@Vitupero

16/07/2024 alle 14:57

I santi di oggi 16 luglio:

I santi di oggi 16 luglio:

nome Beata Vergine Maria del Monte Carmelo- titolo Apparizione- altri nomi Madonna del Carmine- ricorrenza 16 luglio- Il Monte Carmelo fu, fin dai tempi più remoti, assai famoso in Palestina ma oggi territorio israeliano. Su di esso infatti si ritiravano uomini di santa vita per onorarvi, ancor prima che nascesse, la Vergine Madre di Dio. Venne santificato pure da un lungo soggiorno che vi fece il profeta Elia. Continuarono poi sempre pii solitari a ritirarsi sul Monte Carmelo, ma quando la spada di Maometto assoggettò la Palestina, a stento alcuni riuscirono a salvarsi nascondendosi nelle spelonche. Verso il secolo XI, un pio sacerdote calabrese eresse sui ruderi di una cappella anteriore una chiesetta alla Vergine, ed, avendo raccolti altri compagni, ebbe dal patriarca di Gerusalemme una regola di vita. Ebbe così inizio l'ordine dei Carmelitani che fu poi approvato dai Sommi Pontefici Onorio II e Gregorio IX. Ma la festa della Madonna del Carmine è strettamente legata al grande devoto della Vergine, S. Simone Stock. Era questi un inglese che, per onorare la Madre di Dio, si era dato ad austerissime discipline, rinnovando le mortificazioni dei primi eremiti. E quando, sul principio del XIII secolo, l'Ordine Carmelitano si estese in Inghilterra, S. Simone, attratto dalla devozione che i Carmelitani professavano a Maria, volle entrare nel loro Ordine. Accettato, chiese di vedere il Monte Carmelo, e così visitò a piedi nudi tutti i luoghi sacri della Palestina, trattenendovisi per ben sei anni. Solo Iddio è testimonio delle fervorose preghiere che il Santo fece su quel sacro suolo nelle notti silenziose! Ed appunto in una di quelle notti gli apparve la Vergine che, consegnandogli uno scapolare, gli disse con dolcezza: Figlio, prendi il segnale del mio amore. E che questo sia il segnale dell'amore di Maria ce lo dice il seguente versetto, riferito allo scapolare: Protego nunc, in morte juvo, post funera salvo! Avranno, dice Maria, la mia protezione in vita, saranno da me aiutati in morte e dopo la morte li condurrò in cielo. S. Simone, per soddisfare il desiderio della Regina del Cielo, con grande zelo propagò questa devozione, che si estese rapidamente. Anche i Papi si tennero onorati di appartenere alla milizia di Maria, e concessero molte indulgenze agli ascritti. Il Privilegio sabatino che godono gli ascritti all'abitino del Carmine assicura la liberazione dal Purgatorio, per intercessione di Maria, il primo sabato dopo la morte. La solennità della Beata Vergine del Carmine si celebra il 16 luglio, in ricordo dell'apparizione e della consegna dello scapolare a S. Simone. Il Beniamino di Maria, l'apostolo dell'abitino del Carmine, morì proprio il 16 luglio del 1265 in età di oltre cento anni. PRATICA. Impariamo ad amare Maria, e portiamo sempre sul nostro corpo l'abitino del Carmine. PREGHIERA. O Dío, che decorasti l'ordine del Carmelo del titolo singolare della tua beatissima sempre Vergine e Madre Maria, concedi propizio che mentre oggi ne celebriamo la festa con solenne ufficio, muniti della sua protezione, meritiamo di giungere ai gaudi eterni. MARTIROLOGIO ROMANO. Beata Maria Vergine del Monte Carmelo, dove un tempo il profeta Elia aveva ricondotto il popolo di Israele al culto del Dio vivente e si ritirarono poi degli eremiti in cerca di solitudine, istituendo un Ordine di vita contemplativa sotto il patrocinio della santa Madre di Dio.

nome Santa Maria Maddalena Postel- titolo Religiosa- nome di battesimo Julie-Françoise-Cathérine- nascita 28 novembre 1756, Barfleur, Normandia, Francia- morte 14 luglio 1846, Saint-Sauveur-le-Vicomte- ricorrenza 16 luglio- Beatificazione 22 gennaio 1908 da papa Pio X- Canonizzazione 24 maggio 1925 da papa Pio XI- Giulia Francesca Caterina Postel nacque a Barfleur, vicino a Cherbourg, nel 1756, da Giovanni e Teresa Levallois. Studiò in una scuola locale e poi all'abbazia di Valonges, dove decise di consacrarsi a Dio, professando privatamente un voto di verginità. Le monache vollero che restasse con loro come novizia, ma all'età di diciotto anni, ritornò nella sua città natale e fondò una scuola per ragazze. La Rivoluzione (1789) vide la Chiesa di Barfleur passare nelle mani del clero costituzionale, e Giulia fu tra coloro che rifiutarono di riconoscerne l'autorità; allestì una cappella nel sottoscala della sua casa, dove poter celebrare la Messa e conservare il SS. Sacramento, e fu tanto stimata dal clero che vi officiava che le fu permesso portare la comunione agli infermi [S. Pio X (26 ago.) la definì "sacerdotessa" al momento della sua beatificazione], poi nel 1798 diventò terziaria francescana. Giulia, dopo il concordato del 1801, lavorò per quattro anni per ricostruire la fede del popolo e ripristinare la vita parrocchiale nella città, insegnando, preparando i bambini e gli adulti a ricevere i sacramenti, e organizzando opere di carità. Alcune difficoltà a livello locale la costrinsero a spostarsi a Cherbourg, poiché era stata informata che le autorità avevano bisogno d'insegnanti, e spiegò a un sacerdote del posto, il curato Cabart: «Voglio insegnare ai giovani perché siano ispirati dall'amore di Dio e amino il lavoro. Voglio aiutare i poveri e alleviare un po' della loro miseria. Il curato l'aiutò e le trovò una casa, che Giulia dedicò alla Madonna, Madre Misericordiosa; s'unirono a lei altre tre insegnanti, e nel 1807 quattro di loro professarono i voti. Giulia prese il nome di Maria Maddalena, e in tre anni fu in grado di informare i commissari civili che stavano istruendo duecento giovani ragazze, insegnando loro la religione e i lavori manuali. Nel 1811 con le sue consorelle lasciò Cherbourg, per far posto alle Suore della Provvidenza, che in passato avevano svolto la loro attività in quel luogo; seguirono vent'anni di peregrinazioni alla ricerca di una sede fissa per continuare il loro insegnamento. A un certo punto la situazione era così grave che Cabart le spinse a sciogliersi, ma Maria Maddalena replicò: «Sono così certa che Nostro Signore vuole che io riesca a realizzare i miei desideri, che non smetterò di tentare di attuarli con il massimo ardore». Passarono altri due anni in estrema povertà, prima che il suo incarico fosse riconosciuto, e la congregazione potesse stabilirsi a Tamerville, con l'apertura di una scuola. La congregazione cominciò a crescere, e nel 1832 rilevò l'abbazia di Saint-Sauveur-le-Vicornte, che era in rovina. Nel 1837, a Maria Maddalena fu chiesto di rinunciare alla regola che aveva seguito per ventotto anni: le autorità a Roma insistettero affinché adottasse quella approvata per i Fratelli delle Scuole Cristiane, perciò il nome della congregazione divenne Suore delle Scuole Cristiane della Misericordia, che, dopo il Concilio Vaticano II, furono rinominate Suore di S. Maria Maddalena Postel. MARTIROLOGIO ROMANO Nel territorio di Saint-Sauveur-le-Vicomte nella Normandia in Francia, santa Maria Maddalena Postel, vergine, che sempre nella stessa persecuzione, all’avvenuta espulsione dei sacerdoti, impegnò ogni suo avere per i malati e i fedeli e, tornata la pace, fondò e resse in estrema povertà la Congregazione delle Figlie della Misericordia per provvedere alla formazione cristiana delle ragazze povere.

nome Sant'Atenogene di Sebaste- titolo Corepiscopo e martire- nascita III secolo- morte 305 circa, Sebaste, Armenia- ricorrenza 16 luglio- Patrono di Regno di Napoli, Tritanti- Il precedente Martirologio Romano contiene voci relative ad Atenogene, la prima al 18 gennaio, in cui è descritto come «un vecchio teologo» che, prima di essere giustiziato sul rogo «cantò un inno di gioia, che lasciò per iscritto ai suoi discepoli»; la seconda, al 16 luglio, sostiene che morì a Sebaste in Armenia assieme a tre discepoli, durante la persecuzione avvenuta al tempo dell'imperatore Diocleziano (284-305). La persecuzione ebbe inizio soltanto nel 303, e l'imperatore morì due anni dopo, il che significherebbe che Atenogene mori tra il 303 e il 305; fu probabilmente un corepiscopo piuttosto che un vescovo diocesano. Il riferimento al nome del martire nell'antico Martirologio Siriaco e nel Geronimiano prova l'esistenza di un culto primitivo. S. Basilio (2 gen.), nel suo trattato sullo Spirito Santo, lodò l'inno di Atenogene, che aveva espresso la fede del vescovo nella vera divinità dello Spirito Santo, e riferisce che era stato arso vivo; altre fonti sostengono che fu ucciso con un colpo di spada. Si dice che S. Gregorio l'Illuminatore (30 set.), morto nel 330 circa, abbia istituito una festività nella Chiesa armena in onore di S. Atenogene e Giovanni Battista, e costruito una chiesa in loro onore ad Achtichat, sulle rovine di un tempio pagano, e a Bagauan, dove la loro festa ne sostituì una pagana. Atenogene è venerato anche in Egitto e a Costantinopoli. MARTIROLOGIO ROMANO. A Sivas nell’antica Armenia, sant’Atenogene, corepiscopo e martire, che lasciò ai discepoli un inno sulla divinità dello Spirito Santo e morì messo al rogo per Cristo.

nome Beata Irmengarda- titolo Badessa di Frauenwörth- nascita 832 circa, Ratisbona, Baviera- morte 866 circa, Frauenwörth, Chiemsee, Baviera- ricorrenza 16 luglio- Beatificazione 1928 da papa Pio XI- Attributi Abito benedettino, corona, bibbia, bastone da badessa e cuore in mano- Ermengarda nacque nell'832 circa, figlia di re Luigi di Germania e della moglie, Emma, e nipote di Carlo Magno. Compare nel libro della Congregazione di S. Gallo con la madre e tre sorelle. Per sua richiesta, Luigi la nominò badessa del monastero di Buchau e poi dell'abbazia reale di Chiemsee in Baviera. Divenne famosa per la virtù e la vita di penitenza, oltre che per la dedizione dimostrata nei confronti di chi viveva nelle case da lei dirette. Un vescovo locale scrisse di lei: «Portava le sue greggi all'Agnello, donandogli molte compagne pure [vergini], ed era cara a Dio per i suoi santi meriti, [e] svolgeva molte attività importanti, una sposa devota a Dio suo sposo». Morì il 16 luglio 866 e fu sepolta nella chiesa dell'abbazia; il culto fu localmente forte e perdura tutt'oggi, confermato da Pio XI nel 1928, per richiesta dei vescovi tedeschi. Ermengarda è stata talvolta confusa con la B. Irmengarda, o Ermengarda, venerata a Colonia il 4 settembre, e morta nel 1100 circa. MARTIROLOGIO ROMANO. Nel monastero di Chiemsee nella Baviera in Germania, beata Irmengarda, badessa, che fin dalla tenera età, lasciato lo splendore della corte regia, scelse di servire Dio e diede a Cristo molte vergini compagne.

nome Santi Reinilde, Grimoaldo e Gondolfo- titolo Martiri- ricorrenza 16 luglio- Reinilde era figlia di S. Amalberga (10 lug.), ma il suo luogo di nascita è oggetto di discussione, dato che non si sa se si tratti di Kontich, subito fuori Anversa, oppure di Condésur-Escaut nell'attuale Francia settentrionale, anche se la prima sembra più probabile. La tradizione sostiene che quando i suoi genitori e la sorella, S. Gudula (8 gen.), abbracciarono la vita religiosa, Reinilde seguì il padre all'abbazia di Lobbes, sperando di potervi entrare, donando all'abbazia la maggior parte delle sue ricchezze e possedimenti, ma dato che fu impossibile, partì in pellegrinaggio per la Terra Santa, dove si fermò per sette anni (alcune fonti affermano sostengono solo due), e ritornò con molte reliquie. Al suo ritorno visse a Saintes, vicino ad Hal, a sud ovest di Bruxelles, dove fu uccisa durante un'incursione di barbari; con lei morirono il servo Gandolfo e un suddiacono chiamato Grimoaldo, tutti e tre venerati come martiri (la presenza dei loro resti spiega il nome dato al luogo). Sembra che sia iniziato un culto subito dopo la morte, e che nell'866 il vescovo, S. Giovanni di Cambrai, riesumò le reliquie e le seppellì di nuovo con una cerimonia solenne. La prima Vita di S. Reinildc probabilmente risale a questo periodo, c le reliquie furono autenticate in molte occasioni fino al 1811; era invocata specialmente nel caso di malattie degli occhi. Un documento del mi secolo descrive la traslazione delle sue reliquie a Lobbes, probabilmente nel 1170, e la loro autenticazione da parte del vcscovo locale. Sembra che questo documento fosse un'omelia scritta da un monaco di Lobbes nel giorno dell'anniversario della traslazione, ed è più agiografico che storico, ma almeno è una testimonianza attendibile che il culto di Reinilde era diffuso nella zona di Saintes e nell'abbazia di Lobbes. La storia delle sue visite a Lobbes e in Terra Santa è stata messa in dubbio, poiché può essere stata inventata per giustificare il possesso di certe proprietà da parte dell'abbazia, e per autenticarne la raccolta di reliquie. MARTIROLOGIO ROMANO. A Saintes nell’Hainault, attualmente in territorio belga, santi martiri Reinilde, vergine, e Grimoaldo e Gondolfo, che si tramanda siano stati uccisi da predoni.

nome Beato Bartolomeo Fernandes des Martires- titolo Vescovo Domenicano- nascita 3 maggio 1514, Lisbona, Portogallo- Nominato arcivescovo 29 gennaio 1559 da papa Paolo IV- Consacrato vescovo 3 settembre 1559 dal vescovo João Soares, O.E.S.A.- morte 16 luglio 1590, Viana do Castelo, Portogallo- ricorrenza 16 luglio- Incarichi ricoperti Arcivescovo metropolita di Braga (1559-1581), Primate del Portogallo (1559-1581)-Beatificazione 4 novembre 2001 da papa Giovanni Paolo II- Canonizzazione 5 luglio 2019 da papa Francesco (per equipollenza)- Santuario principale Chiesa della Santa Croce a Viana do Castelo- Attributi Mitra, bastone pastorale, abito domenicano- Nacque a Lisbona nel maggio 1514. Ricevette l'abito domenicano l'11 novembre 1528. L'ordinazione episcopale gli venne conferita il 3 settembre in S. Domenico di Lisbona. La sua produzione letteraria conta 32 opere, tra le quali merita alto rilievo lo Stimulus Pastorum. Dal 1561 al 1563 prese parte al Concilio di Trento. Il 23 febbraio 1582 rinunciò all'ufficio di arcivescovo e si ritirò nel convento domenicano della Santa Croce in Viana do Castelo. In questo convento morì il 16 luglio 1590. Fu dichiarato beato il 4 novembre 2001. MARTIROLOGIO ROMANO. A Viana do Castelo nel monastero di Santa Cruz in Portogallo, beato Bartolomeo dei Martiri Fernandes, vescovo di Braga, che, insigne per integrità di vita, si adoperò con somma carità pastorale per le necessità del suo gregge e ornò di sana dottrina i suoi numerosi scritti.

nome Sant'Elerio di Jersey- titolo Eremita- nascita VI secolo, Tongres, Belgio- morte VI secolo, Isola di Jersey- ricorrenza 16 luglio- Si conoscono pochi fatti certi su Elerio; la tradizione sostiene che proveniva da Tongres, in Belgio, dove da ragazzo fu convertito al cristianesimo da un sacerdote di nome Cuniberto, poi ucciso dal padre di Elerio, che non era cristiano. Elerio fuggì nella penisola di Cotentin, regione della Normandia, e cercò rifugio nel monastero a Nanteuil, dove S. Marculfo (1 mag.), morto nel 558 circa, era abate. Un'altra tradizione afferma che fu convertito al cristianesimo da Marculfo. Dopo aver trascorso un periodo a Nanteuil, Elerio si recò nelle isole di Jersey per trovarvi una maggior solitudine, forse seguendo l'esempio del suo maestro Marculfo, che aveva trascorso un periodo in eremitaggio su un'isola, prima di fondare Nanteuil. Condusse una vita di digiuno e preghiera, vivendo in una grotta e cercando di convertire il popolo locale; fu assassinato da alcuni ladri o pirati cui aveva predicato il Vangelo. La città principale di Jersey porta il suo nome, e il suo culto fu anche popolare lungo la costa della Normandia. MARTIROLOGIO ROMANO. Nell’isola di Jersey nel Mare del Nord, sant’Elerio, eremita, che si tramanda sia stato martirizzato dai pirati.

+4 punti
3 commenti

@Raining

6 mesi fa

Uhhh, devo andare al Carmine qui a Vigevano allora

+1 punto

@The_legend

6 mesi fa

mi serviva ispirazione per nuove bestemmie visto il sito ultimamente

-1 punto