@Robin_
Gente che insulta questo tizio ebreo (morto anche lui probabilmente dopo una settimana) perché ha fatto la spia conto Anna Frank… Come se al posto suo certi avrebbero preferito vedere morire la propria famiglia. Il problema>
sta nel vedere Anna Frank come il “bene” e questo tizio come il “male”. In realtà sono entrambi vittime, non sono né buoni né cattivi, semplici vittime. Però si sa che nei social e anche nella vita quotidiana è molto più facile e meno difficile mentalmente sforzarsi di analizzare situazioni complesse, e si preferisce di gran lunga dividere le cose in buoni e cattivi, bene e male, giusto e sbagliato. E siccome nel titolo ci sono solo 2 soggetti, ovviamente molta gente (magari non la maggioranza, ma comunque molta rispetto allo 0% che dovrebbe essere), deve categorizzarli e metterli l’uno all’opposto dell’altro a prescindere. Pensare è difficile, sì. Consuma energie, fa stancare più del lavoro fisico il più delle volte. Però serve. Perché a trovare il ragionamento già fatto, il post su Facebook che riassume un argomento vasto, che richiederebbe in realtà conoscenze approfondite e anni di studio, sono buoni tutti. Leggere un libro, ma anche guardarsi un video di mezz’ora scritto da qualcuno che ne sa è enormemente più stremante di leggere uno stato, uno screen di Facebook sgrammaticato o un video di 20 secondi girato da un 50 enne in macchina. Io stesso a volte non ho forze per leggere, guardare, informarmi a dovere. Ma almeno sto zitto e spontaneamente tendo a dare credito a chi ha un titolo, chi non ha chissà che da guadagnarci rispetto a quello che dice, chi è autorevole e non cerca attenzioni. Da un certo punto di vista ammiro mia madre, che spesso non ha tempo per mettersi ad approfondire cose e argomenti, ma almeno non cade in certe trappole social come mio padre ad esempio. E fidarsi e credere a qualcuno di importante, per esempio uno scienziato, senza conoscere l’argomento non è da sciocchi o da tonti. Non è detto si sia più facilmente ingannabili dal primo furbo con la cravatta che parla in televisione. Anzi, molto spesso a fregare è la convinzione di sapere, la convinzione di poter arrivare a capire tutto in 5 minuti. È provato scientificamente, una persona nella media tende a credere più facilmente in una spiegazione facile e semplificata che ad una lunga e con vari passaggi non immediati da comprendere. È vero che tutti ci sentiamo più intelligenti degli altri, sentiamo di avere ragione su tutto, e forse è impossibile togliersi questo modo di cedersi, ma… a volte per non dire cazzate basta ammettere di non sapere, o di non avere elementi a sufficienza per esprimere un giudizio sensato. Piccolo sfogo che mi andava di scrivere. Sforzarsi sempre di conoscere e approfondire anche le cose che sembrano meno utili alla nostra vita.