@FromSovietRussiaWithLove

, sono un ragazzo normale, anche carino, mi alleno parecchio, studio con ottimi risultati, parlo due lingue come madrelingua e ne sto studiando altre due. nel tempo libero scrivo progetti per ottimizzare processi di trasporto pubblico. leggo ogni giorno.

e quando gli altri vedono la mia vita, non fanno altro che dire "come vorrei essere come te". però c'è un problema, che rende la mia vita imperfetta: sono solo.

non so perché, ma ho sempre avuto la tendenza ad essere quello diverso, quello che non la pensa come tutti. e così ho passato la mia adolescenza con sole due amici storici e pochi altri.

e ora mi ritrovo, a vent'anni, con un'ambizione enorme, quasi un desiderio di scalare il mondo, ma con un dolore altrettanto grande.

e quando arriva quella sera dove sale il dolore mi sento uno schifo terribile.

mi perseguita il fatto di non poter vivere la sessualità, mentre c'è chi fa 14 anni la vive regolarmente, ed io sono ancora vergine.

mi perseguita il sabato sera, in cui tutti escono e io non ho nessuno con cui uscire.

mi perseguita il fatto che anche quando riesco a trovare un contesto in cui poter socializzare, io stia così male per come sto che mi isolo, precludendomi tutto perché so già come andranno a finire quei rapporti.

mi perseguita il fatto che ogni idea per un viaggio debba restare tale solo perché non abbia nessuno con cui andarci.

mi perseguita il fatto di non poter condividere le mie passioni e i miei hobby con altri.

mi perseguita il fatto che per ogni cosa che accada nella mia vita, anche la più insulsa, non abbia qualcuno a cui dirlo.

anche se, come ho detto all'inizio, io sono una persona normalissima, anche estroversa. sono quella persona che pensi abbia una vita normalissima, eppure ho i demoni dentro.

e sento gli effetti di questo dolore su di me, nello stress, nel nervosismo, nella rabbia.

vorrei solo essere uno come gli altri.