@Ninfetta
Le persone arroganti
L’arroganza è il modo più brutto e distruttivo per nascondere una grande insicurezza e una falsa convinzione di se stessi
27 APRILE 2016 · TUTTI
La parola del giorno è “arrogare” (attribuirsi, pretendere ciò che non è dovuto), dal latino “arrogare” (chiedere, attribuirsi), composto di “ad-” (a) e “rogare” (chiedere). Il termine ha origine giuridica: l'espressione “ad rogare”, in latino, indica la richiesta e l'appropriazione di ciò su cui non si possono vantare diritti. Nel diritto romano arrogare aveva invece il significato di "domandare al popolo".
È un verbo di grande importanza, per l'esattezza del suo significato e per la sua fertilità.
Va rilevato innanzitutto che solitamente si trova usato nella forma riflessiva “arrogarsi” - il che è naturale, visto che il suo significato si avvita sul soggetto. Arrogarsi qualcosa significa pretendere o attribuirsi qualcosa che non ci è dovuto o che non ci spetterebbe: mi arrogo il diritto di dire la mia in un affare che non mi compete, mi arrogo il primo posto nella fila anche se non sono il primo arrivato, mi arrogo l'ultima fetta di torta perché scendere sotto il quintale vuol dire deperire.
“Arrogante” altro non è che il participio presente di questo verbo. Come aggettivo (“essere arrogante”) indica la persone che si comporta con presunzione, insolenza, asprezza di modi e aggressività, che, presumendo troppo di sé, vuol far sentire la sua superiorità e che ha un atteggiamento di disprezzo: sei un arrogante! Sinonimi: presuntuoso, tracotante.
L'avverbio “arrogantemente”: comportarsi in modo arrogante, con “arroganza” - sostantivo femminile, dal latino “arrogantia” - si definisce un senso di superiorità nei confronti del prossimo, che si manifesta con un costante disdegno e un'irritante altezzosità: non posso soffrire la tua arroganza; tratta tutti con arroganza sfacciata; parlare o chiedere qualcosa con arroganza; mi rispose con arroganza; mi ha indignato l’arroganza delle sue risposte; ha l'arroganza di scrivermi. Nel linguaggio giornalistico, arroganza del potere: il comportamento che spesso caratterizza chi detiene il potere e lo esercita in maniera così altezzoso, sprezzante e talora violento, da non tenere in nessun conto suggerimenti, proposte o richieste delle minoranze o delle opposizioni, anche se giuste.Sinonimi: albagìa, alterigia, altezzosità, boria, burbanza, grandigia, iattanza, oltracotanza, presunzione, protervia, spocchia, superbia, supponenza, tracotanza. Accrescitivi: insolenza, prepotenza, sfacciataggine, sfrontatezza. Contrari: modestia, riserbo, ritegno, semplicità, umiltà, deferenza, ossequiosità, sottomissione.
L'asprezza del verbo “arrogare” dà al suo significato il colore di un volere violento - che però, nell'origine latina, era neutro. Addirittura, in diritto romano, l'”adrogatio” era un antichissimo istituto tramite cui una persona poteva adottarne un'altra che non fosse soggetta a un'altra potestà paterna (e in questo si distingueva dall'”adoptio”), che richiedeva il consenso pubblico dell'intero popolo riunito. Poiché il fatto di prendere come figlio un uomo già adulto (magari con famiglia) era un fatto rilevante in seno alla comunità e poteva nascondere doppi fini e frodi, la procedura era piuttosto complessa, e prevedeva un controllo da parte dei Pontefici, dei Comizi curiati e del popolo: come ci svela l'etimologia, vi era una richiesta solenne di attribuzione, che doveva essere vagliata e approvata.
Strano pensare che un termine del genere si sia evoluto con un'opzione negativa così marcata.
Arroganza…
di Marco De Biagi
Formazionespirituale.org, 24 marzo 2013
Qualche giorno fa leggevo l’articolo di un quotidiano… parlava di una delle “malattie” più diffuse nella nostra società… l’arroganza. Veniva descritta come un morbo… Un’epidemia!
Sembra che il “lei non sa’ chi sono io” sia diventata non più soltanto una caratteristica di certi personaggi pubblici, ma è molto “viva” tra tutti noi. Essere arroganti ed innervosirsi nelle situazioni è purtroppo sinonimo di vuotezza interiore, altrimenti invece che innervosirmi “donerei” ciò che manca alla situazione, se invece sviluppo arroganza, spacconaggine e superiorità significa che sono diventato succube della situazione e sto arrancando. Quindi mi chiedo e dico: l’umanità di questi tempi è vuota.
L’arroganza è il modo più brutto e distruttivo per nascondere una grande insicurezza e una falsa convinzione di se stessi.
Una persona arrogante brucia piano piano dentro, ecco perché spesso fa terra bruciata intorno a sé, di norma porta con sé un bagaglio pesante di prepotenza, di collera e vive in uno stato di negazione… nel senso che non riesce a donare ciò che la situazione o la relazione necessita, a volte determinate circostanze necessitano di compassione, di forza d’animo, di calma, di amore… è chiaro che se non sviluppo determinate qualità vengo tirato dal turbine negativo della situazione e quindi sviluppo anch’io negatività e quindi sto negando la parte buona, sincera, onesta e reale di me stesso.
Ecco perché la stragrande maggioranza dell’umanità oggi è falsa, il mondo è falso, nonostante venga fatto apparire come reale vive bensì in un continuo stato di negazione. Un continuo auto-fustigarsi camuffato da arroganza. Questa è la condizione del mondo oggi, una grande penitenza di massa che viene fatta passare come qualcosa di fashion, di “alla moda”, di figo. In realtà tutto falso.
È tutto un grande morbo camuffato. Questo è il significato profondo dell’arroganza, qualcosa di marcio viene presentato come qualcosa di bello e stabile, in reltà è l’opposto.
Ecco perché gli arroganti indispettiscono il più delle volte, perché non ce la fanno più loro stessi e tentano di trascinare con sé i malcapitati attorno. Ti è capitato di conoscere un arrogante? Ci è capitato di esserlo noi? In tutti noi c’è un dose di arroganza ed il fatto che è una caratteristica generale ci porta ad una riflessione sicuramente più grande. Se ho qualcosa valgo qualcosa, invece è l’esatto ho opposto: se sono necessariamente ho e valgo.
E pensare che Confucio diceva addirittua: “La meschinità è preferibbile all’arroganza”. Quanto è grande quindi il danno che infliggiamo a noi stessi e agli altri con questa attitudine?