Uomo di 18 anni
Nota III
Poco fa sono andato sulle note, perché li tengo una lista aggiornata su tutti i miei acquisti che faccio e di quanto spendo. Mi sono messo a leggere le mie note che scrivo quando mi va di scrivere qualcosa. Ho riletto la nota 1, la nota 2, la nota 7, la nota 11 etc… ma in particolare mi ha colpito la nota 3👆🏻. É una nota che ho scritto a Giugno, mi ricordo bene, quella sarebbe stata la mia ultima nota, perché da li a poco mi sarei alzato dal letto, sarei andato in soffitta, avrei aperto la finestra, sarei andato sul tetto e li avrei fatto l’ultimo salto della mia vita. Questa nota parlava appunto del mio suicidio, delle sensazioni che stavo provando nel scriverla negli istanti prima di suicidarmi, di cosa mi aspettavo che sarebbe successo la mattina dopo quando mio nonno sarebbe andato in cortile per aprire le griglie, oppure quando mia mamma sarebbe scesa in cortile per andare al lavoro e avrebbe visto il mio cadavere in terra. Di quanto l’avrei distrutta psicologicamente, di quanto sarebbe stata una giornata silenziosa in casa, di come si sarebbe diffusa la voce, della gente falsa che non avrei gradito, che sarebbe venuta al mio funerale solo per fare numeri e bella impressione, di come il giorno dopo non sarebbe importato più a nessuno se non ai miei genitori. Di come si sarebbe sentito il mio psichiatra che pensava di starmi aiutando bene, di come il mio telefono sarebbe iniziato a riempirsi di messaggi per la prima volta nella vita. Ho parlato di tutto quello che pensavo veramente di certe persone e di altre e scritto meriti e non alle persone che reputavo meritarselo. Non stavo nemmeno piangendo nel scriverla. Anzi, mi sentivo di una leggerezza INCREDIBILE ricordo, come se mi stessi per liberare di una catena, o aver finito tutti i miei doveri da svolgere, o come se da li in poi non avrei più sofferto. Non so nemmeno ora bene cosa mi ha fermato, forse un disperato istinto di sopravvivenza, o l’aver visto mia mamma dormire ignara di quello che stava per accadere, o il fatto che una piccola parte di me chiedesse ancora disperatamente aiuto. Quando oggi l’ho letta, a distanza di 4 mesi, mi si é gelato il sangue. Ho sentito i brividi la pelle d’oca. Sono ancora qua, e pian piano qualcosa si sta risolvendo…ed io in questi mesi mi sono ritirato da qualsiasi interazione sociale. Mi sono licenziato, ho lasciato la palestra, e ho iniziato a frequentare qualsiasi attività che mi desse sostegno psicologico in qualche modo. Oggi sono fiero di me, e posso ritenermi 1) una persona forte, 2) qualcuno che ha visto la morte in faccia e ha trovato il coraggio di girarsi dall’altra parte. Ora credo di voler, in un certo senso, rinascere da capo. Come avrei voluto quella notte. Voglio cambiare tutto di me e diventare la versione migliore di me stesso. Auguro a tutti voi di vincere tutte le battaglie che state vincendo, e sopratutto ringraziare chi ha letto tutto quello che ho trovato il coraggio di dire pubblicamente per la prima volta. Siete tutti fatti per fare del bene. Mat.