@unipocondriacafelice67

06/06/2020 alle 20:17

Aracne e Atena

Aracne e Atena

Aracne e Atena è uno dei più famosi miti della mitologia greca. È contenuto nel VI libro delle Metamorfosi di Publio Ovidio Nasone.

Nella città di Colofone, in Lidia, viveva una fanciulla chiamata Aracne. Era la figlia del tintore Idmone, ed era la più brava tessitrice della città. Già da piccola aveva dimostrato un talento innato nel tessere, e più cresceva più diventava brava. La gente giungeva da ogni parte della regione per ammirare le sue tele, i cui temi erano ricamati e scelti con attenzione e maestria. Alcuni dicevano che Atena stessa, dea dei tessitori, le avesse insegnato l'arte del ricamo. Aracne, che era molto orgogliosa e un poco arrogantella, smentiva tali dicerie e specificava che il suo talento dipendeva solo da lei. Un giorno, vantandosi con le sue lavoratrici, disse: "Credo di essere diventata più brava di Atena, potrei sfidarla e vincere senza problemi!". La voce giunse subito alle orecchie di Atena, che, dato il suo caratterino, accolse la sfida di Aracne e scese sulla Terra.

Si tramutò in un'anziana mendicante e si recò nella sua bottega. Si fermò per un po' a contemplare le tele della fanciulla, che doveva ammettere, erano spettacolari. Poi la incontrò, e le parlò con voce gentile: "Cara, tu sei proprio un'ammirevole tessitrice, le tue tele sono merite di tante tante lodi. Mi è giunta voce che hai lanciato una sfida alla dea maestra della tua arte. Non ti sembra un gesto un po'avventato? Te lo dico con affetto materno, potresti sdegnare Atena" Aracne, sempre fiera orgogliosa, esclamò: "Oh, io non temo né Atena né altro confronto. Anzi, credo proprio che la Dea in questione non voglia accettare la sfida per paura di perderla!" A questo punto, in un impeto d'ira, Atena si rivelò in tutta la sua potenza ed accettò la sfida di Aracne. Vennero preparati due telai e la gara cominciò.

Passarono ore e ore al lavoro, una di fronte all'altra. Finirono quasi nello stesso momento. Le due tele erano splendide: quella della Dea raffigurava se stessa e tutti i suoi poteri, quella della fanciulla rappresentava gli amori e gli inganni degli dèi. Atena dovette ammettere che la tela della rivela era più bella della sua, i personaggi sembravano poter balzare fuori dal ricamo da un momento all'altro. Presa da una cocente invidia, distrusse la tela, e con la spola colpì Aracne fino a farla sanguinare. Sconvolta da tale reazione fuggì nel bosco e provò a suicidarsi impiccandosi. Atena tuttavia la raggiunse, e credendo che quella pena era troppo poco per lei, la trasformò in un ragno, costringendola a stare appesa a quell'albero fino alla fine dei suoi giorni, tessendo tele non più con le mani (o zampe) ma con la bocca, la stessa con cui aveva osato sfidare gli dèi.

"Vedendola pendere, Pallade, impietosita, la sorresse, e disse così “Vivi, dunque, ma appesa, sfrontata, e perché tu non abbia futuro sereno, la stessa pena, ricadrà sulla tua stirpe e su tutti i tuoi discendenti”. Metamorfosi, Ovidio.<br /> "O folle Aragne sì vedea io te<br /> Già mezza ragna, trista in su li stracci <br /> De l'opera che mal per te si fé" Purgatorio, XII, 43-45, Dante Alighieri.<br /> #mitologia #AracneeAtena

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17 commenti

@eliminato

5 anni fa

Interessante lol

+1 punto

@eliminato

5 anni fa

Aracne viene trafitta da una rosicona e decide lei di suicidarsi? E per di più quella rosicona pensa pure che non è abbastanza?

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@eliminato

5 anni fa

Ahia, ha leggermente rosicato

0 punti

@eliminato

5 anni fa

Mò mi rompo il cazzo a leggere, lascio il commento così dopo lo ritrovo e lo leggo lol

0 punti
OP

@unipocondriacafelice67

5 anni fa

@TitanMerk

0 punti

@SenzaMaschera

5 anni fa

Atena rosicona lol

0 punti