@Lulaina
Il popolo segretino (poesia trash satirica su di voi)
Ahi lasso! Quanto è dir cosa dura
Infra l'amanti di picciol corpi,
Questo popolo che s'adorna d'ogni sventura,
E de piè, mani ed altro storpi.
Ma non narrerò di tal sozzura
Già nota puro a li orbi
Ma narrerò di più gran paura
Di chi la cervella assai più torpi.
Son noti, e fra noi han molti amici
Per causa ignota di onori coperti
Vivon e pascian assai felici.
Ma v'è anco pur donna vil
Che si diletta al mal servir,
C'è chi tentano d'amor vano
Ma essa suona d'odio il suo vinil
(Di prima e sonda, e terza e quarta
Si legga per analisi dei versi il fin).
Su donna tanto aspra e tanto amara
Non si potrà spender gran parola
Perché ad ogni è nota la corsara
Che negli insulti non di rado s'invola.
Poniamo accento invece su chi
Per l'ozio in cura ivi passa tutto il dí
A rimirar ciò ch'altrui posta
E a commentar co' tutto il mal senza sosta.
Comincerò pel duo d'amiche infame
Che sempre si spalleggia per le strade
Sfoggiando nelle loro lingue sempre lame
Ma di cervello mancando per le contrade.
Si discutea aspramente con favella ardita
Sulla lozion che il sol non incita
Ed una all'altra completò la frase
Perché di ragionar sol lei non si capace.
Parliamo poi di uomo incline
Ad amar uomini senza fine:
Non ciò è lo suo peccato,
Ché da tempo fu liberalizzato.
Narro io del suo esser gaglioffo
Et credersi d'ogni cosa tanto erudito,
Difensor de li storpi senza sforzo
E scrittore di poemi senza seguito.
Per antitesi il suo nom conveneva
Un aggettiv ch'assai poco si confaceva,
Esprimendo uno stato assai giulivo
Ma a parlarci sol insulti e calunnie ci subivo.
Narram ora per fin lo sposo tristo
Che viver non può senz'accompagno
E per questo si comporta più frammisto
Tra 'l disperato e 'l non amato senza guadagno.
Direi poscia, se tal poema non fosse giunto a la chiusura,
Che parlar anco' si puote di chi tornei indice
E non accetta che gli si faccia gara dura
Né che 'l pubblico non più lo benedice.
Anco si puote chi di pederastia s'accusa,
E chi l'ignobil pederasta a noi c'addita,
Chi morte augura come fossi spazzatura
E chi la man per i dislike han già sopita
Ma! Lo lettor mio s'è già stancato
Di legger versi versati et leggiadri
Scritti col sentimento ancor fatuo,
E le rime son finite e puro i quadri.