@Holden_Caulfield
Onestamente annoiato dell'abitudine di associare all'attivismo celebrità che si limitano ad esprimere idee
Ma anche da chi ritiene di collaborare ad una causa senza nessun apporto ad essa. L'attivismo richiede soldi, studi e lavoro. Gli attivisti sono persone che agiscono concretamente: vanno in piazza, donano, organizzano eventi o trovano un modo per aiutare la causa diverso dal limitarsi a parlarne a caso. Non significa che non si possa fare, ma non è attivismo, solo sostegno alla causa.
Per le celebrità vale lo stesso, nonostante la loro parola sia molto più influente ma questo non cambia che la loro nomea di attivisti è scorretta. Si utilizza continuamente la parola "paladino/a" di questo o di quello, ma magari si sono limitati ad esprimere una loro idea che poi non sosterranno materialmente.
Anche quando una celebrità dona e sostiene una causa, o entra in un associazione, questo non significa che il suo lavoro ne sia manifestazione. Chiaramente ci si aspetta una coerenza di fondo con gli ideali espressi, ed è giusto, altrimenti è una presa per il culo. Ma aspettarsi che ogni mossa del proprio lavoro diventi una denuncia è stupido.
Harry Styles, ad esempio, era definito paladino della lgtbq+ erroneamente. Sosteneva l'amore libero, vestiva in modo sgargiante ma ecco tutto. Questo lo rendeva paladino? Ovviamente no. Non sapeva neanche dove stesse di casa l'lgbtq+, è solo favorevole alla libertà. Il suo lavoro era cantare, non attivismo, per questo partecipava con ritorno economico ad una manifestazione canora cruciale per la carriera artistica di un cantante, pur sapendo che chi l'ha organizzata è anti-lgbtq+. Gesto criticabile, ma sensato. Harry non si era mai esposto più del necessario, si era limitato a dirsi concorde con la libertà, il resto è un immagine che gli altri hanno costruito su di lui. Lui forse non l'ha smentita, ma neanche incoraggiata. Se queste tattiche di marketing funzionano, è perché le persone vogliono leggere nei VIP le loro idee quasi fossero politici.
È naturale voler seguire qualcuno con idee simili alle nostre, ma prenderlo come paladino o baluardo è totalmente diverso. Harry non ha mai fatto attivismo, non ha mai preso posizione una politica esclusiva di un'altra. La coerenza è apprezzata, ma non è un obbligo, Harry è rimasto neutro e come tale deve essere trattato.
Quante celebrità vediamo a sostegno filantropico per associazioni no-profit? O anche, ad esempio, brevi spot per associazioni riguardante l'autismo? Loro sostengono i ragazzi autistici, donano, ma questo non li lancia in politica come paladini degli autistici. È filantropia, sostengo, utilizzo della propria immagina e influenza per buoni fini, ma non è attivismo.
Tiziano Ferro è gay, ha parlato della sua vita come omosessuale, della sua famiglia, della sua esperienza, ma non è mai stato un'icona lgbtq+ per la maggior parte del tempo. Ha espresso posizioni chiare sul tema lgbtq+, ma non è attivista e non è paladino.
Elodie ha espresso le sue opinioni legittime sul sessismo, sui femminicidi e sull'lgbtq+. Le è stata cucita addosso l'etichetta di paladina di sinistra contro il patriarcato, ed è vero che non l'ha rimossa ma neanche ha preso il personaggio troppo sul serio come ha fatto Achille Lauro. Lei ha espresso le sue idee in maniera forte, ma non è attivista. Avendo accettato ruoli come madrina del pride ha un ruolo di attivismo, ma solo in questo caso. Sulla questione femminismo è stata schietta ma contenuta, non si è mai arrogata il ruolo di attivista o paladina del femminismo. Il fatto che si spogli è criticato, perché si è espressa contro i pregiudizi di genere e contro il femminicidio. Se fa un calendario nuda, non può parlare di sessismo? Se parla di sessismo, non può mettere una tutina aderente (neanche avesse aperto OF) o twerkare? Purché non spacci come empowering quel che fa, e non è così, non vedo perche ci sia un problema di coerenza. Fermo restando che non ha mai parlato di sessualizzazione, non l'ha mai criticata, quindi potrebbe benissimo essere una femminista liberale ma non lo sappiamo, perché non si è fatta voce di questa battaglia.
Achille Lauro è stato vestito del ruolo di paladino lgbtq+, ma non è stato sveglio come quelli sopra. Ha cavalcato gli stereotipi e l'ambiguità il più possibile, dipingendosi come una persona che non è. Infatti non è andato lontano, ha dovuto smettere la recita in cui ha cercato di credere con tutto sé stesso, perché altrimenti sarebbe finito nel dimenticatoio. Quella boriosa palla al piede che faceva i quadri a Sanremo non è più ciò che è adesso a X-Factor. Ha funzionato in una RAI vecchia, in un paese che fa politica sulla pelle degli artisti, ma poi è scaduto e fuori Italia non ha funzionato. Infatti, ha cambiato tutto.
Tommaso Zorzi un altro che ha provato a calzare il ruolo di paladino, ma ha fallito perché non sa di che cazzo parla tutto il tempo. Pensava bastasse essere gay, caduto a sua volta nel dimenticatoio. Ha dovuto cambiare immagine.
Elton John? Non ne parliamo, è per Trump. Lizzo? Esempio autoesplicativo. Adesso hanno ricominciato con Taylor Swift, che barcolla sul filo del rasoio, in bilico tra Harry Styles e Achille Lauro.
Tra l'altro Sytles e Swift sono entrambi britannici, tutt'ora non capisco cosa c'entrino con le elezioni americane.
Persone che eleggono artisti come fossero politici, artisti che se ci credono finiscono malissimo... non riusciamo a capire come si combattono le battaglie, tanto meno cosa implichino.
Richard Gere, ad esempio, è attivista oltre che artista, va sulle ONG di persona. Leonardo DiCaprio fa finta, ha donato molto soldi, ma poi va a spasso con lo yatch che inquina parecchio, ha mollato tutto nel giro di due anni. Katy Perry, non ne parliamo neanche.
Le battaglie vengono combattute da persone concrete, non da artisti che appoggiano un tema ma poi non sanno di cosa parlano.
Achille Lauro non sa niente di lgbtq+, Selvaggia Lucarelli non sa nulla di femminismo, Michelle Hunziker se ne strafrega di come funzioni la violenza sulle donne, DiCaprio sa pochissimo di inquinamento, la Ferragni usa il femminismo solo come marchetta e infatti è caduta.
Le celebrità possono essere attivisti, ma non sono paladini, mai. Non cercate la politica nello spettacolo, cercatela dove c'è chi ci lavora con mano.