@james2
La moda idiota di darsi mille etichette, in ogni ambito, dice una cosa della società: è in crisi l’identità delle persone
Sì perché etichettarsi, chiudersi in categorie, non vuol dire conoscersi meglio. Al giorno d’oggi osservando bene indica il contrario. Le persone, soprattutto giovani, non sanno chi sono, cosa vogliono dalla vita, che vogliono fare, non sanno come fare a muoversi nel mondo e creare qualcosa. C’è paura, senso di inadeguatezza, ansia, disagio. Si perdono i legami, i contatti concreti, si vive gran parte de tempo una non vita. L’etichetta è vista come un appiglio sul ciglio de dirupo, un modo per tracciare un cerchio nella sabbia e saltarci dentro dicendo che quello è il proprio spazio, diverso e delimitato dal resto. E più le etichette che una persona decide si darsi aumentano, più vuol dire che quella persona è persa, vaga nell’oblio. Le etichette, di ogni tipo siano, sono usate da chi le mette e chi le vede come cartellini dei prezzi dei negozi. Il valore di una persona è riconosciuto da quelle, non dall’animo o i valori. Le più grandi persone del passato e dei nostri tempi rifiutano le etichette, vogliono giustamente essere libere di dimostrare con i fatti ciò che sono. Non hanno bisogno di artefatti, cartelloni pubblicitari, tagliando con il prezzo o cartelli stradali per affrontare gli altri. Sono loro e basta, senza scudo e protezioni. Le vostre etichette, o quelle che vi ha messo qualcuno, non siete voi. Non vi definiscono. Sono inutili e dannose. Vi ingabbiano. Vi limitano. Vi influenzano inconsapevolmente e poi tagliano opportunità. Seguite strade senza indicazioni, perdetevi e ritrovatevi, non seguite l’indice di chi sopra le vostre spalle vi dà ordini. Siate liberi dagli altri ma anche dalle vostre paure, perché questo provate senza le vostre etichette.