@Vitupero

4 settimane fa

I santi di oggi 9 dicembre:

I santi di oggi 9 dicembre:

nome San Siro di Pavia- titolo Vescovo- nascita IV secolo, Palestina- morte IV secolo, Pavia- ricorrenza 9 dicembre- Incarichi ricoperti Vescovo di Pavia- Santuario principale Cattedrale di Santo Stefano e Santa Maria Assunta- Attributi Cesto con cinque pani e due pesci, bastone pastorale, mitra vescovile, pallio e altri paramenti liturgici- Patrono di Bionzo (Costigliole d'Asti), Borgo San Siro, Castelletto di Branduzzo, Castelletto Monferrato, Castel Mella, Coenzo, Diocesi di Pavia, Godiasco, Grandola ed Uniti, Lomazzo, Lanzo d'Intelvi, Mairengo, Misinto, Montesiro, Pavia, Paruzzaro, San Siro, San Siro (Bagnoli di Sopra), San Siro (Milano), Sospiro, Soresina, Rota d'Imagna, Valle Camonica- S. Siro della Palestina, era stato ammaestrato e innalzato a ministro del Signore dai discepoli degli Apostoli. Preso seco il santo giovane luvenzio, mosse per l'Italia, evangelizzando ovunque, e sostò a Pavia, di cui fu il primo vescovo. Pavia era ancor tutta idolatra e il Santo conobbe esser questo il campo che il Signore gli dava a coltivare, e lo coltivò con lo zelo e l'amore di cui era infiammato. Iniziò l'apostolato con l'intimare a tutti di credere a Gesù Cristo per ottenere la salute. La sua parola, corroborata dalla forza della grazia, trovò accesso in quei cuori. Siro passava le notti pregando e il giorno a istruire, consolare, soccorrere miserie, sapeva dimenticare e perdonare le ingiurie, e per tal modo in breve tramutò quel popolo idolatra in fervente cristiano. Atterrò gli idoli, ripurgò i delubri, dissipò le superstizioni, proscrisse i baccanali e operò molti prodigi. Il nome di Siro divenne grande non solo in Pavia, ma a Verona, Venezia, Milano che udirono la sua voce e videro i prodigi che Dio operava per lui. Per dodici lustri S. Siro profuse il suo zelo per il suo popolo e potè chiudere lieto gli occhi al tempo, nonagenario, avendo fatto piegare alla croce migliaia d'infedeli. MASSIMA. Beata l'anima che ascolta il Signore che le parla, e dalle sue labbra riceve la parola di conforto! Imitazione di Gesù Cristo. PRATICA. Siate avido in questo mese d'ascoltare la parola di Dio, e pregate S. Siro, vostro protettore, a farla fruttificare nel vostro cuore. Della parola tua fa, Dio, che tutto lo serbi in mente, e ne riporti il frutto.

MARTIROLOGIO ROMANO. A Pavia, san Siro, primo vescovo della città.

nome San Juan Diego Cuauhtlatoatzin- titolo Veggente di Guadalupe- nascita 1474 circa, Città del Messico- morte 1548, Città del Messico- ricorrenza 9 dicembre- Beatificazione 6 maggio 1990 da papa Giovanni Paolo II- Canonizzazione 31 luglio 2002 da papa Giovanni Paolo II- Santuario principale Guadalupe- Nel 1521 in Messico si scontrano due culture. Da una parte vi sono i conquistatori venuti dalla Spagna, dall'altra gli aztechi con la loro civiltà. Soccombono gli aztechi per l'ingordigia e la violenza degli invasori. Nel dicembre del 1531 un indigeno da poco convertito e battezzato si dirigeva alla chiesa di Santa Cruz per assistere alle lezioni di catechismo. Passando vicino a una collina, non lontana da Città del Messico, sente un cinguettio gioioso di uccelli e si avvicina. Ode allora una voce che lo chiama per nome, la Madonna, che lo invita a recarsi dal vescovo per chiedergli di costruire un tempio «dove io possa mostrare tutto il mio amore» di madre misericordiosa. Juan Diego obbedì, ma il vescovo non gli prestò ascolto. Così avvenne anche dopo la seconda e terza apparizione. Alla quarta la Vergine esortò Juan Diego a raccogliere delle rose e a recarsi con esse in arcivescovado. L'indio obbedì ed ecco che all'aprire del suo mantello (ti/ma) davanti al vescovo, questi vide impresso su di esso la bellissima immagine della Madre di Dio quale si può vedere ancora oggi nel santuario fatto costruire sul luogo delle apparizioni a Guadalupe. L'immagine della Vergine sulla tilma di Juan Diego era un segno di incoraggiamento ai timidi inizi di una nuova civiltà nata dalla mescolanza e dalla collaborazione di vincitori e vinti. Dopo le apparizioni, Juan Diego orientò la sua vita decisamente verso Dio. Trascorse il suo tempo tra la coltivazione dei campi e le pratiche della religione cristiana testimoniando instancabilmente la promessa falla dalla Vergine di intervenire a favore di quanti si rivolgeranno con affetto filiale al suo cuore di Madre. MARTIROLOGIO ROMANO. San Giovanni Diego Cuauhtlatoatzin, che, di origine indigena, dotato di fede purissima, con la sua umiltà e il suo fervore fece sì che si edificasse il santuario in onore della Beata Maria Vergine di Guadalupe sul colle Tepeyac presso Città del Messico, dove ella apparve a lui ed egli si addormentò nel<br /> Signore.

nome Santa Gorgonia- titolo Sorella di San Gregorio N.- morte 370 circa- ricorrenza 9 dicembre- Gorgonia era la sorella maggiore di Gregorio di Nazianzo (2 gen.) e di Cesario di Nazianzo (25 feb.), che diventò un medico stimato; erano figli di un vescovo della Cappadocia. Gorgonia e Cesario sono conosciuti principalmente per le orazioni recitate durante le loro esequie dal fratello Gregorio. Gorgonia si sposò ed ebbe tre figli; amava servire la Chiesa, accudire alla casa, e viveva in modo sobrio e timorato di Dio. In questo periodo era usanza frequente posporre il battesimo sino a tarda età: Cesario rimase catecumeno fino a pochi mesi prima della morte, e fu battezzato solo dopo una difficile fuga durante un terremoto. Gorgonia ricevette il battesimo quando raggiunse la maturità, quando fu battezzata insieme al marito, ai figli e ai nipoti in quella che probabilmente fu la celebrazione di una vita famigliare unita e amorosa. Gregorio lodò la sua mancanza di vanità femminile: «Era disadorna, e l'assenza d'ornamenti era, per lei, fonte di bellezza». Usò il suo esempio per predicare contro i cosmetici, i gioielli e le acconciature elaborate delle donne alla moda del suo tempo; «Lasciava i pigmenti e i colori [...] alle donne da palcoscenico o di strada». Gorgonia si dedicò ad assistere quelli meno fortunati di lei, diventando «occhi per i ciechi, piedi per gli zoppi e una madre per gli orfani». MARTIROLOGIO ROMANO. A Nazianzo in Cappadocia, nell’odierna Turchia, santa Gorgonia, madre di famiglia, che fu figlia di santa Nonna e sorella dei santi Gregorio il Teologo e Cesario, le cui virtù celebrò lo stesso Gregorio.

nome San Pietro Fourier- titolo Sacerdote- nome di battesimo Pietro Fourier- nascita 30 novembre 1565, Mirecourt, Francia- morte 12 settembre 1640, Gray, Francia- ricorrenza 9 dicembre- Beatificazione 29 gennaio 1730 da papa Clemente XII- Canonizzazione 27 maggio 1897 da papa Leone XIII- Pietro Fourier nacque a Mirecourt in Lorena, e all'età di quindici anni fu inviato all'università diretta dai gesuiti a Pont-à-Mousson. Completò tutti gli studi e all'età di vent'anni si unì ai canonici regolari di S. Agostino a Chaumousey. Nel 1589 ricevette l'ordinazione sacerdotale; passarono diversi mesi prima che si sentisse degno di celebrare la sua prima Messa. Il suo abate lo rimandò all'università per completare gli studi teologici, dove rimase per alcuni anni prima di conseguire il dottorato. Quando fu richiamato al monastero, fu nominato procuratore e vicario dell'abbazia parrocchiale. Era un compito difficile, perché i fedeli non frequentavano l'abbazia, e i suoi tentativi di migliorare la situazione sollevarono critiche e scherno. Pietro non dimenticò mai di essere un canonico regolare e visse sempre austeramente, in povertà e semplicità, secondo il modello di vita monastica. Anche se il padre era diventato ricco e aveva acquisito un titolo con la protezione di una granduchessa di Toscana, non cercò mai di ottenere favori e non reclamò il titolo. Non rifiutò mai di fare elemosina, spirituale o temporale, ai bisognosi, e mostrò una carità notevole per i suoi tempi, anche per gli ugonotti. Una volta i suoi compagni si lamentarono che un fabbro ugonotto che lavorava davanti alla chiesa aveva deliberatamente fatto un gran rumore picchiando sull'incudine mentre Pietro stava celebrando la Messa. Pietro mise da parte le lamentele, affermando che il fabbro probabilmente aveva agito per ignoranza. Dopo aver pregato e meditato a lungo, decise che la necessità principale della parrocchia era l'istruzione dei bambini e che questa avrebbe dovuto essere gratuita. Il suo primo tentativo di istruire i ragazzi fu un fallimento, ma egli reclutò quattro donne volontarie, Alice Le Clercq, Ganthe Anfré, e Giovanna e Isabella de Louvroir, le esaminò, e affidò loro la direzione della casa delle canonichesse di Poussey nel 1598; alla fine le aiutò ad aprire una scuola gratuita per ragazze a Mattaincourt, dove continuò di persona a istruire le insegnanti giornalmente. Vide che alle ragazze veniva offerta un'istruzione negli affari: apprendevano come compilare fatture e ricevute, si esercitavano nella composizione e nella stesura di lettere, e imparavano a parlare correttamente. Il nuovo istituto di monache ricevette l'approvazione del papa nel 1616, così nacque la Congregazione delle Canonichesse Regolari di S. Agostino della Congregazione della Madonna.Nel 1628, papa Urbano VIII permise alle monache di pronunciare un quarto voto di dedicarsi all'istruzione dei bambini. La compagna principale di Fourier, Alice Le Clercq, è stata beatificata come una delle fondatrici nel 1947. In questo periodo la vita monastica era in declino in Lorena; nel 1662 il vescovo di Toul nominò Pietro vicario apostolico dell'ordine, con l'incarico di ripristinare la disciplina e l'unione tra le case dell'ordine in una congregazione riformata. La sua missione incontrò opposizioni, ma l'anno seguente l'abate di Lunéville cedette il suo monastero a Pietro, oltre a un piccolo gruppo di canonici riformati. Nel 1629, la regola dell'osservanza era stata ripristinata, e i canonici regolari di Lorena diventarono la Congregazione di Notre-Sauveur; suo malgrado, Pietro Fourier fu eletto superiore generale nel 1632. La sua speranza era che i canonici riformati potessero riprendere a istruire i ragazzi, cosa che non era riuscito a fare a Mattaincourt; nonostante avesse degli appoggi a Roma, la proposta fu respinta, ma ai canonici fu permesso svolgere altri tipi di corsi educativi, e quando i gesuiti furono soppressi nel xviii secolo, quelli di Lorena passarono i loro collegi ai canonici regolari. Pietro Fourier fu leale nei confronti del casato di Lorena, anche se era pronto a ricordare al duca i suoi doveri; una volta i suoi confratelli sentirono che, durante una conversazione con il duca Francesco nella stanza accanto, Pietro alzò la voce: «Vostra Maestà non lo farà.» «Si, lo farò. Perché? Chi può fermarmi?» «Io, perché non è il volere di Dio, e io ve lo proibisco.» Quando gli chiesero di pronunciare il giuramento d'alleanza al re francese, Luigi XIII, rifiutò e fuggì a Gray nella Franca Contea, dove trascorse gli ultimi quattro anni di vita in esilio, come cappellano di un convento, e insegnante di una scuola gratuita che fondò in quel luogo. Morì il 9 dicembre 1640 e ricevette la canonizzazione nel 1897. MARTIROLOGIO ROMANO. A Gray in Borgogna, ora in Francia, dove si era rifugiato come esule, transito di san Pietro Fourier, sacerdote, che scelse la poverissima parrocchia di Mattaincourt in Lorena e la curò mirabilmente, istituì i Canonici regolari del Nostro Salvatore e fondò l’Istituto delle Canonichesse regolari di Nostra Signora per impartire un’istruzione gratuita alle fanciulle.

nome Beato Bernardo di Gesù Silvestrelli- titolo Sacerdote Passionista- nome di battesimo Cesare Silvestrelli- nascita 7 novembre 1831, Roma- morte 9 dicembre 1911, Moricone, Roma- ricorrenza 9 dicembre- Beatificazione 16 ottobre 1988 da papa Giovanni Paolo II- Cesare Silvestrelli nacque a Roma il 7 novembre 1831 ed entrò nel noviziato dei passionisti nel 1854; forse all'inizio non era certo della sua vocazione per quest'ordine, giacché pronunciò i primi voti nel 1857, con il nome di Bernardo Maria del Gesù. Una volta presa la decisione, si dedicò totalmente a quest'impegno. Divenne superiore generale nel 1878, svolgendo quest'incarico per dieci anni, poi fu rieletto nel 1893, ufficio che tenne fino al 1907. Si sa poco della sua vita privata, al di fuori dell'ordine. Era un sacerdote modello, con una profonda spiritualità, e ispirava un grande affetto e lealtà nei suoi confratelli. Uno dei suoi brani preferiti era Eb 4, 15: «Infatti non abbiamo un sommo sacerdote che non sappia compatire le nostre infermità, essendo stato lui stesso provato in ogni cosa, come noi, escluso il peccato». P. Bernardo è stato beatificato da papa Giovanni Paolo II il 2 ottobre 1988. MARTIROLOGIO ROMANO. A Moricone in Sabina nel Lazio, beato Bernardo Maria di Gesù (Cesare) Silvestrelli, sacerdote della Congregazione della Passione, che, eletto preposito generale, si adoperò alacremente per la crescita e la diffusione dell’Ordine.

nome Santa Leocadia di Toledo- titolo Vergine e martire- nascita III secolo, Toledo, Spagna- morte 304 circa, Toledo, Spagna- ricorrenza 9 dicembre- Attributi Torre, catene e verghe- Patrona di Arcidiocesi di Toledo-I racconti del martirio di Leocadia affermano che era una giovane nobildonna di Toledo che fu torturata e imprigionata durante la persecuzione di Diocleziano dal governatore Daciano. Era in prigione quando apprese della passione di S. Eulalia (12 feb.) e pregò di poter morire allo stesso modo per Cristo. Morì in prigione come risultato delle torture. Pare che S. Ildefonso (23 gen.), un arcivescovo di Toledo del VII secolo, abbia avuto una visione in cui Leocadia usciva dalla tomba per ringraziarlo, in nome della Regina dei Cieli, per aver scritto il trattato De virginitate Sanctae Mariae. Il culto di Leocadia era chiaramente ben radicato in lui. È la patrona principale di Toledo, e altre tre chiese antiche della città sono dedicate a lei, sui luoghi presunti in cui visse: la casa, la prigione, il luogo della sepoltura. MARTIROLOGIO ROMANO. A Toledo in Spagna, santa Leucadia, vergine e martire, insigne per la sua testimonianza di fede in Cristo.

nome Beato Liborio Wagner- titolo Sacerdote e martire- nome di battesimo Liborius Wagner- nascita 1593, Mühlausen, Turingia- morte 1631, Schonungen, Germania- ricorrenza 9 dicembre- Beatificazione 24 marzo 1974 da papa Paolo VI- Quando Liborio Wagner nacque a Miilhausen nella Germania sud-occidentale, la zona era tormentata da conflitti religiosi. Il luteranesimo aveva fatto grandi passi in avanti, ma i cattolici come Pietro Canisio (21 dic.) avevano rianimato lo spirito dei loro colleghi religiosi scrivendo nuove opere e predicando energicamente. Liborio nacque in una famiglia luterana osservante, ma all'età di ventotto anni lasciò la famiglia per convertirsi al cattolicesimo; studiò a Strasburgo e fu ordinato sacerdote nel 1625. Nello stesso anno fu rimandato in Germania per svolgere il ministero in diverse parrocchie ad Altemiinster, nella diocesi di Wiirtemburg. Si fece conoscere per la devozione al popolo della zona, cattolico e luterano, e per aver difeso i loro diritti. Svolse il ministero in quel luogo per sei anni, finché il distretto fu invaso dall'armata svedese di Carlo X, che guidava una crociata protestante. P. Líborio fu tradito da alcuni luterani della sua parrocchia e arrestato. Gli furono offerte ricompense, fu minacciato, picchiato, e alla fine condannato a morte, ma la sua risposta fu: «Vivo, soffro e muoio da cattolico, fedele al papa.» Morì il 9 dicembre 1631; secondo alcuni, fu crocifisso e arso su una croce, ma altri affermano che fu assassinato dal figlio di un predicatore luterano, a trentotto anni. Durante la beatificazione, il 24 marzo 1974, papa Paolo VI lo ha citato come modello d'ecumenismo e d'unità cristiana. MARTIROLOGIO ROMANO. Presso il fiume Meno nella Baviera in Germania, beato Liborio Wagner, sacerdote e martire, che, uomo di insigne carità, coronò con l’effusione del sangue la sua cura pastorale resa a servizio tanto dei cattolici quanto dei fratelli separati.

nome Santa Valeria di Limoges- titolo Martire- ricorrenza 9 dicembre- Valeria, una giovane promessa sposa, fu convertita al Cristianesimo insieme alla madre Susanna da San Marziale. La loro conversione rappresentò un momento significativo nella diffusione della fede cristiana nelle Gallie. Dopo la morte della madre, Valeria decise di dedicare la sua vita a Dio, donando gran parte della sua cospicua fortuna ai poveri e rinunciando al matrimonio con il suo fidanzato, partito per la guerra. Il ritorno del fidanzato segnò l'inizio della tragedia che avrebbe portato Valeria alla santità. Quando il giovane scoprì la decisione di Valeria di consacrarsi a Dio, fu preso da un'ira furiosa. Incapace di accettare la sua scelta, la assalì e la decapitò con la spada. La leggenda narra che, nonostante fosse stata decapitata, Valeria raccolse miracolosamente la sua testa tra le mani e la portò ai piedi di San Marziale. Questo prodigio ebbe un impatto profondo sul fidanzato. Di fronte a questa scena straordinaria, il giovane si convertì al Cristianesimo, colpito dalla fede e dal miracolo di Valeria. Questo evento non solo testimoniò la forza della fede di Valeria ma anche il potere della conversione e del miracolo nella diffusione del Cristianesimo.

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6 commenti

@Raining

un mese fa

Oggi è festa patronale a Pavia

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