@Friendly_rock

Non giudicate, mai (no, non intendo quel solito consiglio socialmente contestualizzato molto ricorrente al giorno d'oggi).

Piuttosto convertite quei giudizi in domande.

Attenzione, per "giudizio" io intendo l'attribuire la conclusione di un pensiero ad una certa cosa.

Per esempio, anziché dire: "questa cosa mi risulta difficile", dovreste chiedervi "perché mi risulta difficile?".

Oppure, se tizio commette un errore, anziché dirvi: "è stupido", dovreste chiedervi "perché l'ha commesso?".

E, se in tal caso giungeste a conclusioni del tipo: "perché è stupido", chiedetevi piuttosto "perché sarebbe stupido?".

E così via, fino a quando non vi sentirete soddisfatti.

In sintesi, giungete alle conclusioni solo passivamente. Cercate di non interrompere mai quei "processi mentali", piuttosto cercate di direzionarli in modo da porvi più domande possibili e le conclusioni sensate arriveranno da sole, se ci saranno.

Vi migliorerà la vita, ve lo assicuro.