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I santi di oggi 8 dicembre:
nome Immacolata Concezione della Beata Vergine Maria- titolo Maria concepita senza peccato- ricorrenza 8 dicembre- Data d'istituzione 8 dicembre 1854 da Papa Pio IX- Nel paradiso terrestre Iddio Padre, nell'atto di scacciare Eva, preannunzió la nascita di una donna che avrebbe schiacciato la testa al serpente e colla sua concezione senza macchia avrebbe riparato i danni del primo peccato. Siccome gli avvenimenti dell'Antico Testamento erano figura di quanto doveva realizzarsi nel Nuovo, così in molti è adombrata l'Immacolata: nel roveto ardente che arde e non si consuma; nel vello di Gedeone, ma specialmente nell'Albero di Jesse da cui doveva germogliare il fiore nazareno. Isaia, capitolo 11, versetto 1: « Un germoglio (naszar) spunterà dal tronco di Jesse, un virgulto germoglierà dalle sue radici, su di Lui si poserà lo Spirito del Signore ». Fin dai primi tempi della Chiesa si è sempre venerata l'Immacolata Concezione di Maria, ma non era ancora un dogma. Finalmente, il 2 febbraio 1849, il Pontefice Pio IX, ispirato da Dio e dalla Vergine, rispondendo alle insistenze dei vescovi e dei fedeli, inviò ai medesimi una lettera enciclica per domandare il parere di ciascuno riguardo all'Immacolata. La quasi totalità rispose esprimendo il desiderio vivissimo proprio e dei popoli, di veder presto proclamato quel dogma. A questi voti Pio IX aggiunse la sua parola infallibile e l'8 dicembre 1854, alla presenza di tutta la corte pontificia e gran numero di vescovi e cardinali, definiva come dogma di fede la verità della Concezione Immacolata di Maria. Questa proclamazione fu accolta con giubilo ed entusiasmo grandissimo da tutto il mondo, ed è senza dubbio una delle gemme più belle e fulgenti della corona di Maria. Se incomparabile è la sua divina maternità unita alla verginità più illibata, è tuttavia grazia e dono richiesto da quella dignità, l'essere concepita senza macchia originale. Era infatti necessario che per essere il Figlio di Maria senza macchia, senza macchia fosse anche la Madre. In Ariano di Puglia nel 1823 due padri predicatori, esorcizzando un fanciullo illetterato di 12 anni, gli imposero di provare teologicamente il dogma dell'Immacolata con un sonetto a rima obbligata. L'ossesso prontamente improvvisò il sonetto di cui i versi sono:
Vera Madre son io d’un Dio ch’è Figlio
e son Figlia di Lui benché Sua Madre.
Ab aeterno nacqu’Egli, ed è mio Figlio.
Nel tempo io nacqui e pur gli son Madre.
Egli è mio Creator ed è mio Figlio,
son io sua creatura e gli son Madre;
fu prodigio divin l’esser mio Figlio
un Dio eterno e me aver per Madre.
L’esser quasi è comun tra Madre e Figlio
perché l’esser dal Figlio ebbe la Madre
e l’esser dalla Madre ebbe anche il Figlio.
Or, se l’esser dal Figlio ebbe la Madre
o s’ha da dir che fu macchiato il Figlio,
o senza macchia s’ha da dir la Madre.
Pio IX al leggere questi bei versi, pianse di commozione! A suggello poi di questo dogma, e per farci toccar mano l'importanza e la grazia di aver per madre una donna che mai conobbe peccato, la SS. Vergine stessa, l'11 febbraio 1858, appariva a Lourdes, a S. Bernadetta ed affermava: Io sono l'Immacolata Concezione! PRATICA. - Confessiamoci spesso e con le dovute disposizioni. PREGHIERA. Dio, che mirabilmente hai preservato Madre del tuo Unigenito dalla colpa originale fin dalla sua concezione, fa' che, muniti della sua intercessione, con cuore puro celebriamo la sua festività. MARTIROLOGIO ROMANO. Solennità dell'Immacolata Concezione della beata Vergine Maria, che veramente piena di grazia e benedetta tra le donne, in vista della nascita e della morte salvifica del Figlio di Dio, fu sin dal primo momento della sua concezione, per singolare privilegio di Dio, preservata immune da ogni macchia della colpa originale, come solennemente definito da papa Pio IX, sulla base di una dottrina di antica tradizione, come dogma di fede, proprio nel giorno che oggi ricorre.
nome Santa Narcisa di Gesù Martillo y Moràn- titolo Vergine- nome di battesimo Narcisa di Gesù Martillo y Moràn- nascita 1832, Nobol, Ecuador- morte 1869, Lima, Perù- ricorrenza 8 dicembre- Beatificazione Piazza San Pietro, 25 ottobre 1992 da papa Giovanni Paolo II- Canonizzazione Piazza San Pietro, 12 ottobre 2008 da papa Benedetto XVI- Santuario principale Nobol (Ecuador)- Attributi Croce, Vangelo, Violetta, Chitarra- Narcisa di Gesù nacque a Nobol in Ecuador, da una coppia di contadini, Pedro Martillo Mosquera e Josefina Moràn, che morirono entrambi quando era ancora piccola. Si trasferì a Guayaquil, una grossa città costiera, dove trascorse più di quindici anni, guadagnandosi da vivere facendo l'operaia e dedicando la vita alla preghiera e all'assistenza dei vicini. All'inizio del 1868 si trasferì a Lima, capitale del Perù, alloggiando nell'ostello dei Fratelli Laici di S. Domenica. Pensava che la via verso la santità passasse attraverso la consapevolezza delle sofferenze della croce e cercò di crocefiggersi con la povertà e l'umiltà. Dedicava otto ore al giorno alla preghiera, in silenzio e solitudine, e spesso trascorreva quattro ore di notte facendo penitenza, portando una corona di spine e appendendosi a una croce. Offriva le sue penitenze a Dio, come sacrificio per la salvezza del genere umano, senza cercare riconoscimenti o uffici pubblici. Teneva la sua vita spirituale nascosta agli altri, anche se qualcuno dichiarò di essere stato testimone del suo stato d'estasi in varie occasioni. Morì all'età di trentasette anni, l'8 dicembre 1869; il corpo è stato trasferito a Guayaquil nel 1955, e successivamente nel suo luogo di nascita. È stata beatificata da papa Giovanni Paolo II il 25 ottobre 1993. Il papa ha messo in luce la sua intima unione con Dio e, dato che si era trasferita da una città all'altra, la portò come modello alle numerose donne contadine dell'America latina costrette a fare altrettanto in cerca di lavoro e sostentamento, anche se le loro vite potrebbero essere già considerate come una crocifissione. A livello locale si celebra la sua festa il 30 agosto. Il 12 ottobre 2008 è stata canonizzata da Benedetto XVI. MARTIROLOGIO ROMANO. A Lima in Perù, beata Narcisa di Gesù Martillo Morán, vergine, che, rimasta orfana e priva di mezzi di sussistenza, dopo molte difficoltà trovò accoglienza in un cenobio, dove visse in orazione continua e in aspra penitenza.
nome San Natale Chabanel- titolo Sacerdote e martire- nascita 1613, Mende, Francia- morte 1649, Canada- ricorrenza 8 dicembre, 19 ottobre- Beatificazione 1925- Canonizzazione 1930- Nacque nella diocesi di Mende (Francia) nel 1613. Entrato a diciassette anni nella Compagnia di Gesù, venne ordinato sacerdote nel 1640. Approdato a Quebec (Canada) ed in seguito al villaggio di S. Maria degli Uroni, nonostante molti sforzi non riuscì mai ad imparare quella lingua e ad adattarsi a quei costumi. Nonostante ciò fece voto di restare in quella terra fino alla morte, a qualunque costo. La mattina del 7 dicembre 1640 partì dal villaggio per recarsi dove il Superiore lo chiamava, ma non vi giunse, in quanto un Urone apostata lo assalì in odio alla fede, lo uccise nel bosco e poi lo gettò nel fiume. Era la festa dell'Immacolata del 1649. MARTIROLOGIO ROMANO. Nello Stato dell’Ontario in Canada, passione di san Natale Chabanel, sacerdote della Compagnia di Gesù e martire, che aveva fatto voto a Dio di rimanere nella sua diletta missione tra gli Uroni fino alla morte e, mentre camminava nella foresta insieme ad un apostata, fu da questi ucciso in odio alla fede. La sua memoria si celebra il 19 ottobre insieme a quella dei suoi compagni.
nome Beato Luigi Liguda- titolo Martiri- nome di battesimo Alojzy Liguda- nascita 23 gennaio 1898, Winów, Polonia- morte 8 dicembre 1942, Dachau, Germania- ricorrenza 8 dicembre, 12 giugno- Beatificazione 13 giugno 1999 da papa Giovanni Paolo II- Alojzy Liguda nacque a Winów in Polonia. Entrò nella Congregazione del Verbo Divino nel 1913. Fu ordinato sacerdote il 26 maggio 1927 e si laureò in lettere e storia polacche dove pubblicò diversi libri sull'omiletica. Durante la seconda guerra mondiale, P. Alojzy fu Rettore di Gorna Grupa. Arrestato, fu mandato prima a Stutthof, poi a Sachsenhausen e infine al campo di concentramento di Dachau. Fu portato nel terribile blocco 29, riservato ai prigionieri affetti da tubercolosi. Insieme ai suoi compagni, non fu condannato a morire nelle camere a gas, ma annegò nella cisterna dell'acqua del campo. MARTIROLOGIO ROMANO. Nel campo di prigionia di Dachau vicino a Monaco di Baviera in Germania, beato Luigi Liguda, sacerdote della Società del Verbo Divino e martire, che, durante l’invasione della Polonia in tempo di guerra, trucidato dalle guardie del carcere, rese testimonianza a Cristo Signore fino alla morte.
nome San Patapio- titolo Eremita a Costantinopoli- nascita Tebe, Egitto- morte Costantinopoli, Turchia- ricorrenza 8 dicembre- Originario di Tebe, Egitto, dopo aver diviso tutta la sua eredità tra i poveri, si ritirò nel deserto, abbandonò tutto. Lì trascorreva il suo tempo pregando e studiando. Ad ogni persona stanca che passava per la sua casa, offrì ospitalità e riposo per poter poi proseguire il suo cammino, ma colse anche l'occasione per indirizzare alcune anime con importanti consigli spirituali, per la loro salvezza. Così la fama di Patapio si diffuse rapidamente e molti andarono a cercarlo, per poter ascoltare dalla sua bocca gli insegnamenti del Vangelo; dopo poco il santo si trasferì a Costantinopoli in una locazione più riservata. Patapio trovò a Blajernes un posto molto tranquillo dove rimase, ma dopo un po' di tempo si rese noto per la sua vita santa e umile. Questo grande eremita morì mentre pregava Dio e guariva i malati. MARTIROLOGIO ROMANO. Commemorazione di san Patapio, eremita, che, originario della Tebaide, visse a Costantinopoli nel quartiere delle Blacherne e fu sepolto nel monastero degli Egiziani.
nome Sant'Eutichiano- titolo 27º papa della Chiesa cattolica- nascita 228 circa- Elezione 4 gennaio 275- Fine pontificato 7 dicembre 283 (8 anni e 337 giorni)- morte 283, Roma- ricorrenza 8 dicembre- Santuario principale Catacombe di San Callisto- Esistono pochissime notizie storicamente attendibili di questo papa. Il Liber Pontificalis afferma che proveniva dalla Toscana e che successe a papa Felice I nel 275. Anche se è classificato come martire nel Martirologio Romano e, a quanto pare, seppellì con le sue mani trecentoquarantadue martiri, entrambe le versioni sono inattendibili; inoltre non vi erano persecuzioni in atto al suo tempo, giacché era un periodo di tregua tra la persecuzione di Valeriano (253-260) e quella di Diocleziano (284-305). I documenti furono probabilmente distrutti nel secondo periodo. Nel catalogo liberiano del TV secolo, Eutichiano è nominato tra i vescovi, ma non tra i martiri. Si pensa che i decreti che portano il suo nome siano spuri. Morì l'8 dicembre 283, secondo la Depositio episcoporum, e questa data, piuttosto che il 7, è accettata nel nuovo Martirologio Romano. Fu l'ultimo papa a essere sepolto nelle catacombe di Callisto. Alcuni frammenti di un epitaffio con il suo nome sono stati identificati nel XIX secolo dall'archeologo G.B. de Rossi. MARTIROLOGIO ROMANO. A Roma nel cimitero di Callisto sulla via Appia, deposizione di sant’Eutichiano, papa.
nome San Teobaldo di Marly- titolo Abate dei Vaux-de-Cernay- nascita castello di Marlym, Fancia- morte 1247, Vaux-de-Cernay, Francia- ricorrenza 8 dicembre- Di illustre famiglia dei Montmorency, nacque nel castello di Marlym fu un illustre cavaliere della corte di Filippo Augusto di Francia. Nel 1226 lasciò il mondo ed entrò come cistercense nel monastero di Vaux-de-Cernay (nella regione di Parigi), dove fu priore nel 1230 e abate nel 1235. Si distinse per la sua umiltà nei confronti dei suoi fratelli ai quali prestava servizi più umili. San Luigi, il re di Francia, lo stimava moltissimo, poiché riuscì miracolosamente a far partorire nel 1240 la regina Margherita, fino ad allora sterile, prima una figlia e più tardi altri dieci figli. Morì nel suo convento. Il culto fu riconosciuto da Papa Clemente XI il 25 settembre 1710. MARTIROLOGIO ROMANO. Presso Vaux-de-Cernay nel pressi di Parigi, san Teobaldo di Marly, abate dell’Ordine Cistercense, che serviva i suoi confratelli svolgendo le mansioni più umili.
nome San Romarico- titolo Abate - nascita VI secolo- morte 653 circa, Remiremont, Francia- ricorrenza 8 dicembre- Canonizzazione 1049 da papa Leone IX- Santuario principale Abbazia di Remiremont- Patrono di Remiremont- Sant'Amato (di Remiremont, 13 set.) racconta che operò la conversione di un nobile merovingio chiamato Romarico, o Remiré. La morte di suo padre e la perdita delle terre quando era giovane avevano trasformato Romarico in un girovago senza fissa dimora, ma prima di incontrare Amato era diventato un gentiluomo distinto alla corte di Clotario II, con una proprietà considerevole e un certo numero di servi della gleba. Dopo la conversione liberò tutti i servi, e al momento del suo ingresso nel monastero di Luxeuil diversi di loro si presentarono davanti all'abate, chiedendo di essere accolti insieme con lui. Nel 620 circa, Amato e Romarico lasciarono Luxeuil per fondare un altro monastero nella proprietà che era stata di Romarico in precedenza, ad Habendum nei Vosgi. Le circostanze sono oscure, ma sembra che Romarico avesse intenzione di fondare un convento femminile, in un'epoca in cui monasteri di questo tipo erano relativamente rari. Una volta si era sposato e aveva avuto tre figlie, due delle quali desideravano abbracciare la vita religiosa. A Habendum (successivamente conosciuto come Remiremont) fu istituito un convento femminile e uno maschile, e le due figlie presero il velo. Amato fu il primo abate, ma presto si ritirò in un eremo, facendo visita alle congregazioni solo di domenica, per interpretare la Scrittura e dare consigli spirituali. Delegò i suoi doveri a Romarico, che da un giorno all'altro guidò le congregazioni di monaci e monache e divenne abate alla morte di Amato. Le dimensioni delle congregazioni (si diceva che accogliessero seicento monache oltre ai monaci) permetteva di cantare la laus perennis, con sette cori che si alternavano per cantare l'Ufficio divino senza interruzione. Tra i primi membri della congregazione vi era un amico di Romarico, il vescovo Arnolfo di Metz (18 lug.), che nel 629 circa terminò i suoi giorni in un eremo vicino. La Regola di Romarico durò trent'anni in tutto; poco prima della sua morte fu turbato dalla notizia che i nobili stavano progettando di escludere il giovane principe Dagoberto (24 dic.) dal trono d'Austrasia. A dispetto della vecchiaia e della malattia, si recò a Metz per protestare. I nobili lo trattarono con cortesia e lo scortarono per una parte del viaggio di ritorno verso il suo monastero, dove morì tre giorni dopo. Dagoberto fuggì in Irlanda e non fu reintegrato immediatamente, tuttavia riconquistò il suo trono circa vent'anni dopo. Nel 1051 la sepoltura solenne delle reliquie di Romarico fu autorizzata da papa Leone IX (19 apr.), benefattore di Remiremont. L'attuale città con quel nome segna il sito su cui sorgeva il monastero femminile, poi rimosso all'inizio del X secolo. Il monastero maschile continuò a esistere sulla collina sovrastante, fino al tempo della Rivoluzione francese. MARTIROLOGIO ROMANO. Sui monti Vosgi nell’antica Burgundia in Francia, san Romaríco, abate, che, consigliere del re Teudeberto, si ritirò nel monastero di Luxeuil e costruì poi su un suo fondo un cenobio, di cui fu egli stesso superiore.