@Pali
Il mediocre pittore e l'architetto del diavolo.
Veicolare l'arte nella propaganda di regime è uno degli strumenti più efficaci per tenere sotto scacco un popolo intero.
Tra le discipline artistiche più potenti su questo tema c'è certamente l'architettura e i dittatori più feroci della storia lo sapevano bene.
Il regime nazista puntò su un'architettura monumentale e imponente, ispirandosi all'antica Roma. Berlino doveva diventare ordinata, e soprattutto maestosa, per dimostrare la "grandezza della razza ariana". La grandezza è la parola chiave per un regime totalitario. Bisogna dimostrare di essere migliori degli altri, anche a costo di distruggere gli altri, pure fisicamente.
Adolf Hitler trovò nelle sue folli idee un complice fedelissimo: Albert Speer, soprannominato l'architetto del Diavolo.
L'architettura di Speer dove a seguire tre canoni:
- La teatralità: Ogni edificio è un palcoscenico, ogni edificio doveva avere una capienza molto elevata, specialmente quelli ad uso politico.
- Il simbolismo: L'iconografia, molto usata dai grandi imperi, veniva riproposta per richiamare l'orgoglio del passato tedesco. Fregi e decorazioni del passato, come l'aquila imperiale, affiancavano i nuovi simboli del regime, come la svastica.
- La didattica: Ogni edificio dove a trasmettere al tedesco la continuità tra l'era nazionalsocialista e l'antico passato germanico-ariano, mirando a trasmettere ideali di unità al popolo tedesco.
Molte delle opere progettate da Speer rimasero solo idee, poiché sarebbero state realizzate soltanto al termine della seconda guerra mondiale. Speer fu processato a Norimberga, condannato a 20 anni di carcere e scontata la sua pena si ritirò a vita privata.
Se veramente Berlino fosse stata interamente plasmata da Hitler, probabilmente non sarebbe la capitale europea più importante, come da lui previsto, e vi dico il perché:
Storia e Modernità devono coesistere. Eppure tanti pensano ancora come l'architetto del diavolo... un edificio è vecchio? Buttiamolo giù e costruiamolo più grande.
La vecchiaia è ricchezza, è storia, non è certamente un ostacolo. Una città assume prestigio quando il nuovo affianca in grande stile le opere del passato. Milano, Parigi, Londra, Venezia... tutte le grandi città hanno tante piccole città a sé al loro interno. C'è la città antica, la città medievale e la città moderna, un insieme vincente che funziona da secoli.
Hitler aveva torto, Speer aveva torto, perché le città più gloriose della nostra storia hanno saputo accogliere influenze straniere, che hanno permesso progresso e bellezza.