@PollyArmour
È surreale.
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Sarà che dopo il liceo una persona non ha molte occasioni per socializzare, se non quei ridicoli festini universitari in cui ci si limita a fare gli spacconi in camicia di lino, pantaloni di tela e mocassini...ma fare amicizie, frequentare qualcuno, è diventato molto più difficile. Pensate quello che vi pare, ma io neanche riesco più a parlare con qualcuno tranquillamente, come se riempire il vuoto di disagio creato dal silenzio e l'incomprensione fosse un dovere. Perché non può essere tutto più facile e spontaneo? Perché le persone vanno cercate, senza che ciò possa accadere in modo del tutto aleatorio e casuale? Anche per le ragazze, perché devo per forza andare a fare serata o scrivere loro su uno stupido social in base a ciò che vedo, rischiando di rimanere deluso dal carattere? Questa NON è socialità, NON è intraprendenza, NON è la normalità. È un enorme costrutto sociale che fino a 10-15 anni fa non era nemmeno concepibile. Le persone si conoscevano totalmente a caso: una conversazione al bar nata da una notizia sul giornale o la partita di calcio dell'ultimo weekend, un colpo di fulmine nato in un banalissimo supermercato ed espresso la settimana dopo nello stesso supermercato o perfino in tutt'altro posto, una conoscenza nata da un libro consigliato incontrandosi casualmente alla Mondadori o alla Feltrinelli. Ciò non esiste più, tanto meno tornerà; se solo una persona si azzardasse a farlo sarebbe strano, sarebbe ritenuto troppo esuberante e invadente, perfino un maniaco in certi casi. Non c'è più genuinità. Abbiamo solo imparato a istituzionalizzarci, senza poterne uscire.