@Robin_
Esistono persone, con la p molto minuscola, che tirano avanti con la loro vita e cercano di far sentire la loro presenza in un modo particolare: litigando
È da un anno che vivo, o meglio condivido una appartamento con una persona del genere. Regolarmente, ma non raramente, questa persona cerca un pretesto per litigare e sfogare sugli altri le sue frustrazioni. E ne ha una marea di frustrazioni, per davvero. La persona in questione non è cattiva di natura, sa essere gentile e amichevole in modo sincero con alcune persone, ma con altre di solito è indifferente. Ogni tanto però esce da questa indifferenza e parte con la scenata, molto spesso innescata da motivi futili. Non entro nel dettaglio perché non penso vi interessi e soprattutto in pochi di voi potrebbero capire le specifiche situazioni, perché credo pochi abbiano esperienze di convivenza con altre persone estranee per periodi medio lunghi. Fatto sta che i motivi per cui inizia (o quantomeno prova) a litigare sono delle cazzate. Magari cazzate che danno a l*i sì fastidio, ma per la reazione che ha sono decisamente sproporzionate. La cosa più patologica e malata è che spesso, i discorsi che inizia per arrivare a litigare, sono già preparati. È scioccante, ma dopo un po’ sono arrivato a capirlo. Così come le domande, apparentemente banali che fa, sono in un certo senso preparate, e in base alla risposta che dai, ma anche al tono, possono portare a ciò che vuole fare questa persona. Un “come va”, un “hai fretta” detto in un momento normale e tranquillo per entrambi, può nascondere la miccia per innescare la discussione. Discussione che dopo neanche 30 secondi arriva a dei toni assurdi, e l’altra persona ha veramente difficoltà a capire come si sia arrivati a quei livelli in poco tempo. È frustrante dividere degli spazi con gente del genere, l’unico modo per rimanere sani di mente e non impazzire come l*i è non considerare la sua presenza. Parlarci il meno possibile, rispondere educatamente alle sue domande ma in modo conciso. E mai fare domande a meno che non siano strettamente necessarie. È mortificante vivere in un ambiente del genere, non lo auguro a nessuno, per quanto ci siano situazioni ovviamente peggiori. Odio litigare, odio alzare la voce e difendermi da accuse, soprattutto se false. E per questo mi crea non poca frustrazione sapere che questi episodi si ripeteranno ancora molte volte, finché sarò qui. Non mi piace troppo la parola, perché viene uhm po’ abusata ultimamente , però una persona del genere si può definire sicuramente “tossica”. E in quanto tossica, va trattata con guanti di plastica, candeggina e buttata in una buca nel terreno al più presto. No scherzo, non sto progettando nessun omicidio, anche se una brutta caduta dalle scale gliela augurerei forse. Anzi no, poi mi toccherebbe pure fare da badante. Niente, mi tocca sopportarl*. Inserire qui >… …….< una bestemmia degna di un Veneto.