@FromSovietRussiaWithLove
ero sul mare a guardare il tramonto, c'era una coppia a baciarsi, e sono stato travolto dai pensieri sull'amore, mi manca quasi il respiro da allora
ma è arrivato il momento di buttare tutto fuori.
premetto che sono innamorato, davvero, non è idealizzazione, non è carenza di affetto, non è attaccamento emotivo, è amore. desidero solo il meglio per lei, che sia felice, che sia contenta. e ora lo è, ma senza di me al suo fianco, anzi, con qualcun altro. e per quanto io ci stia male, il solo fatto che lei sia felice è abbastanza per farmi star tranquillo. -questo è per coloro che commentano con "devi andare avanti".-
ormai sono 8 mesi e mezzo che non abbiamo più un rapporto -di amicizia- stabile e 2 mesi e mezzo che non ci parliamo più.
come ho detto per me va benissimo anche che lei stia con un altro purché sia felice, né il mio obbiettivo è ritornare subito con lei. anche perché se è finita così è perché siamo lontani, e finché lo saremo non sarà possibile -né per me, né per lei- sviluppare un rapporto che vada oltre l'amicizia.
l'ultima premessa da fare è il perché ci siamo allontanati. il primo fattore è la distanza, un rapporto a distanza non è sostenibile, non fa bene, anzi rovina il rapporto stesso. questo lo pensiamo entrambi, sia io che lei, solo che io pur di star con lei ero disposto ad averlo. anche se non nascondo che, ora che non ci parliamo più, mi sono reso conto di quanto le cose non avrebbero potuto che peggiorare.
io le avevo proposto di incontrarci di persona, una volta ogni due mesi o giù di lì, ormai siamo grandi e possiamo farlo, ma qui ha posto il suo veto il suo ragazzo, che "dire che non sarebbe contento è un eufemismo", oltre al fatto che non vuole che lei abbia "un rapporto di chissà quale profondità con me".
e così, 20 giorni dopo quel messaggio, mi chiama e mi dice che vuole chiudere. sono passati due mesi e mezzo da quella chiamata, ma il dolore è sempre quello.
come ho detto, il mio obbiettivo non è una relazione con lei perché sarebbe impossibile per la distanza. la cosa che però mi fa stare davvero male è che ho perso la mia migliore amica, l'unica persona che mi conoscesse davvero e con cui avevo la possibilità di aprirmi. non stavamo insieme più da anni, ma è sempre rimasta la mia migliore amica, e questa perdita mi ha lasciato un vuoto dentro.
finite le premesse per descrivere la situazione, viene il corpo dei pensieri che mi sono venuti in mente.
lei mi manca, e ho realizzato che mi ha lasciato un vuoto come una persona che muore. però lei è viva e vegeta, ed è forse la convinzione che potremmo avere un bel rapporto se solo le condizioni fossero diverse (come la distanza) che mi fa mancare il respiro.
io vorrei chiamarla e dirle quanto mi manca, ma so che se lo facessi incasinerei solo di più le cose. lei è convinta che in questi anni io l'abbia odiata. ci siamo detti cose molto brutte a vicenda dettate dal dolore reciproco, non lo nego, ma lei ha preso delle cose dette dal dolore come la verità. e lei è convinta che io la odi, quando in realtà la amo. e oltre a questo, come ho detto e ridetto, a distanza non funzionerebbe.
invece a novembre, al mio compleanno, andrò nella sua città, e potremmo vederci e spiegarle tutto, guardandoci negli occhi ed evitando tutti i fraintendimenti o la mancata comunicazione dei messaggi e delle chiamate. ma ho paura di attendere altri 3 mesi e mezzo per poi scoprire che neanche vuole vedermi.
io so che lei mi vuole bene, e so che quelle pochissime volte che siamo stati insieme dal vivo siamo stati benissimo, con un'intesa lampante, una connessione fortissima, un volersi bene infinito. su questo non c'è da discutere.
ma so che abbiamo anche entrambi bisogno di un rapporto dal vivo.
ora, qui viene il vero problema. fra un anno e mezzo o due io potrei avere la possibilità di andare a vivere nella sua stessa città, e ciò che mi assilla è come lei si comporterebbe.
la vera questione che mi fa mancare il fiato è: se andassi a vivere lì, per lei sarei solo un vecchio ricordo sbiadito o mi vorrebbe ancora bene per costruire un rapporto?
mi sono trovato in questa stessa situazione a settembre scorso, ma alla fine sono rimasto a studiare vicino casa, e non so se sia stata la mia salvezza (nel caso mi fossi trasferito lì e non avesse voluto più avere a che fare con me) o la mia maledizione (nel caso mi fossi trasferito lì e sarei potuto esserci per lei). questa è una delle cose che voglio chiederle prima di decidere se trasferirmi o no.
ho paura che lei mi abbia dimenticato, che io sia una piccola parentesi della sua vita. i ricordi belli che ha con me sono nulli rispetto a quelli che sta creando col suo ragazzo, e direi anche che è scontato visto che hanno una relazione di persona e a 20 anni e non a distanza a 16 anni.
però lei è davvero importante per me, e non voglio perderla. e se avete letto con attenzione, vi starete chiedendo: ma se a distanza non è possibile avere un rapporto, cosa vuoi esattamente da lei? ecco, l'unica cosa che voglio è sapere che mi vuole bene, che ci tiene a me e che, quando ne avremo la possibilità, potremo stringere il rapporto.
e la cosa che mi lascia il vuoto dentro è che non ne ho la più pallida idea. non so se le manco ma il rapporto per messaggi la faceva stare troppo male e/o ha paura di rovinare le cose col suo ragazzo o se semplicemente non gliene freghi più nulla.
e ho paura, ho paura, sia la seconda, ma l'idea che possa essere la prima non mi fa mollare. un paio di settimane fa ha risposto sotto un mio segreto, dopo qualche commento le ho detto che ero io e che mi avrebbe fatto piacere risentirla, ma non ha mai risposto. e questo mi uccide.
so che mi vuole bene, e dalla persona tossica che l'ha fatta scappare che ero sono totalmente cambiato, non rifarei più gli stessi errori. ma ho paura che la ferita che le ho provocato sia troppo grossa per essere guarita. questo me l'ha detto anche lei, anche se non mi ha mai detto quali siano le cose che l'abbiano ferita, per quanto l'abbia chiesto un sacco di volte, ma so che con la vicinanza potremmo andare avanti.
vorrei solo sentirla, chiarire sul fatto di volerci bene e posticipare la chiacchierata a quando ci vedremo. letteralmente sono pieno di amici sparsi per l'Italia con cui mi sento di rado ma a cui voglio un bene immane e che vado a trovare quando passo da solo, ed è letteralmente quello che voglio anche con lei.
voglio solo sapere che ci vogliamo bene ed essere sicuro non mi odi. e non so se chiederle una chiamata adesso, perché questa situazione mi pesa da morire, o se aspettare novembre, anche se sto vivendo molto male con questo peso e non vorrei aspettare mesi per sentirmi dire che neanche vuole farsi una passeggiata con me.
so solo che la voglio nella mia vita perché le voglio un bene immenso. mi manca.