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Diocesi di Pescia
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Diocesi di Pescia- Dioecesis Pisciensis- Chiesa latina- Suffraganea dell'arcidiocesi di Pisa- Regione ecclesiastica Toscana- Vescovo Fausto Tardelli- Vicario generale Alberto Tampellini- Vescovi emeriti Roberto Filippini- Presbiteri 71, di cui 48 secolari e 23 regolari (1.569 battezzati per presbitero)- Religiosi 23 uomini, 61 donne- Diaconi 6 permanenti- Abitanti 120.950- Battezzati 111.460 (92,2% del totale)- Stato Italia- Superficie 224 km²- Parrocchie 41 (4 vicariati)- Erezione 15 aprile 1519- Rito cattolico romano- Cattedrale Maria Santissima Assunta e San Giovanni Battista- Santi patroni Maria Santissima della Fontenova, Sant'Allucio. La diocesi di Pescia (in latino Dioecesis Pisciensis) è una sede della Chiesa cattolica in Italia suffraganea dell'arcidiocesi di Pisa appartenente alla regione ecclesiastica Toscana. Nel 2021 contava 111.460 battezzati su 120.950 abitanti. È retta dal vescovo Fausto Tardelli. La tradizione vuole che la religione cristiana sia stata introdotta a Pescia e in Valdinievole da san Paolino, primo vescovo di Lucca. Nel V secolo, sempre secondo la tradizione, un altro vescovo di Lucca, san Frediano, fondò una fitta rete di pievi su tutto il territorio lucchese, tra cui si dice le pievi di Santa Maria di Pescia, San Pietro alla Nievole (l'odierna Pieve a Nievole), San Tommaso di Arriano (l'odierna Castelvecchio Valleriana, frazione montana di Pescia), San Pietro in Campo (attualmente nel comune di Montecarlo). La pieve di Pescia fu consacrata nel 1062 da papa Alessandro II, precedentemente vescovo di Lucca, al secolo Anselmo da Baggio, che fino al 1057 ne era stato pievano. Durante il Medioevo, grazie alla sua centralità e facile raggiungibilità dalla città di Lucca, oltre che per la nascita di un fiorente mercato, il Mercato Longo, nei suoi pressi, la pieve di Pescia acquistò sempre più importanza e finì con l'imporre la sua supremazia sulle altre pievi della Valdinievole. Divenne sede di capitolo e i pievani furono i principali interlocutori in loco del vescovo di Lucca. Il 15 aprile 1519, con la bolla Sacri apostolatus di papa Leone X, fiorentino di casa Medici, Pescia fu elevata al rango di prepositura nullius dioecesis, sottratta alla giurisdizione ecclesiastica di Lucca e resa immediatamente soggetta alla Santa Sede; da Pescia dipendevano, oltre alla città e ai contadi a lei sottomessi, la Valdinievole e la Valle Ariana orientale. La bolla concesse al preposto del capitolo della collegiata le funzioni di un quasi-vescovo, con l'uso degli abiti pontificali, il diritto di visita in tutte le parrocchie della sua giurisdizione, la facoltà di radunare sinodi e di amministrare gli ordini minori ai chierici. Tuttavia il prevosto non poteva amministrare il sacramento dell'Ordine, per cui gli aspiranti sacerdoti dovevano rivolgersi ai vescovi limitrofi per essere consacrati. Nell'epoca post tridentina i prevosti di Pescia si distinsero per la celebrazione di diversi sinodi per l'attuazione delle riforme ecclesiastiche nel territorio pesciatino. Il 17 marzo 1727 il pontefice Benedetto XIII elevò la prepositura al rango di sede vescovile immediatamente soggetta alla Santa Sede. Primo vescovo eletto fu Paolo Antonio Pesenti, già preposto nullius, che tuttavia morì prima della sua consacrazione episcopale. Nel 1784 il vescovo Francesco Vincenti istituì il seminario diocesano nel soppresso convento di Santa Chiara. Il 1º agosto 1856 in forza della bolla Ubi primum di papa Pio IX la diocesi divenne suffraganea dell'arcidiocesi di Pisa. Il 28 giugno 1963, con la lettera apostolica Novus veluti, papa Paolo VI ha proclamato la Beata Maria Vergine di Fontenova patrona principale della diocesi. Dal 14 ottobre 2023 è unita in persona episcopi alla diocesi di Pistoia. Il territorio della diocesi di Pescia si estende su tre province della Toscana per un totale di 12 comuni: in provincia di Pistoia i comuni di Pescia (eccetto le frazioni di Aramo, Collodi, Fibbialla, Medicina, Pontito, San Quirico, Stiappa, Veneri, che fanno parte dell'arcidiocesi di Lucca), Uzzano, Chiesina Uzzanese, Buggiano, Ponte Buggianese, Massa e Cozzile, Montecatini Terme, Pieve a Nievole e Monsummano Terme; in provincia di Lucca i comuni di Altopascio (eccetto la frazione di Badia Pozzeveri, che fa parte dell'arcidiocesi di Lucca) e Montecarlo;
in provincia di Firenze la frazione di Massarella del comune di Fucecchio. Sede vescovile è la città di Pescia, dove si trova la cattedrale di Maria Santissima Assunta e di San Giovanni Battista. In diocesi sorgono anche due basiliche minori: la basilica di Santa Maria Assunta a Montecatini Terme, e la basilica-santuario di Santa Maria della Fontenuova a Monsummano Terme.
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La cattedrale di Maria Santissima Assunta in cielo e di San Giovanni Battista è il luogo di culto cattolico principale di Pescia, chiesa madre dell'omonima diocesi e primario edificio religioso della città, per questo chiamato anche "duomo". La chiesa, forse risalente al V-VI secolo, è stata più volte ricostruita. Ricordata per la prima volta come pieve battesimale in un documento dell'857, venne consacrata nel 1062 da papa Alessandro II, che secondo la tradizione, prima di essere vescovo di Lucca, fu pievano di Pescia. Interamente ricostruita dopo l'incendio della città nel 1281, conserva alcune testimonianze databili al XIII secolo. Risalgono a questa epoca le tracce del paramento murario sul fianco sinistro, i resti dell'ambone riadattati a leggio. Le forme attuali risalgono al 1684 quando, su progetto di Antonio Maria Ferri, si ricostruì interamente la chiesa in seguito al crollo della cupola, che aveva distrutto gran parte dell'edificio medioevale. L'originario impianto a croce latina venne così sostituito da una struttura ad una sola navata con cappelle laterali nel presbiterio e sormontata da una cupola. Negli anni 2018-2019, in occasione dei 500 anni dalla fondazione della Diocesi di Pescia, il tempio è stato sottoposto a un generale restauro conservativo, che ha interessato particolarmente la navata, la cupola e il presbiterio. Quest'ultimo è stato oggetto di adeguamento liturgico; una commissione composta da 44 esperti, tra cui il teologo Severino Dianich, ha scelto il progetto dell'architetto Fabrizio Rossi Prodi, che ha previsto la realizzazione di un nuovo altare, di una nuova cattedra e di un ambone che unisce gli avanzi del pulpito medievale già ivi custoditi a elementi moderni. Il campanile, che si ritiene un'antica torre della cerchia muraria, fu in parte modificato dall'inserimento di monofore, bifore e trifore nel 1306. Originariamente aveva una copertura a cuspide, sostituita dall'attuale cupolino nel 1771, progetto del vescovo Donato Maria Arcangeli. La facciata, rimasta incompiuta sino alla fine dell'Ottocento, fu realizzata da Giuseppe Castellucci secondo moduli d'ispirazione neoclassica ed è stata completata nel 1933 con l'inserimento del fastoso portale marmoreo. Appoggiata al campanile gotico, è suddivisa in due fasce sovrapposte da un cornicione sorretto da lesene e semicolonne corinzie. La fascia superiore presenta, al centro, un finestrone ad arco, con balaustra, ed è terminata dall'elaborato frontone. L'interno, con copertura a volta, è caratterizzato da membrature in pietra che spiccano sul color crema dell'intonaco. Ai lati dell'ingresso si trovano due acquasantiere in marmo bianco (1504-1505). Religione cattolica di rito romano- Titolare Maria Vergine Assunta e San Giovanni Battista- Diocesi Pescia- Stile architettonico gotico, barocco, neoclassico- Inizio costruzione XIII secolo- Completamento XX secolo.
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Mons. Fausto Tardelli- vescovo della Chiesa cattolica- Titolo Pistoia, Pescia- Incarichi attuali Vescovo di Pistoia (dal 2014), Vescovo di Pescia (dal 2023)- Segretario della Conferenza episcopale toscana (dal 2006), Gran Priore per l'Italia centrale Appenninica dell'Ordine Equestre del Santo Sepolcro di Gerusalemme (dal 2016)- Incarichi ricoperti Vescovo di San Miniato (2004-2014)- Nato 5 gennaio 1951 (74 anni) a Lucca- Ordinato presbitero 29 giugno 1974 dall'arcivescovo Giuliano Agresti- Nominato vescovo 6 marzo 2004 da papa Giovanni Paolo II- Consacrato vescovo 2 maggio 2004 dall'arcivescovo Bruno Tommasi. Descrizione dello stemma: Lo stemma che Mons. Fausto Tardelli, vescovo di Pistoia, ha scelto come manifesto e sintesi della propria missione apostolica, presenta un fondo rosso, colore che nell'araldica ecclesiastica indica la carità, l'amore di Cristo. Al centro dello scudo campeggia una croce dorata: croce gloriosa di Cristo crocifisso e risorto. Essa sintetizza la tradizione della Chiesa lucchese da cui proviene Mons. Tardelli, fortemente caratterizzata dal culto della Santa Croce. Nello stile richiama la croce posta al centro dello stemma di Giovanni Paolo II. Ai piedi della croce si vede la città di Lucca, che rappresenta, più genericamente, la “città degli uomini” redenta mediante la Croce di Cristo. Sotto la Croce brilla una stella, che secondo la dottrina di San Bernardo indica Maria. Il colore argento della stella allude alla Speranza cristiana, che si esplicita meglio nel motto biblico "Nella Speranza la fortezza", ripreso dal profeta Isaia (30,15). Motto: IN SPE FORTITUDO.