@Namskot

13/12/2022 alle 14:28

Ardbeg 10 years old

Ardbeg 10 years old

L’Ardbeg è una delle 9 distillerie ancora presenti sull’isola di Islay, nel nord ovest della Scozia. È una delle più antiche e rinomate, ancora in grado di offrire un whisky di stoffa, tradizionale, dai toni marcati, prodotto con alambicchi di rame.

È un whisky di carattere, torbato e marino, caratterizzato in maniera netta dall’influsso del mare e delle sue brezze: anche in questo caso, come per Lagavulin, Talisker e Laphroaig possiamo parlare di un terroir marino ben definito. Non è un’affumicatura fine a sé stessa o forzata, anzi lascia ampio spazio ad uno sviluppo aromatico incredibile, verticale, amplissimo, con toni dolci e speziati che accarezzano una salsedine di fondo palpabile.

Pochi sono infatti i whisky scozzesi dai richiami così inconfondibili. Certo non è un whisky per palati abituati a distillati morbidi e super fruttati, rotondi, tuttavia il suo fascino torbato è declinato con grande eleganza e naturalezza, perfettamente fuso in una struttura alcolica di spessore, rocciosa.

Non è un single malt immediato o di facilissima lettura, il primo impatto torbato può spaventare e sembrare troppo ombroso, ma basta dargli tempo, magari lasciate cadere due gocce d’acqua dentro il bicchiere e lasciate riposare in naso prima di assaggiarlo una seconda volta.

Aspetto: Oro pieno

Olfatto: Fumoso e pungente, la torba si sprigiona prepotentemente frammista ad una punta di succo di limone e una nota fruttata che però risulta coperta dall’esuberanza iniziale della sua essenza fumosa. A tratti sembra carbone, tale è l’intensità del fumo. I ragazzi di Ardbeg non hanno certo voluto “domare” lo spirito di questo whisky. L’olfatto, tuttavia, non si ferma qui: proseguendo, si colgono note di bacon affumicato e, direi, anche brezza marina. Una punta di cioccolata emerge man mano che il sentore di torba diviene più docile, pur essendo predominante. Non mancano tracce di succo di pera e una puntina accennata di ananas. Trattenendolo nel bicchiere qualche altro minuto, emerge anche nocciola tostata, un piacevole tocco di cera d’api e persino una nota dolce e delicata di vaniglia. Decisamente notevole, fresco e vitale.

Palato: Anche qui si parte con un’esplosione di torba che, pur persistendo, lascia emergere sentori di pepe nero, succo di limone, un tocco di caramello e cannella. Successivamente, un’ondata salmastra molto gradevole sommerge il palato, lasciando poi emergere sentori più dolci come banane mature e ribes. Non è un gioco facile, sia ben chiaro. Occorre un po’ di tempo per analizzarlo altrimenti vi limitereste a dire che è solo torba in maniera eccessiva ma in realtà, c’è molto di più.

Finale: Caldo, intenso, avvolgente. esplode con vivace esuberanza e lascia una gradevole e lunga persistenza fumosa e torbata, con note di caffè espresso, ritorno del pepe e malto.

Tra i whisky di Islay è il più complesso e nebbioso, forse scontroso, ma dategli fiducia, e vi si aprirà dinanzi un panorama di struggente bellezza.

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