@Laragazzavintage
Old but intresting parte diciassettesima
Questa volta, come sempre, vi porto un oggetto antico (tanto quanto la polvere che c'è sopra) che spero vi Interesserà perchè racconta "la mia realtà", il mondo in cui sono cresciuta e in cui tutt'ora vivo: la campagna
Oggi abbiamo un antico torchio per uva, in termini tecnici torchio vinario. È sempre stato nella mia cantina, non so da quanti anni, ma sicuramente usato dai miei bisnonni, se non dai loro genitori. Restaurato circa una decina di anni fa da me e mio padre, totalmente funzionante. Generalmente serve per spremere le vinacce dopo la fermentazione alcolica<br /> È formato da un basamento, ovvero la base; la grande vite centrale saldata al basamento; la gabbia del torchio, struttura in assi di legno di rovere distanziate; la madrevite o chiocciola, ovvero il meccanismo sopra la vite che consente lo schiacciamento dell'uva ed è azionata a mano tramite un'asta metallica.
Funzionamento: si riempe la gabbia del torchio di uva o di vinaccia e si copre il tutto con 2 semicerchi (visibili all'interno) di legno, con un foro centrale dello sesso diametro della grande vite centrale. Nella chiocciola solo presenti delle fessure con dei saltarelli (pezzi di ferro che "saltano" durante il movimento dell'asta in ferro visibili all'interno di quelle fessure a forma di rettangolo) che, in base al foro di inserimento, possono avvitare o svitare. La chiocciola funziona come un crick: per avvitare non c'è bisogno di girare tutto intorno al torchio, ma muovere il bastone in avanti e al ritorno sarà a vuoto. Il bastone va infilato nel lato della chiocciola non visibile bene dall'immagine, si intravede però la forma tonda del foro.<br /> Finito di pressare si smonta la gabbia, si spostano i saltarelli per svitare. Il volume degli scarti sarà circa 1/3 del volume iniziale.<br /> Spero anche questa volta sia stato interessante e proverò a pubblicare più spesso