@Pali
1950: XXI Gran Premio d'Italia
- Data: 03/09/1950 ☀️
- Circuito: Monza
- Percorso: 6,300 chilometri
- Distanza: 80 giri, 504,000 km
- Pole position: 🇦🇷 Juan Manuel Fangio (Alfa Romeo) in 1'58"6
- Giro Veloce: 🇦🇷 Juan Manuel Fangio (Alfa Romeo) in 2'00"0 (giro 7)
- Vincitore: 🇮🇹 Nino Farina (Alfa Romeo)
- Vettura: 🇮🇹 Alfa Romeo 159
Il 1950 è l'anno zero dell'automobilismo. Per uniformare i regolamenti tecnici delle vetture da corsa infatti nasce la Formula 1. Le Alfa Romeo sono le protagoniste assolute della prima stagione, grazie alla 159, evoluzione tecnica della già vincenti Alfetta 158. Il Gran Premio d'Italia 1950 configura come settima e ultima prova del Campionato Mondiale, gara decisiva per l'assegnazione del titolo piloti, l'unico esistente all'epoca. Nella prova precedente di due mesi prima, in Francia, Juan Manuel Fangio vince e supera in classifica Nino Farina di quattro punti. Fangio, Farina e Luigi Fagioli si presentano quindi a Monza ancora in lotta per il titolo mondiale. Con la casa milanese corrono anche Consalvo Sanesi e Piero Taruffi. La Officine Alfieri Maserati partecipa con due Maserati 4CLT-48 e con i piloti Franco Rol e Louis Chiron mentre la Scuderia Ferrari con due Ferrari 375 guidate da Alberto Ascari e Dorino Serafini. Tra le altre squadre italiane ci sono la Scuderia Ambrosiana, la quale si presenta con una Maserati 4CL guidata dal britannico David Murray, e la Scuderia Milano, con i piloti Franco Comotti e Felice Bonetto rispettivamente al volante di una Maserati 4CLT-50 e della Milano 1.
L'Equipe Gordini gareggia con due Simca-Gordini T15 guidate dai francesi Maurice Trintignant e Robert Manzon.
Tra le altre squadre private hanno partecipato la Écurie Belge, con Johnny Claes al volante di una Talbot-Lago T26C, la Scuderia Enrico Platé, con i piloti Toulo de Graffenried e Prince Bira, i quali hanno guidato rispettivamente una 4CLT-48 e una 4CLT-50, e la Écurie Rosier, con Louis Rosier ed Henri Louveau alla guida di una Talbot-Lago T26C e di una Talbot-Lago T26C-GS rispettivamente.
Tra i piloti privati erano presenti Raymond Sommer, Philippe Étancelin, Pierre Levegh e Guy Mairesse su una T26C, Paul Pietsch su una 4CLT-48, Peter Whitehead su una Ferrari 125, Clemente Biondetti su una Ferrari 166T e Cuth Harrison su una ERA B.
Al Gran Premio erano iscritti anche i piloti Giovanni Bracco su Ferrari 125, Reg Parnell su Maserati 4CLT-48 e Luigi Platé su Talbot 700, tuttavia non arrivarono all'evento.
A favore delle Alfa Romeo giocano la potenza, la leggerezza, e l'affidabilità, ma la Ferrari dimostra subito tutto il suo valore, e, nelle prove ufficiose, nonostante condizioni meteorologiche sfavorevoli, Alberto Ascari migliora di tre decimi di secondo il record sul giro, ad oltre 190 km/h di media. Fangio conquista la Pole Position, davanti ad Ascari e il compagno di squadra Farina. Al via della gara, il più veloce è Nino Farina, seguito da Juan Manuel Fangio e Consalvo Sanesi, mentre Alberto Ascari appare in difficoltà. Tuttavia al primo passaggio sulla linea del traguardo, il giovane pilota milanese è già secondo, seguito da Fangio, Sanesi, Piero Taruffi e Luigi Fagioli. Procedendo di conserva, i due piloti di testa aumentano, giro dopo giro, il loro vantaggio su tutti gli altri e, al quindicesimo giro, Ascari passa in testa. Però, dopo solo un giro, il ferrarista è costretto a fermarsi lungo la pista, per la rottura di un cuscinetto del ponte, dando via libera a Farina, che, tornato al comando, non lo lascerà più fino alla fine.
Al ventiquattresimo giro anche Fangio è costretto ai box, per la rottura del radiatore dell'acqua, ma il pilota argentino non si rassegna, e, poco dopo, torna in pista con l'Alfa Romeo 158 di Taruffi ricorrendo a disposizione regolamentare che permette un simile gioco di squadra. Poco dopo anche Dorino Serafini, alla guida della seconda Ferrari e in quarta posizione alle spalle di Fagioli, si ferma ai box e, al suo posto, dopo la sostituzione delle gomme, riparte Ascari. La situazione è adesso la seguente: 1º Farina, 2º Fangio, 3º Fagioli, 4º Ascari. Ma le sorprese non sono finite e Fangio è costretto a fermarsi definitivamente al trentacinquesimo giro, per problemi al motore, dando così l'addio ai suoi sogni di conquistare il titolo mondiale, mentre Ascari continua la sua rincorsa a Fagioli, sperando di conquistare almeno il 2º posto, ciò che si verifica puntualmente, quando il pilota dell'Alfa Romeo, al cinquantaduesimo giro, è costretto a fermarsi ai box per il rifornimento. Anche Farina, successivamente, è costretto a fermarsi per rifornire, ma il suo vantaggio è tale da mantenere fino in fondo la prima posizione, che gli vale il titolo mondiale. A Fangio la magra consolazione del giro più veloce.
L'ultimo pilota a classificarsi in zona punti è il francese Philippe Étancelin, il quale a 53 anni, 8 mesi e 6 giorni segna il record per il pilota più anziano a conquistare punti in Formula 1. La vittoria di Nino Farina al Gran Premio d'Italia 1950 consacra il pilota italiano nell'olimpo dei motori, il primo a vincere il Campionato del Mondo di Formula 1.
🇮🇹 Alfa Romeo 159: Progettista: Gioachino Colombo; Telaio: longheroni e traverse tubolari; Motore: 12 cilindri 1.5 a V (anteriore); Potenza: 195 CV a 7.000 giri; Trasmissione: manuale a 4 marce; Lunghezza: 4.280 mm; Larghezza: 1.473 mm; Passo: 2.502 mm; Peso: 710 kg; Gomme: Pirelli; Risultato: 02 h 51'17".4