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I santi di oggi 22 dicembre:
nome Santa Francesca Saverio Cabrini- titolo Vergine e fondatrice della congregazione delle Missionarie del Sacro Cuore di Gesù- nome di battesimo Maria Francesca Cabrini- nascita 15 luglio 1850, Sant'Angelo Lodigiano, Lombardia- morte 22 dicembre 1917, Chicago, Illinois, Stati Uniti d'America- ricorrenza 22 dicembre- Beatificazione 13 novembre 1938 da papa Pio XI- Canonizzazione 7 luglio 1946 da papa Pio XII- Patrona di emigranti- Nella luminosa mattinata del 15 luglio 1850 uno stuolo di colombe apparve nel cielo di S. Angelo Lodigiano, piccolo paese dell'ubertosa pianura lombarda, volteggiò sulla casa dei coniugi Cabrini e si posò sul tetto e sui davanzali delle finestre; poco dopo in quella medesima casa nasceva una graziosa bimba, gracile e malaticcia, cui fu posto il nome di Francesca. Fin da piccola ricevette una sana educazione. Giungevano ogni tanto dei fascicoli sulle opere che i missionari svolgevano nel mondo; Francesca ne sentiva la lettura fatta dal padre, e ne era così affascinata, che fin dall'infanzia si vide in lei ciò che sarebbe stato l'ideale della sua vita: farsi Missionaria. La piccina cominciò a studiare sotto la guida della sorella maggiore, dalla quale apprendeva gli insegnamenti della dottrina cristiana. A undici anni emise il voto di castità e cominciò ad imporsi delle discipline e mortificazioni. Andò poi in collegio, secondo il volere dei genitori, e a 18 anni ne uscì con il diploma di maestra. Ma ella si sentiva chiamata alla vita religiosa e ben due volte aveva già chiesto di potersi far suora, e due volte era stata respinta per motivi di salute. A vent'anni Francesca perdette in breve tempo il padre e la madre. Fu così che accettò di andare a Codogno per dirigere un Istituto di carità. Qui poté avverarsi il suo sogno: il 19 settembre 1877, a 27 anni, pronunciò con alcune compagne i santi voti e divenne Superiora dello stesso Istituto. Ma poco dopo, per complicazioni causate dallo squilibrio mentale dell'ex-superiora, l'Istituto venne sciolto e il Vescovo incaricò Suor Francesca di fondarne uno nuovo, che il mese dopo ricevette l'approvazione diocesana col nome di Istituto delle Missionarie del Sacro Cuore. Francesca aveva allora trent'anni, era sempre debole e malaticcia, senza molta istruzione, senza appoggi, senza risorse finanziarie. Innanzitutto ella pensò che l'Istituto dovesse avere una funzione educativa: accogliere ed istruire le giovanette. Comincia ora per Francesca una nuova vita di stenti e di sacrifici. Dopo Codogno apre altre Case a Milano, a Roma, e in altre parti d'Italia. Ma il suo sogno rimaneva sempre quello di partire per le missioni e per questo rivolse a Leone XIII la domanda per essere inviata in Cina. « Ma perché in Oriente? Le rispose il grande Papa. Vi sono altri luoghi dove è necessaria la nostra azione. Vi è per esempio, l'America. Migliaia e migliaia di emigrati italiani vivono negli Stati Uniti. Sono in quel vasto paese da poco tempo e non ne conoscono la lingua, i costumi. Avrebbero bisogno di scuole, educandati, orfanotrofi ». E Madre Cabrini obbediente partì con lo stesso slancio che l'aveva sempre animata, e lì fondò orfanotrofi ed ospedali a vantaggio specialmente degli emigrati italiani. D'ora in poi Madre Cabrini farà la spola fra l'America e l'Europa per fondare nuove Case o per visitare quelle già fondate. Dagli Stati Uniti passa al Nicaragua, poi nell'Argentina, nel Perù, nel Cile, ovunque fondando orfanotrofi e ospedali. Poi passa in Spagna, in Francia, in Inghilterra e di nuovo in Italia, dove ha la consolazione di vedere approvata definitivamente la sua opera dalla Chiesa. D'ora in poi Madre Cabrini resterà sempre in America tra i suoi emigrati e in mezzo a questi morirà il 22 dicembre 1917. La tomba di Santa Francesca Saverio Cabrini, conosciuta anche come Madre Cabrini, si trova nel Santuario di St. Frances Xavier Cabrini a New York, situato al 701 Fort Washington Avenue, New York, NY 10040. Dopo la sua morte nel 1917, Madre Cabrini fu inizialmente sepolta a West Park, New York. Nel 1933, i suoi resti furono trasferiti nella cappella della Mother Cabrini High School a New York. Con la sua canonizzazione nel 1946, il numero di pellegrini aumentò significativamente, portando alla costruzione di un nuovo santuario nel 1957 per ospitare le sue reliquie. Oggi, i resti di Santa Francesca Saverio Cabrini riposano sotto l'altare principale del santuario, che continua a essere un luogo di pellegrinaggio e devozione per molti fedeli. PRATICA. Un giorno chiesero a Madre Cabrini dove attingesse la forza per fare tutto quello che faceva e lei rispose: nella preghiera. Se vogliamo far prosperare le nostre opere di apostolato e le opere di bene, irroriamole colla preghiera, soprattutto con la grande preghiera della carità e dell'amore verso il prossimo. PREGHIERA. O Dio, per intercessione di S. Francesca Cabrini, dacci, te ne preghiamo, quella grande carità e quel grande amore verso il prossimo che fu il segreto della Santa di cui oggi celebriamo la festa. MARTIROLOGIO ROMANO. A Chicago in Illinois negli Stati Uniti d'America, santa Francesca Saverio Cabrini, vergine, che fondò l'Istituto delle Missionarie del Sacratissimo Cuore di Gesù e si adoperò in tutti i modi nell'assistere gli emigrati con insigne carità.
nome Beato Tommaso Holland- titolo Sacerdote gesuita, martire- nascita 1600, Sutton, Inghilterra- morte 22 dicembre 1642, Londra, Inghilterra- ricorrenza 22 dicembre- Nacque a Sutton (Lancaster), dopo aver studiato al St. Omer's College, entrò a far parte della Compagnia di Gesù e fece il noviziato a Warren, in Belgio, e gli studi teologici a Liegi, dove, ordinato sacerdote, fu subito mandato come direttore spirituale del Colegio de San Omer. La sua devozione e cultura ascetica gli avevano fatto guadagnare il titolo di "Biblioteca della Misericordia". A causa della sua salute molto debole, fu mandato dai suoi superiori in Inghilterra, dove arrivò nel 1635. Non ci fu alcun miglioramento, e infatti i sintomi peggiorarono, sia per la persistente perdita di appetito, sia perché doveva esercitare il suo ministero soprattutto di notte. Riuscì però a resistere anche per sette anni, esercitando un apostolato continuo in mezzo a vicissitudini di ogni genere. Dedicava tutto il suo tempo libero alla preghiera e questo spiega perché chi si avvicinò a lui visse subito un'atmosfera soprannaturale. Sospettato di essere un prete cattolico, sebbene senza prove, fu trasferito alla prigione di Newgate il 14 ottobre 1642. Molto abile nella difesa durante il processo non fu possibile trovare prove contro di lui, ma fu anche condannato a morte il 20 ottobre 1642. Dicembre. Alla frase rispose con un gioioso "Deo Gratias!" E quando è arrivato in prigione volle cantare il Te Deum. I visitatori accorrevano alla prigione per due giorni, pronunciando parole di fede ed elevazione spirituale. Non voleva che l'ambasciatore francese intercedesse per ottenere "la grazia della liberazione", come dice in una lettera scritta ai suoi superiori. La mattina del 22 dicembre, celebrò la messa in prigione ed fu poi portato alla forca di Tyburn. Qui manifestò pubblicamente la sua condizione di prete e gesuita, fece atti di fede e contrizione, offrì la sua vita a Dio, perdonò tutti, diede al boia i pochi soldi che aveva, ricevette l'assoluzione di un fratello sacerdote nascosto tra la folla e fu impiccato mentre si stringeva le mani. Aveva 48 anni, diciannove dei quali visse nella Compagnia di Gesù. Fu beatificato da Papa Pio XI nel 1929.<br /> MARTIROLOGIO ROMANO. A Londra in Inghilterra, beato Tommaso Holland, sacerdote della Compagnia di Gesù e martire, che, condannato a morte sotto il re Carlo I per aver svolto clandestinamente il suo ministero, rese con l’impiccagione lo spirito a Dio.
nome Santi Cheremone di Nilopoli e compagni- titolo Martiri- ricorrenza 22 dicembre- Nella sua lettera a Fabiano di Antiochia, S. Dionigi di Alessandria parlando dei cristiani d'Egitto che avevano subito il martirio nella persecuzione di Dccio, accenna ai numerosi che scapparono nel deserto, dove morirono di fame, sete e per l'esposizione agli agenti atmosferici, oltre che per gli attacchi delle bestie feroci e dei predoni. Molti venivano venduti come schiavi e solo pochi venivano riscattati al tempo in cui scrisse. Ricorda il nome di Cheremone, un uomo vecchissimo, vescovo di Nilopoli, che si era rifugiato con la moglie sulle montagne dell'Arabia e non si era saputo più niente di lui. Nonostante le ricerche, non si trovarono neppure i corpi. S. Dionigi cita anche Ischirione, procuratore di un magistrato in una città egiziana, forse Alessandria. Il suo padrone gli ordinò di compiere il sacrificio agli da, ma egli rifiutò e fu irremovibile, nonostante le minacce e le torture, per questo i magistrati lo fecero mutilare e impalare. Entrambi questi martiri vengono inclusi nel Martirologio Romano. MARTIROLOGIO ROMANO. Commemorazione dei santi Cherémone, vescovo di Nilopoli, e molti altri martiri in Egitto: alcuni, durante la persecuzione dell’imperatore Decio, costretti a fuggire e a vagare nel deserto, furono uccisi dalle fiere, altri sfiniti dalla fame, dal freddo e dalla debolezza, altri infine uccisi dai barbari e dai briganti, cosicché tutti, pur con diverso genere di morte, furono coronati dallo stesso glorioso martirio.