@Vitupero
Arcidiocesi di Lanciano-Ortona

Arcidiocesi di Lanciano-Ortona- Archidioecesis Lancianensis-Ortonensis- Chiesa latina- Suffraganea dell'arcidiocesi di Chieti-Vasto- Regione ecclesiastica Abruzzo-Molise- Arcivescovo Emidio Cipollone- Vicario generale Angelo Giordano- Arcivescovi emeriti Carlo Ghidelli- Presbiteri 72, di cui 45 secolari e 27 regolari (1.149 battezzati per presbitero)- Religiosi 29 uomini, 95 donne- Diaconi 8 permanenti- Abitanti 86.840- Battezzati 82.780 (95,3% del totale)- Stato Italia- Superficie 305,63 km²- Parrocchie 42- Erezione 27 giugno 1515 (Lanciano), VI secolo (Ortona), in plena unione dal 30 settembre 1986- Rito cattolico romano- Cattedrale Madonna del Ponte- Concattedrale San Tommaso Apostolo- Santi patroni Madonna del Ponte, San Tommaso Apostolo. L'arcidiocesi di Lanciano-Ortona (in latino Archidioecesis Lancianensis-Ortonensis) è una sede della Chiesa cattolica in Italia suffraganea dell'arcidiocesi di Chieti-Vasto appartenente alla regione ecclesiastica Abruzzo-Molise. Nel 2021 contava 82.780 battezzati su 86.840 abitanti. È retta dall'arcivescovo Emidio Cipollone. Il 27 giugno 1515 papa Leone X eresse la diocesi di Lanciano, ricavandone il territorio dalla diocesi di Chieti; la diocesi, in origine immediatamente soggetta alla Santa Sede, venne resa da papa Clemente VII suffraganea di Chieti quando quest'ultima fu elevata a sede metropolitana il 1º giugno 1526. La nuova sottomissione ecclesiastica imposta dall'appartenenza alla provincia ecclesiastica di Chieti, suscitò nuove polemiche, dispute e dissidi. Così, su istanza del vescovo Leonardo Marini, il 9 gennaio 1561 papa Pio IV con la bolla Super universas elevò Lanciano alla dignità metropolitana senza suffraganee e la sottrasse alla giurisdizione dell'arcidiocesi teatina. I vescovi di Lanciano occuparono posti di prim'ordine nel governo della Chiesa o dello Stato Pontificio: Leonardo Marini fu nunzio apostolico presso l'imperatore Carlo V; il cardinale Egidio Canisio fu nunzio e legato pontificio in Spagna, nella repubblica di Venezia e nel regno di Napoli; Mario Bolognini fu governatore di Ancona. Il vescovo Francisco Romero istituì nel 1619 il seminario diocesano, che fu dotato di copiose rendite dai suoi successori Andrea Gervasi e Francesco Antonio Carafa. «Vanno segnalati tra i vescovi più illustri, il pio Paolo Tasso (1588-1607) morto in concetto di santità; l'illuminato, austero e dotto Antonio Ludovico Antinori (1745-1754), a tutt'oggi il più autorevole storiografo della diocesi e dell'intera regione; il saggio Francesco Maria Petrarca (1872-1895) che a buon diritto può esser considerato il fondatore della biblioteca diocesana per il copioso patrimonio librario lasciato in eredità; il "santo" Pietro Tesauri (1939-1945) morto in estrema povertà, benemerito per la sua attività filantropica e per avere, nell'ottobre 1943, salvato dalla repressione la città insorta contro le angherie naziste.» La sede vescovile di Ortona è di origini antiche. Tre sono i vescovi noti dell'antichità. Due di essi, Blando e Calunnioso, appaiono nelle lettere di Gregorio Magno della fine del VI secolo. Un altro vescovo, Viatore, partecipò ad un concilio lateranense del 649 indetto da papa Martino I. In seguito della diocesi non si conosce più nulla fino a quando venne restaurata da papa Pio V il 20 ottobre 1570 come suffraganea di Chieti e con territorio smembrato da quello dell'arcidiocesi lancianese. Fu dichiarata cattedrale della nuova diocesi la basilica di San Tommaso Apostolo. La primitiva chiesa, distrutta dai Normanni nel 1060, venne ricostruita e dedicata il 10 novembre 1127 a Santa Maria degli Angeli. Dal 1258 custodiva le reliquie di san Tommaso apostolo, che divenne ben presto il titolare dell'edificio sacro. Danneggiata più volte, è stata ricostruita dopo i bombardamenti del 1943. Tra i vescovi di Ortona e Campli si ricorda in modo particolare il teatino Giovanni Vespoli-Casanatte (1675-1716), che istituì il seminario diocesano, visitò più volte le due diocesi ed in entrambe celebrò i sinodi diocesani, secondo le direttive del concilio di Trento; a lui si deve inoltre il restauro della cattedrale di Ortona e della sua cupola, danneggiati durante un terremoto. La diocesi di Ortona venne nuovamente ripristinata il 19 febbraio 1834 con la bolla Ecclesiarum omnium di papa Gregorio XVI e affidata, in regime di amministrazione perpetua, all'arcivescovo di Lanciano. La bolla inoltre assegnava alla diocesi il territorio che già le apparteneva prima della soppressione del 1818. Con la bolla Fructuosae ecclesiae del 2 marzo 1982 Lanciano perse la dignità metropolitica, pur mantenendo il titolo di arcidiocesi, e assieme alla diocesi di Ortona divennero suffraganee dell'arcidiocesi di Chieti. Il 30 settembre 1986, con il riordinamento delle circoscrizioni ecclesiastiche italiane, la Congregazione per i Vescovi, in forza del decreto Instantibus votis, ha dichiarato la plena unione delle Chiese di Lanciano e di Ortona e la diocesi ha assunto la denominazione corrente di "arcidiocesi di Lanciano-Ortona". L'arcidiocesi di Lanciano-Ortona occupa la parte centro-orientale della provincia di Chieti e comprende i comuni di Ari, Arielli, Canosa Sannita, Castel Frentano, Crecchio, Frisa, Lanciano, Mozzagrogna, Ortona, Poggiofiorito, San Vito Chietino (in parte), Santa Maria Imbaro, Tollo e Treglio. Sede arcivescovile è la città di Lanciano, dove si trova la cattedrale della Madonna del Ponte. A Ortona sorge la concattedrale di San Tommaso Apostolo. Tra gli edifici più importanti dell'arcidiocesi è la chiesa di San Francesco, dove sono conservate le reliquie del miracolo eucaristico di Lanciano.

La cattedrale della Madonna del Ponte, o di Santa Maria del Ponte, è il principale luogo di culto di Lanciano, in provincia di Chieti, cattedrale dell'arcidiocesi di Lanciano-Ortona. Nel febbraio del 1909 papa Pio X la elevò al rango di basilica minore, e nel 1940 venne dichiarata Monumento nazionale. La chiesa della Madonna del Ponte si chiama così perché è costruita su un ponte a tre archi (il Ponte di Diocleziano). Nel 1088, restaurando il Ponte dopo un terremoto, si ritrovò un'antica statua della Madonna col Bambino: l'evento, ritenuto miracoloso, portò a ribattezzare questa icona Madonna del Ponte e fu costruita una cappella per custodirla sul ponte stesso. Verosimilmente, la statua è un'antica icona bizantina, murata in un arco del ponte nell'VIII secolo per sottrarla agli iconoclasti. La crescente devozione popolare portò, sul finire del XIV secolo, a costruire in luogo della cappella una chiesa che coprì interamente il ponte. Nel 1513 fu ampliato anche il ponte, costruendo l'attuale Corridoio. La chiesa visibile oggi è stata edificata tra il 1785 ed il 1788. La facciata fu iniziata nel 1800 ed è rimasta incompiuta nella parte superiore. A sinistra della chiesa sorge la Torre Campanaria, alta 37 metri, realizzata tra il 1610 ed il 1614. La Basilica è di impianto neoclassico, anche se alcune decorazioni tradiscono residui del gusto rococò. L'interno è costituito da una sola navata, circondata da semicolonne corinzie giganti. La volta e le cupole sono affrescate. In una nicchia al centro dell'altare maggiore è situata la statua della Madonna del Ponte. Religione cattolica di rito romano- Titolare Madonna del Ponte- Arcidiocesi Lanciano-Ortona- Consacrazione 1819- Architetto Eugenio Michitelli- Stile architettonico neoclassico (facciata), tardobarocco (interno)- Inizio costruzione 1785 su preesistente costruzione- Completamento 1819, 1953, rifacimento della cupola.

Mons. Emidio Cipollone- arcivescovo della Chiesa cattolica- Titolo Lanciano-Ortona- Incarichi attuali Arcivescovo di Lanciano-Ortona (dal 2010), Vicepresidente della Conferenza episcopale dell'Abruzzo-Molise (dal 2024)- Nato 26 gennaio 1960 (65 anni) a Cese dei Marsi- Ordinato presbitero 18 agosto 1984 dal vescovo Biagio Vittorio Terrinoni, O.F.M.Cap.- Nominato arcivescovo 11 ottobre 2010 da papa Benedetto XVI- Consacrato arcivescovo 18 dicembre 2010 dall'arcivescovo Carlo Ghidelli. Motto:“Mysterium hoc magnum” – “Questo mistero è grande” (Ef 5,32): è il motto sottostante lo stemma di mons. Cipollone e vuole indicare lo stile che il vescovo desidera avere nella sua missione pastorale sull’esempio di Gesù, guida e sposo della Chiesa (cfr. Pastores dabo vobis 22). Descrizione: Lo stemma è diviso in due parti. La parte inferiore rappresenta la Diocesi di Lanciano–Ortona: il mare rimanda ad Ortona; il ponte e le tre stelle rimandano a Lanciano attraverso l’immagine della Madonna del Ponte (le tre stelle, nell’iconografia, sono il simbolo della verginità di Maria Santissima prima, durante e dopo il parto). L’acqua del mare è espressione della vita nuova dei figli di Dio, donata ad ognuno nel battesimo, sacramento originario di ogni vocazione, nella comune chiamata alla santità. Il ponte, rappresentato con tre arcate, esprime la capacità e la possibilità di intessere relazioni vissute nello stile della Trinità. La parte superiore esplicita, attraverso le immagini, quanto già indicato dal motto. Lo sfondo è rosso ad indicare lo Spirito Santo, che è Spirito d’amore, e l’amore di Cristo che, per la sua Chiesa, dona la vita (cfr. Ef 5,25). Ci sono due lampade che sono di terracotta perché il Signore dà i suoi doni in vasi di creta (cfr. 2Cor 4,7). Ognuna delle due lampade ha una fiamma propria: l’una rappresenta l’ordine e, più in generale, la vita consacrata; l’altra rappresenta il matrimonio e, più in generale, i laici. Le due vocazioni, con carismi e ministeri specifici, hanno origine dalla stessa acqua del battesimo. Esse si illuminano vicendevolmente nella comprensione e nella realizzazione del mistero grande e, alla fine, diventano una fiamma sola perché insieme fanno Chiesa e costruiscono il Regno di Dio (cfr. Evangelizzazione e Sacramento del Matrimonio 32; Catechismo della Chiesa Cattolica 1534-1535; Catechismo degli Adulti 618). Le due fiamme trovano il loro senso e il loro fine in Gesù Eucaristia, fonte e culmine della vita di ogni credente (cfr. Sacrosanctum Concilium 10).