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#WCPills | LA TRAGEDIA DEL MARACANAZO
Quella in Brasile del 1950 fu la quarta edizione della Coppa Rimet, svoltasi dopo ben 12 anni di fermo a causa della seconda guerra mondiale. Inizialmente dovevano parteciparvi 16 squadre, ma si ritirarono India, Scozia e Turchia; rimasero quindi le 13: Brasile, Italia, Svizzera, Stati Uniti, Messico, Svezia, Iugoslavia, Spagna, Inghilterra (alla sua prima apparizione ufficiale dopo quella del 1942 che fu cancellato), Bolivia, Cile, Uruguay e Paraguay. A causa del ritiro di 3 squadre si dovette correre ai ripari per creare un nuovo metodo di avanzamento: si crearono due gironi da quattro squadre, uno da tre, e uno da due sole; le vincitrici di questi 4 gironi avrebbero poi dovuto scontrarsi in un ulteriore girone in cui non si proseguiva ad eliminazione e quindi avrebbe vinto la squadra con più punti. L’Italia fu posizionata nel girone a tre con Svezia e Paraguay. Perse contro gli scandinavi 3-2 e vinse poi contro i sudamericani, ma fu tutto inutile in quanto con una vittoria e un pareggio gli Svedesi si accaparrarono il primo posto. La disfatta italiana aveva luogo nel fatto che erano passati 12 anni dall’Italia del 1938, e nella tragedia di Superga avvenuta l’anno prima: basti pensare che gli italiani si rifiutarono di prendere l’aereo e arrivano quindi in Brasile in nave, stanchi e poco allenati, dopo tre settimane di viaggio. Al girone finale passarono Svezia, Uruguay, Spagna e Brasile, che dopo due giornate conduceva con 4 punti. Quella che si svolse il 16 luglio del 1950 al Marcanazo fu una vera e propria finale tra Brasile e Uruguay, con quest’ultimo che era l’unica squadra a poter togliere il titolo alla Celetion (spero di averlo scritto bene) a cui bastava solo un pareggio per assicurarsi la coppa. I padroni di casa passarono in vantaggio ma furono poi rimontati dall’Uruguay di 2 gol; tragedia. Venne proclamato lutto nazionale e vennero addirittura cambiati i colori delle casacche per scaramanzia. Gli uruguaiani invece si proclamarono campioni del mondo per la seconda ed ultima volta (fino ad ora) della loro storia.