nel monastero a Canterbury era superiore a qualsiasi altra offerta in Irlanda.<br /> Adriano insegnò nella scuola per 40 anni. Morì il 9 gennaio, probabilmente nel 710, e fu sepolto nel monastero. Goscelin di Canterbury ricorda che, quando le opere di ristrutturazione architettonica del 1091 resero necessaria la rimozione dei resti di numerose tombe, il suo corpo fu ritrovato incorrotto e profumato.<br /> Questo racconto è stato indirettamente confermato da scavi successivi. La sua tomba godette fama di miracoli (è facile supporre che molti di essi fossero benefici ottenuti da studenti assillati da problemi con i propri insegnanti!) e il suo nome fu inserito nei calendari inglesi.</p> <p> MARTIROLOGIO ROMANO. A Canterbury in Inghilterra, sant’Adriano, abate: nato in Africa, da Napoli raggiunse l’Inghilterra e con la sua ricca preparazione tanto nelle lettere sacre come in quelle profane istruì una moltitudine di discepoli nella scienza della salvezza.

nome<br /> Beata Giulia Della Rena da Certaldo</p> <p> titolo<br /> Terziaria dell'Ordine di San Agostino</p> <p> nascita<br /> 1320 circa Certaldo, Toscana</p> <p> morte<br /> 1370 circa Certaldo, Toscana</p> <p> ricorrenza<br /> 9 gennaio - (prima domenica e successivo mercoledì di settembre) </p> <p> Beatificazione<br /> 18 maggio 1819 da papa Pio VII</p> <p> Santuario principale<br /> Chiesa dei Santi Jacopo e Filippo</p> <p> Attributi<br /> fiori, crocifisso</p> <p> Patrona di Certaldo</p> <p> Giulia nacque a Certaldo, in Toscana, in una famiglia borghese. Da giovane lavorò come domestica a Firenze dove un giorno si convertì e divenne Terziaria dell'Ordine di San Agostino.<br /> Sentendosi chiamata a uno stile di vita più radicale e austero, in piena fioritura della sua esistenza, decise di lasciare la città e ritrovarsi in un luogo solitario. Tornata a Certaldo, soggiornò in una piccola stanza accanto alla chiesa agostiniana di San Michele e San Giacomo, nella quale aprì due minuscole finestre, una che guardava la chiesa per poter assistere alle sacre funzioni, e l'altra verso l'esterno, dove ricevere il cibo che la pietà popolare le forniva. Dopo aver riposto un grande crocifisso sul muro, alla presenza di un numeroso pubblico tra devoti e miscredenti le fu bloccato l'uscita all'esterno da un maestro muratore. Da questo momento non lascerà mai la sua piccola reclusione.<br /> Visse segregata dal mondo per un periodo di circa trent'anni, percorrendo fino in fondo il lungo cammino dell'ascetismo e del misticismo. La penitenza e la preghiera erano le sue occupazioni quotidiane. Gli abitanti di Certaldo e dintorni furono incaricati della sua manutenzione. Le tradizioni popolari dicevano che anche i bambini, privandosi di cibo e dolci, accorsero in suo aiuto portandogli qualcosa da mangiare, e che Giulia, grata e sorridente, in cambio, regalava fiori freschi. Di questa donna intrepida non si sa nient'altro, se non la grande venerazione dei suoi concittadini per una simile vita di pietà vissuta davanti ai loro occhi. Dopo la morte fu venerata dal popolo fin da subito come santa.</p> <p> MARTIROLOGIO ROMANO. A Certaldo in Toscana, beata Giulia della Rena, del Terz’Ordine di Sant’Agostino, che visse solo per Dio reclusa in un’angusta cella accanto alla chiesa.

nome<br /> Sant' Eustrazio</p> <p> titolo<br /> Abate</p> <p> nascita<br /> Bitinia</p> <p> morte<br /> Bitinia</p> <p> ricorrenza<br /> 9 gennaio </p> <p> Originario di un villaggio della Bitinia fu cresciuto piamente dai suoi genitori. All'età di vent'anni, attratto dal desiderio di una vita di perfezione, scappò di casa ed entrò come monaco nel chiostro di Abgaro in Mysia (Monte Olimpo), fondato da San Gregorio di Nisa e San Basilio "il Grande", da cui discendeva la sua famiglia. Condusse una vita di pietà lì, esercitando tutte le virtù di un monaco, in particolare l'abnegazione rigorosa. Si narra che dormisse solo sul lato sinistro.<br /> Durante la persecuzione iconoclasta, i monaci furono espulsi dai loro luoghi, e anche Eustrazio dovette ritirarsi, ma dopo la crisi tornò al monastero, dove divenne abate. Morì lì, dopo una vita santa adornata di miracoli di ogni genere, a 95 anni.</p> <p> MARTIROLOGIO ROMANO. Sul monte Olimpo in Bitinia, nell’odierna Turchia, sant’Eustrazio, detto il Taumaturgo, abate del monastero di Abgar.

nome<br /> Beato Antonio Fatati</p> <p> titolo<br /> Vescovo</p> <p> nome di battesimo<br /> Antonio Fatati</p> <p> nascita<br /> Ancona</p> <p> Nominato vescovo<br /> 6 novembre 1450 da papa Niccolò V</p> <p> morte<br /> 9 gennaio 1484 Ancona</p> <p> ricorrenza<br /> 9 gennaio </p> <p> Beatificazione<br /> Culto riconosciuto dalla Santa Sede il 9 maggio 1795</p> <p> Incarichi ricoperti<br /> Vescovo di Teramo (1450-1463)<br /> Vescovo di Ancona (1463-1484)</p> <p> Originario di Ancona, fu un sacerdote esemplare e un prelato esemplare, che condusse una vita pia e austera, dedita con totale dedizione al servizio della Chiesa e dei papi, accreditata per la sua generosità verso i poveri, il suo zelo pastorale e il suo governo prudente.<br /> Era arciprete della cattedrale di Ancona, Papa Nicola V lo nominò suo capo cappellano e lo nominò canonico di San Pietro del Vaticano, in seguito lo nominò tesoriere delle Marche, di cui fu poi governatore e vicario pontificio nel 1454.<br /> Fu nominato vescovo di Teramo, e come tale accompagnò Papa Pio II al congresso di Mantova. Nel 1463 fu nominato vescovo di Ancona. Mise a disposizione di Papa Pio II, il porto di Ancona per l'imbarco della crociata che questo Papa aveva ideato. Paolo II e Sisto IV gli affidarono vari incarichi che adempì con grande fedeltà, senza mai essere distolto da questi onori dalla sua vita di santità, povertà e austerità. Ebbe una relazione con San Giacomo della Marca e il re di Napoli, Alfonso VI il Magnanimo. Morì in Ancona. Nel 1795 Pio VI confermò il culto che gli viene reso nella cattedrale di Ancona, dove il suo corpo è conservato in un tumulo-reliquiario.<br />

nome<br /> San Fillano</p> <p> titolo<br /> Abate</p> <p> morte<br /> VIII secolo Scozia</p> <p> ricorrenza<br /> 9 gennaio </p> <p> I soli dettagli che si conoscono di lui sono contenuti in racconti meravigliosi del Breviario di Aberdeen. Sua madre era S. Kentigerna (in passato 7 gen.) che, come ci dice il Breviario di Aberdeen, era di sangue reale irlandese essendo figlia di Cellach, principe di Leinster.<br /> Era stata cacciata dall'Irlanda ed esiliata in Scozia dopo una rivolta delle tribù confinanti, insieme al fratello S. Comgan (13 ott.) e al figlio. Fillàn vestì l'abito monastico probabilmente prima di lasciare l'Irlanda, e in Scozia divenne eremita nei pressi del monastero di S. Andrea.<br /> Fu scelto come abate da un monastero nelle vicinanze ma, dopo alcuni anni, diede le dimissioni andando a vivere insieme con il fratello della madre, Comgan, in un luogo chiamato Siracht (oggi nella contea di Fife). Quando Io zio Comgan morì, Fillàn seppellì il suo corpo sullo lona e vi costruì una chiesa in suo onore. Egli stesso fu sepolto a Strathfillàn.<br /> Il suo culto è antico, come attesta il Martirologio di Oengus, e abbastanza importante da spingere Robert Bruce a portare a Bannockburn una reliquia del suo braccio, cui attribuì la vittoria nella battaglia là combattuta.<br /> Il pastorale e la campana che si pensa gli siano appartenuti sono ancor oggi esistenti.<br /> Un costume barbaro associato al suo culto è sopravvissuto fino all'inizio del XIX secolo: i malati di mente venivano legati e immersi per una notte intera nello stagno a Strathfillàn, tra le rovine della cappella di S. Fillàn. Se riuscivano a liberarsi entro il mattino erano considerati guariti. Il suo nome è anche scritto Foelan o Fulan.</p> <p> MARTIROLOGIO ROMANO. In Scozia, san Fillano, abate del monastero di Sant’Andrea, che, illustre per l’austerità della disciplina, passò la vita in solitudine.

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1 commento

@dabo

un anno fa

e sti cazzi ndo li piazzi

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