@Flander

Oggi ho abbracciato per l’ultima volta quasi tutti i miei amici, un paio li vedrò per l’ultima volta domani. Vivo qua in italia da quando avevo 4 anni, ora ne ho 22. Ho fatto persino l’asilo qui. Mi sono innamorato di questo posto. Della lingua, del cibo, dei posti, della musica e delle persone. Mai avrei immaginato che un giorno sarei dovuto andare via e tornare in romania. Non è mai stato nei miei piani ed è un’idea che non ho mai nemmeno contemplato, e invece eccoci qua. Domani alle 17:00 ho l’aereo. Mentre scrivo questo messaggio sono le 00:30, 16 ore e mezzo mi separano dall’andare 1600 km lontano da queste persone, persone con cui ho riso, pianto, litigato, fatto pace, persone che ho ascoltato e che mi hanno ascoltato, che ho visto crescere e cambiare e che mi hanno visto crescere e cambiare. Persone con cui ho condiviso una vita intera e che mi conoscono meglio dei miei stessi genitori, persone per cui farei di tutto. Amici. Crescendo sono riuscito a uscire da una groviglio enorme di complessi che avevo quando ero più piccolo, tuttavia uno me ne è rimasto, ovvero l’idea di non essere voluto bene, l’incapacità di percepire affetto. Però oggi mi sono sentito sommerso. Era ovunque. Nei loro occhi lucidi, nella voci tremolanti, negli abbracci, nelle risate, nelle strette di mano, negli ultimi saluti. Ovunque. Non so esprimere quanto mi senta fortunato di avere avuto queste persone al mio fianco, e dentro di me so che porto pezzi di ognuno di loro, e allo stesso modo ciascuno di loro porta un piccolo pezzo di me dentro di sé. Se potete, teneteveli stretti. Tenetevi strette queste persone e inondatele di amore e affetto senza paura, e abbiate il coraggio di fare il primo passo per risolvere i problemi, se ce ne sono. Potreste separarvene prima di quanto abbiate previsto, perciò fate in modo di non avere rimorsi.