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18/01/2024 alle 08:56

I santi di oggi 18 gennaio:

I santi di oggi 18 gennaio:

nome Santa Margherita d'Ungheria-titolo Principessa e religiosa-nascita 27 gennaio 1242, Dalmazia-morte 18 gennaio 1270, Domonkos kolostor- ricorrenza 18 gennaio- Beatificazione 28 luglio 1789 da papa Pio VI- Canonizzazione 19 novembre 1943 da papa Pio XII- Attributi abito domenicano e giglio-Figlia del re d'Ungheria Béla IV Margherita nacque nel 1242 in Dalmazia. Sul suo Paese prolificava da alcuni mesi l'invasione mongola comandata da Bathu, nipote di Gengis Khan e i genitori trovarono scampo nel Paese vicino. La madre è in attesa di un erede e allora i genitori fanno un voto: "Se nascerà una bambina la affideranno a un convento per la liberazione del loro Paese". La condizione si verificò, così la piccola a circa 3 anni venne accompagnata al convento domenicano di santa Caterina a Veszprém. Contemporaneamente venne costruito presso Buda, appositamente per lei, un nuovo convento su un'isoletta del Danubio che più tardi verrà chiamata Isola di Santa Margherita. A dodici anni si consacrò totalmente a una vita religiosa ascetica, fatta di letture della Bibbia, di preghiere e di divisioni, dividendo una delle grandi mistiche medievali. Passano gli anni, cambiano le esigenze politiche e il padre, dimenticò del voto desiderandola in sposa al re Ottocaro di Boemia. Ma succede l'imprevisto. Margherita non solo rifiuta il matrimonio concordato ma prende molto sul serio la vocazione religiosa nell'ordine domenicano. Si scelse come confessore il superiore provinciale dei domenicani e ne seguì fedelmente le direttive. La fama della sua virtù le conferisce autorità anche in campo politico. Il padre Béla associò così al trono il figlio maggiore Stefano il quale, che non esitò a mettersi contro il re, Béla si vide così messo in pericolo il suo diritto di successione. Una disastrosa guerra familiare è in vista ma con le sue penitenze e le sue preghiere Margherita riesce a mettere pace tra il padre e il fratello. Come religiosa Margherita non si fa sconti. Rispetta la Regola in modo scrupoloso, cerca di imitare ininterrottamente Gesù nella sofferenza fisica e nell'umiliazione. Sente avvicinarsi la morte. Vi si prepara facendosi leggere spesso il racconto della passione del Signore e si priva di cibo e riposo. Muore il 18 gennaio 1270 a 28 anni e la sua tomba fu subito meta di pellegrinaggi. Con la santità della vita ella fu di sostegno per la monarchia ma soprattutto di aiuto per i cristiani d'Ungheria. Il processo canonico per dichiararla Santa è durato più di seicento anni. MARTIROLOGIO ROMANO. A Budapest, in Ungheria, santa Margherita, Vergine, della stirpe regia degli Arpadi, Monaca dell'Ordine di san Doménico, insigne per la virtù della castità e per la rigorosissima penitenza, da Pio dodicesimo. Pontefice Massimo, iscritta nel catalogo delle sante Vergini.

nome Beata Beatrice II d'Este- titolo Monaca- nascita 1226 circa, Ferrara- morte 1262, Ferrara- ricorrenza 18 gennaio- Beatificazione 16 luglio 1774 da papa Clemente XIV-Figlia di Azzo VI, marchese d'Este, e celebrata dai letterati del suo tempo per la pietà, Beatrice lasciò improvvisamente il secolo (1220) allo scopo di scegliere la via della penitenza e della povertà, sotto la guida esperta di Giordano Forzatè, priore del monastero di San Benedetto a Padova, e di Alberto, priore del cenobio di San Giovanni di Montericco, presso Monselice: autorevoli esponenti del movimento padovano dei benedettini "albi" o "bianchi". Dalla prima biografia scritta da Alberto della congregazione di S. Marco di Mantova e priore della chiesa di Santo Spirito in Verona si sa che Beatrice entrò nel monastero "bianco" di Santa Margherita a Salarola e quindi in quello del Gemola, sempre sui Colli Euganei. Qui diede prova di grande umiltà, pazienza, obbedienza e soprattutto di squisito amore per la povertà e i poveri. Morì in giovane età (10 maggio 1226). Tumulata dapprima al Gemola e poi trasportata a Santa Sofia di Padova (1578), la sua salma dal 1957 riposa nel duomo di Este. Il suo prezioso libro di preghiere è conservato presso la Biblioteca Capitolare nella Curia Vescovile. MARTIROLOGIO ROMANO. A Ferrara, beata Beatrice d’Este, monaca, che, alla morte del marito, avendo rinunciato al regno di questo mondo, si consacrò a Dio in un monastero da lei stessa fondato sotto la regola di san Benedetto.

nome Santa Prisca- titolo Martire- nascita III secolo, Roma- morte III secolo, Roma- ricorrenza 18 gennaio-Santuario principale Chiesa di Santa Prisca, Roma - Attributi palma del martirio- Si narra che Claudio, imperatore di Roma, abbia ottenuto brillanti vittorie contro i suoi nemici. Il suo ritorno a Roma fu rumoroso e trionfante, e volle ringraziare gli dei per le loro vittorie e, per ingraziarsi loro e la gente comune, iniziò una crudele persecuzione contro i cristiani, come nemici degli dei e dell'Impero. Molti martiri versarono il loro sangue a Roma, dopo aver sopportato innumerevoli torture e terribili tormenti, e furono incoronati dal paradiso. Tra loro ci fu anche una ragazza di 13 anni, Prisca. Nacque a Roma e secondo la leggenda era discendente di un'illustre famiglia e proprio nella sua tenera età fu battezzata da San Pietro Apostolo. L'imperatore la fece arrestare e portare alla sua presenza. A vederla così giovane, Claudio pensò che le avrebbe fatto facilmente cambiare idea. La fece portare al tempio di Apollo per offrire sacrifici. Prisca rifiutò e affermò che solo Gesù Cristo meritava l'adorazione. Claudio la schiaffeggiò senza compassione e poi la fece rinchiudere in prigione insieme ai fuorilegge perché cercassero di sedurla. Ma fu tutto inutile. La portarono all'anfiteatro e liberarono un leone per divorarla, ma fu anche inutile, la bestia giaceva docilmente ai suoi piedi. Tutti erano confusi, nuove torture, ma tutto fu vano. Alla fine tutto finì quando la decapitarono. Sopra le sue reliquie si erge la basilica romana che porta il suo nome e che era un luogo di culto e venerazione. Dal 1969 il suo culto si è limitato alla sua basilica a Roma. MARTIROLOGIO ROMANO. A Roma, commemorazione di santa Prisca, nel cui nome è dedicata a Dio una basilica sull’Aventino.

nome Beata Maria Teresa Fasce-titolo monaca Agostiniana-nome di battesimo Maria Teresa Fasce-nascita 1881, Torriglia, Genova-morte 18 gennaio 1947, Cascia, Perugia-ricorrenza 18 gennaio- Beatificazione 12 ottobre 1997 da Giovanni Paolo II- Madre Maria Teresa Fasce nacque a Torriglia (Genova) il 27 dicembre 1881. Il 6 giugno 1906 fu accolta postulante nel monastero di Cascia, dove aveva desiderato consacrare la sua giovinezza perché attratta dal fascino di S. Rita. La notte di Natale vesti l'abito di novizia. L'anno seguente emise la professione semplice. Nel 1917 la fiducia delle consorelle la volle vicaria e, successivamente la elesse badessa, compito che svolse per 27 anni consecutivi fino alla morte, che avvenne il 18 gennaio 1947. La sua memoria continua a vivere nel monastero, nell'"Alvcare" da lei fondato per accogliervi bambine orfane e povere, nella basilica che volle erigere per meglio diffondere il culto di S. Rita. È stata beatificata da Giovanni Paolo II il 12 ottobre 1997. MARTIROLOGIO ROMANO. A Cascia in Umbria, beata Maria Teresa (Maria Giovanna) Fasce, badessa del monastero dell’Ordine di Sant’Agostino, che con ogni cura unì l’ascesi e la contemplazione alle opere di carità verso i pellegrini e i bisognosi.

nome Beata Cristina da L'Aquila-titolo Vergine agostiniana-nome di battesimo Cristina Ciccarelli-nascita 24 febbraio 1480, Colle di Lucoli, L'Aquila-morte 18 gennaio 1543, L'Aquila-ricorrenza 18 gennaio- Beatificazione<br /> 15 gennaio 1841 da papa Gregorio XVI- Cristina veniva dalla famiglia Ciccarelli, dall'Abruzzo. Venne battezzata con il nome di Mattia ma quando entrò nell'eremo agostiniano dell'Aquila, il capoluogo della regione, assunse il nome religioso di Cristina. Malgrado le esigue informazioni in nostro possesso, sappiamo che la sua fama di santità era dovuta all'austerità, ai digiuni, alle penitenze, ai lunghi periodi passati in preghiera — a volte estatica — e alla carità verso i poveri. Nella zona era talmente famosa che, quando morì, i bambini dell'Aquila attraversarono la città "gridando e cantando" e chiamando un'immensa folla ai suoi funerali. Si sviluppò un culto locale confermato nel 1841. MARTIROLOGIO ROMANO. A L’Aquila, beata Cristina (Mattia) Ciccarelli, vergine dell’Ordine di Sant’Agostino.

nome Beato Facio di Cremona-titolo Laico-nascita 1200, Verona-morte 18 gennaio 1272, Cremona-ricorrenza 18 gennaio-Beatificazione 1873, Roma Papa Pio IX ne confermò il culto-Facio nacque a Verona, in una famiglia molto religiosa. Era un magnifico orafo, ma i suoi compagni erano molto gelosi delle sue capacità e provocarono contro di lui ogni calunnia . Decise così di vendere tutto e donare ciò che gli rimaneva ai i poveri per poi incamminarsi verso Cremona dove visse una vita austera e penitenziale. Qualche tempo dopo, pensò di tornare nella sua città natale, ma i suoi connazionali lo ricevettero con una nuova calunnia e fu imprigionato, ma occasione di un conflitto, su richiesta dei cremonesi che lo consideravano ormai loro concittadino, venne liberato e fece quindi ritorno nella città lombarda. Decise così di fondare una Confraternita dello Spirito Santo, dedicata alle associazioni di beneficenza verso i poveri. Poi aprì nella sua città un sanatorio che alla fine sarà l'ospedale di riferimento della città. Fece anche un pellegrinaggio a Roma e Santiago de Compostela a piedi. Il vescovo, che lo apprezzava moltissimo, lo fece nominare visitatore generale dei monasteri della diocesi, un fatto eccezionale per un laico. Svolse la sua missione mirabilmente fino alla sua morte. Nel 1240 fondò un altro ospedale a Soncino, accanto a lui fu aperta la chiesa dello Spirito Santo, che era dedicata al suo nome (oggi ha il titolo di San Antonio Abad). Morì con la reputazione di santità. Le sue reliquie riposano nella cripta della cattedrale di Cremonense. Il beato Papa Pio IX confermò il culto nel 1873. MARTIROLOGIO ROMANO. A Cremona, beato Facio, che, orefice, da Verona sua patria, venne in questa città per dedicarsi interamente a opere di penitenza, pellegrinaggi e al conforto dei malati.

nome Beato Andrea Grego da Peschiera-titolo Domenicano-nome di battesimo Andrea Grego-nascita 1400 circa, Peschiera, Verona-morte 1485, Morbegno, Sondrio-ricorrenza 18 gennaio-Beatificazione<br /> 26 settembre 1820 da papa Pio VII-Considerato "l'apostolo della Valtellina" Andrea nacque a Peschiera, sulla sponda meridionale del Lago di Garda, nella diocesi di Verona. All'età di 15 anni entrò a Brescia tra i Domenicani e poi studiò al San Marco di Firenze. In questo convento, per opera del Beato Antonio Della Chiesa, fiorì la riforma voluta dal Beato Raimondo da Capua, così Andrea si formò non solo nello studio, ma anche nella solida virtù. A 45 anni svolse un fruttuoso apostolato nella zona della Valtellina, al confine tra Svizzera e Italia, fondò il convento di Coira nel Canton Grigioni in Svizzera. Fu definito "consolatore degli afflitti, padre dei poveri, maestro degli analfabeti e guida dei peccatori". Predicava con zelo la parola divina, confermando innumerevoli persone nella fede. Creò nuove parrocchie, fondò monasteri, nel 1475 eresse il famoso convento di Morbegno, che non solo contribuì al rilancio della vita regolare dell'Ordine, ma fu anche baluardo contro l'eresia. Rifiutò di accettare qualsiasi grado di superiorità. In questa vita di penitenza, di preghiera, di fatica incredibile, perseverò fino alla morte. La sua salma, ancora oggi molto venerata, si trova nella chiesa parrocchiale di Morbegno, paese dove morì. Il suo culto fu confermato nel 1820 da Pio VII. MARTIROLOGIO ROMANO. A Morbegno sulle Alpi in Lombardia, beato Andrea da Peschiera Grego, sacerdote dell’Ordine dei Predicatori, che a lungo percorse a piedi tutta la regione, vivendo sobriamente tra i poveri e conciliandosi fraternamente gli animi di tutti.

nome San Deicolo-titolo Abate-nascita 530 circa, Irlanda-morte 625 circa, Lure, Francia-ricorrenza 18 gennaio-Attributieremita colpito da un raggio di luce con ai piedi un verro-Patrono di bambini ammalati-Deicolo (Delle) era originario dell'Irlanda e partì insieme a S. Colombano (17 nov.) quando questi si recò in Gallia per fondare la grande abbazia di Luxeuil nei Vosgi. Quando Colombano venne esiliato in Italia (610), Deicolo fondò l'abbazia di Lure, nella diocesi di Besatnon, divenendone l'abate e passandovi gli ultimi anni di vita. La versione francese del suo nome è Desle, nome di battesimo piuttosto comune nella Franca Contea. Deicolo era noto per essere sempre di buon umore, e successivamente anche per aver compiuto miracoli, attribuitigli da una biografia del x secolo, scritta da un monaco di Lure. MARTIROLOGIO ROMANO. Nel monastero di Lure in Burgundia, nell’odierna Francia, san Deícolo, abate: di origine irlandese e discepolo di san Colombano, si tramanda che abbia fondato quel cenobio.

nome Beata Regina Protmann-titolo Fondatrice-nascita 1552, Braniewo, Polonia-morte 1613, Braniewo, Polonia-ricorrenza 18 gennaio-Beatificazione 13 giugno 1998 da papa Giovanni Paolo II- Maria Regina nacque a Braniewo, nella regione della Warmia in Polonia da una famiglia cattolica borghese. A quel tempo la regione passò nelle mani dei governanti protestanti. All'età di 19 anni ebbe un'esperienza spirituale che gli fece adorare il Signore. Con tre compagne si ritirò in una vecchia e fatiscente baracca per iniziare una vita di comunità, dedicata a Dio, in assoluta povertà e al servizio degli altri. Per aiutare i bisognosi, svolse i lavori più umili e difficili, visitò i malati, ai quali portò il conforto della fede, e si occupò dell'educazione dei bambini, soprattutto delle ragazze. Era sempre premurosa e sensibile a tutte le richieste e le esigenze degli altri, con devozione e fervore si dedicò alla cura dell'altare e della chiesa del suo paese. Nel 1571, con l'aiuto di due gesuiti, fondò la Congregazione delle Suore di Santa Caterina d'Alessandria, una comunità contemplativa-attiva dedita all'assistenza ai bisognosi e all'insegnamento ai più poveri. Questa Congregazione era una novità per i suoi tempi, perché c'erano solo conventi rigorosamente chiusi. La Congregazione si diffuse inizialmente in Polonia e Lituania, e successivamente in altri paesi. Dopo uno sfortunato viaggio invernale, Regina si ammalò e dopo una lungo e sofferente malanno morì circondata dalle sue suore nel convento di Braniewo. È stata beatificata da San Giovanni Paolo II il 13 giugno 1999. MARTIROLOGIO ROMANO. A Braunsberg in Prussia, beata Regina Protmann, vergine, che, presa d’amore per i poveri, si adoperò molto al servizio dei bisognosi e fondò la Congregazione delle Suore di Santa Caterina.

nome San Volusiano di Tours-titolo Vescovo-morte 18 gennaio 496 forse Tolosa-ricorrenza 18 Patrono di Foix- Volusiano fu vescovo di Tours, nell'attuale Francia centrale, dal 488 al 496 e morì nel periodo della conversione quantomeno nominale di Clodoveo al cristianesimo; conversione che avrebbe condotto ai primi passi della Chiesa merovingia in Gallia. Gregorio di Tours (17 nov.), scrivendo un centinaio d'anni dopo la sua morte, riferisce che Volusiano venne attaccato dai goti, i quali alla fine riuscirono a scacciarlo dalla sua sede e a costringerlo all'esilio in Spagna. Racconti successivi sostengono tuttavia che i goti lo avrebbero decapitato, e il fatto che la sua morte fosse considerata un martirio è probabilmente all'origine della sua inclusione nel novero dei santi. È singolarmente noto per aver avuto una moglie talmente bisbetica che, con il suo caratteraccio, terrorizzava i suoi conoscenti; una volta, per esempio, Volusiano scrisse al vescovo di Limoges, Ruricio, parlando del suo timore dei goti, ma il suo interlocutore rispose dicendo che chiunque ha un nemico terribile ín casa sua non ha nulla da temere da quelli esterni: «timere hostem non debet extraneum qui consuevit sustincre domesticum». MARTIROLOGIO ROMANO. A Foix nella Gallia narbonense, nell’odierna Francia, transito di san Volusiano, vescovo di Tours, che, catturato dai Goti, in esilio rese lo spirito a Dio.

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