@Poeta
Apatia, se vi va leggete
Sono stato apatico per diverso tempo a causa del succedersi di una serie di cose che non intendo stare qui, ora, a raccontare. Inizialmente è stato davvero complicato. Anche muovere i muscoli facciali mi sembrava "strano". Pian piano mi sono abituato a fingere di sorridere, di ridere, di chiedere qualcosa di cui non mi interessava nulla, di preoccuparmi per altri pur non provando niente. Ho creato giorno dopo giorno una maschera e sempre giorno dopo giorno, mi sono fuso con essa. Ho dimenticato di portarla e ho iniziato a vivere una seconda vita, scordandomi della prima. Sai, dimentichi cosa vuol dire essere vivo. Non provi nulla se ti fanno una battuta, non provi nulla se succede qualcosa di brutto. Ti senti completamente distaccato dal mondo, lontanto da tutti e da tutti e sai che nessuno ha modo di farti uscire da lì. Provi il vuoto guardando la persona che ti piaceva. Provi il vuoto quando tutti attorno a te ridono e fingi di ridere anche tu. Provi il vuoto quando vedi gli altri piangere e tu vorresti, ma non ci riesci. Vorresti cacciare fuori tutto. Tutto cosa? Non lo sai. Senti quel vuoto, ma come avesse un peso. Vorresti cacciarlo fuori, ma non sai come. Non sei in grado di cacciare una lacrima, parlare non ti aiuta, gridare non serve, allenarsi fino a crepare nemmeno. Una bolla di vetro. E mentre "provi" tutto questo, fai finta che vada tutto bene. O perlomeno è questo che io facevo, che faccio ancora oggi. Perché cosa cazzo vuoi spiegare agli amici, ai familiari. Cosa cazzo vuoi spiegare alle persone che sono lì a lamentarsi tutto il giorno della loro vita, di questo o di quello. Che non sanno fare altro che parlare di cazzate. Come glielo spieghi ad una persona che non è nemmeno in grado di leggere nei tuoi occhi che stai una merda, come stai? E li senti lì, che casomai si lamentano anche del fatto che parli poco, spesso e volentieri. Che non racconti nulla, perché non hai cose entusiasmanti da dire, quando loro ti ripetono per la sesta volta cosa hanno fatto a lavoro quella mattina. Come glielo spieghi cosa stai provando tu, o piuttosto, cosa non stai provando, a gente che non ha mai fatto la più minima delle autoanalisi interiori. Su, spiegaglielo. Spiegagli che nei momenti peggiori, il tuo unico e più grande desiderio era che non morisse nessuno a te caro, solo perché consapevole del fatto che, se fosse successo, saresti rimasto impassibile e saresti morto ancor di più dentro.