@la_samu

04/03/2023 alle 22:06

piccolo sfogo (per voi inutile quindi potete non leggere e non rompere) prima di entrare in turno così magari riesco un minimo a svuotare la testa senza ritrovarmi a reprimere tutto.

piccolo sfogo (per voi inutile quindi potete non leggere e non rompere) prima di entrare in turno così magari riesco un minimo a svuotare la testa senza ritrovarmi a reprimere tutto.

mi fa ridere come, da quando ho iniziato a lavorare, questa è l'unica cosa che mi hanno saputo dire.

è ovvio, è stressante fare sia lo studente che il lavoratore, ma c'è chi ci riesce con molto successo e chi no.

e io faccio ovviamente parte della seconda categoria.

per quanto possa essere stancante penso di avere almeno 18 ore libere al giorno (in media) in cui potrei fare qualunque cosa io voglia.

mi fa ridere come nessuno abbia mai pensato che magari non è colpa del lavoro.

oppure il fatto che dormo male, non dormo, ho il ritmo sonno veglia sminchiato. certo, il lavoro non ha aiutato sull'ultimo punto ma io sono la prima a preferire a lavorare di notte (clienti che sembra non mangino da tre lustri permettendo), visto che il mio cervello è attivo a quell'ora, pure troppo, così tanto da diventare nocivo nei suoi stessi confronti.

oggi lavoro dalle 23 alle 6 del mattino, con mezz'ora di pausa, quindi in questa giornata avrei potuto fare qualunque cosa.

sapete che ho fatto? ho pianto, avuto paura di dormire, mi sono addormentata perché sono crollata, ho perso tempo sul telefono perché ormai il mio cervello pensa che sia una buona via di fuga dal tutto, giocato al nintendo, strappato i capelli, dormito di nuovo. fine.

ah no ho anche fatto la pipì e lavato i denti.

la gente da quasi un anno mi dice questo, o mi ammira per come io faccia sia l'uni che lavoro, o mi dice come l'università sia più importante.

io l'università la sto lasciando e già vedo le prime persone non comprendere del tutto.

già, è proprio il lavoro il problema.

non io che da mesi piango praticamente tutti i giorni, con attacchi più o meno forti di pianto, tricotillomania peggiorata. fatico a farmi la doccia, lavarmi i denti, sì schifatemi pure, penso che il vostro giudizio possa essere l'ultimo dei miei problemi. non mangio più regolarmente, butto il cibo frequentemente, mento a mia madre che mi da cibo anche se le dico di no, ho la camera disordinatissima, metà letto è pieno di cose e poi mi stupisco perché perda le cose. trascuro me, le piante, l'ambiente che mi circonda. faccio alcune cose per inerzia, di nuovo, sono di nuovo qui.

fa ridere ma il mc mi aiuta a sfuggire da tutto ciò. mi diverto nonostante la fatica a volte, sono inclusa nella vita mondana, nella società, esco di casa, faccio cose.

so che se non lavorassi tornerei alla situazione di due anni fa. e la gente giustamente che cazzo ne sa, non gli ho mai detto nulla.

ho mille pensieri per la testa, su cose che devo fare, provando a non farle tutte contemporaneamente anche se sono tutte collegate tra loro, però devo per forza aspettare per farle, quindi l'unica cosa che posso fare è struggermi nel dolore e osservare semplicemente la cosa.

fa tutto così ridere.

e il problema dovrebbe essere l'università, o il lavoro che ostacola l'università, certo.

ho iniziato una terapia farmacologica per vedere se tutta questa roba si può risolvere ma sinceramente mi sento come se fossi in un vicolo cieco.

sento che davanti a me c'è un muro e che un farmaco non riuscirà ad aiutarmi.

anche se allo stesso tempo sono curiosa di farmi da cavia, sono curiosa di vedere cosa succede al mio cervello tra qualche settimane.

vincerà il farmaco o i pensieri intrusivi? chissà.

ora meglio se vado a lavoro, magari mi riprendo. e vado a risolvere un altro pensiero intrusivo che ho da ieri sera.

e vado a buttare dell'altro cibo.

+11 punti
28 commenti

@apricozz3

2 anni fa

dovete capire che se c'è un testo del genere la mia testa mi obbligherà a leggerlo tutto in ogni caso

+5 punti

@eliminato

2 anni fa

ho sentito il dolore

+2 punti

@NovaNona

2 anni fa

Minchia quanta verità e sofferenza sputata fuori. Urlaglielo che non funziona come credono loro. Non mi hai suscitato nessuno schifo, mi sono solo messa a piangere perché cazzo se non ti capisco. È incredibile quanto persone differenti possano sperimentare cose e stati d'animo simili. Spero solo col tempo tu riesca a trovare una quadra e un po'

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