@Vitupero

27/05/2024 alle 15:57

I santi di oggi 27 maggio:

I santi di oggi 27 maggio:

nome Sant'Agostino di Canterbury- titolo Vescovo- nascita 13 novembre 534, Roma- Nominato vescovo 596 da papa Gregorio I- Consacrato vescovo 17 novembre 597 dall'arcivescovo Virgilio di Arles- Elevato arcivescovo 601 da papa Gregorio I- morte 26 maggio 604, Canterbury, Inghilterra- ricorrenza 27 maggio- Santuario principale Abbazia di Sant'Agostino- Attributi bastone pastorale, mitra- Incarichi ricoperti

Vescovo di Canterbury (596-601), Arcivescovo metropolita di Canterbury (601-604)- Volgeva l'anno 596 quando i Sassoni, gli Angli e gli Juti, popoli germanici pagani, cacciati i Bretoni occuparono l'odierna Inghilterra. Angli sunt? Angeli fiant!, disse San Gregorio Magno. Non potendo andarvi lui stesso salito al Pontificato, scelse un gagliardo manipolo di suoi monaci benedettini e li inviò alla conquista dei conquistatori. Capo di questo eroico manipolo era Agostino, priore del monastero di SantAndrea. Giunti in Francia, atterriti dalle relazioni loro fatte, si arrestarono spaventati. Il Papa, anima grande, li rincorò e quei missionari rianimati, con alcuni francesi per interpreti, approdavano nel 597 all'isola di Thanet in numero di quaranta. Agostino notificò la sua venuta ad Etelberto, re di Kent, il più potente re dell'eptarchia. Questi andò a visitarli in quell'isola e dopo familiari conversazioni: «I vostri discorsi, disse, sono assai belli, lusimsbiere e magnifiche le promesse, ma sembrano un po' incerte. Però non sarà permesso che siate molestati; predicate pure liberamente ai miei popoli». Li condusse nella capitale Canterbury dove li provvide di tutto quanto abbisognavano. Quegli ardenti figli di San Benedetto si erano preparati alla missione con veglie, austerità, digiuni e ferventi preghiere ed ora erano pronti a suggellare col sangue la loro fede. Alla loro infuocata parola, fecondata dallo Spirito Santo, le genti accorrevano in folla, abbandonavano le loro superstizioni e venivano battezzate. La conversione del re (che poi si fece santo) fu seguita da quella di un'innumerevole moltitudine di sudditi. Nel Natale del 597 diecimila furono i rigenerati alla grazia nelle acque battesimali del Tamigi. Poco appresso Agostino, invitato dal Papa, passò in Francia per essere consacrato vescovo ad Arles. Nel 601, il Papa gli mandò il pallio e lo costituì metropolita d'Inghilterra. Agostino scriveva spessissimo a Roma per informare il Papa e consigliarsi in ogni contingenza. Favorito del dono dei miracoli, attirava le moltitudini alla croce, e la fede progrediva mirabilmente di giorno in giorno. Alla sua prima visita pastorale, fu accolto ovunque con entusiasmo. Volle pure arrivare ai Bretoni, i quali cacciati dagli invasori, come dicemmo, si erano ritirati sulle montagne del Galles. Essi erano cristiani, però avevano degenerato. Agostino, giunto alla loro frontiera, chiamò a concilio i loro vescovi e sacerdoti: costoro con varie pretese vollero che si convocasse un Sinodo generale: Agostino acconsentì, ma essi si ostinarono nei loro errori, onde Agostino, piangendo, predisse il loro sterminio. Finalmente, estenuato dalle fatiche apostoliche, volava al cielo il 28 maggio del 607. PRATICA. Tre quarti degli uomini sono ancora nelle tenebre dell'idolatria e della superstizione. Preghiamo e aiutiamo le opere missionarie. PREGHIERA. O Signore, che con la predicazione e i miracoli del tuo beato confessore e vescovo Agostino, ti sei degnato illuminare della luce della vera fede la Nazione inglese, concedi, te ne preghiamo per la sua intercessione, che i cuori degli erranti ritornino all'unità della vera fede, e noi restiamo fedeli alla tua santa volontà. MARTIROLOGIO ROMANO. A Canterbury, in Inghiltérra, sant'Agostino Vescovo e Confessore, il quale, mandato là insieme con altri dal beato Gregório Papa, predicò agli Inglesi il santo Vangelo di Cristo, ed ivi, glorioso per virtù e per miracoli, si riposò nel Signore. La sua festa si celebra il ventotto di questo mese.

nome San Giulio (il veterano) di Durostoro- titolo Martire- nascita 255 circa- morte 302 circa, Durostoro, Silistra, Bulgaria- ricorrenza 27 maggio- Gli autentici Atti di Giulio rivelano il modo di pensare di un devoto soldato, simile per molti aspetti a quelli dei giorni nostri. Durante ventisette anni di servizio irreprensibile aveva combattuto in sette campagne militari. Al prefetto Massimo, che lo interrogava, disse che doveva rimanere fedele a ordini più alti. Durante tutto il suo servizio militare, compreso il periodo in cui fu nuovamente arruolato come veterano, egli fu fedele a Dio, creatore del cielo e della terra, che fino a quel momento aveva servito rettamente. Massimo lo elogiò per la sua saggezza e la sua serietà e gli offri un premio se solo avesse sacrificato agli idoli. A patto che Giulio si mostrasse spontaneo, Massimo lo avrebbe sollevato da ogni imputazione, ma il santo rifiutò con fermezza. Essendogli allora chiesto perché temesse di più un uomo morto che l'imperatore vivo, rispose: «E colui che è morto per i nostri peccati che ci dà la vita eterna. Questo stesso uomo, Cristo, è Dio e vive per sempre. Chiunque crede in lui avrà la vita eterna; chiunque lo rifiuta avrà una punizione eterna». Massimo però, preso da compassione, lo invitò a conservarsi in vita sacrificando agli idoli. Giulio rispose: «Vivere con voi significherebbe per me morire [...] Ho scelto la morte che mi fa vivere coi santi per l'eternità». La sua esecuzione venne fissata a Durostoro (Silistra, Bulgaria). Sulla strada verso l'ultima meta fu salutato da un soldato cristiano, anch'esso imprigionato, di nome Isichio: «Prendi la corona — gli disse — che il Signore ha promesso di dare a coloro che credono in lui, e ricordati di me, perché anch'io ti seguirò. Porta i miei più calorosi saluti al servo di Dio, nostro fratello Valentino, che è già andato prima di noi al Signore per la sua retta professione di fede». Quando Giulio prese la benda per coprirsi gli occhi, disse: «Signore Gesù Cristo, soffro questo per il tuo nome. Ti prego di accogliere il mio spirito insieme ai tuoi santi martiri». Il boia pose fine alla sua vita con la spada. Egli era inizialmente inserito in questo giorno insieme ad alcuni compagni, menzionati solo nei sinassari (raccolte) greci, ma adesso gode di una menzione individuale nel nuovo Martirologio Romano. MARTIROLOGIO ROMANO. A Silistra in Mesia, nell’odierna Bulgaria, san Giulio, martire, che, veterano dell’esercito ormai in pensione, fu arrestato in tempo di persecuzione dagli ufficiali e portato davanti al governatore Massimo e, avendo disprezzato in sua presenza gli idoli e confessato con grande fermezza la fede di Cristo, fu punito con la condanna a morte.

nome Sant'Eutropio di Orange- titolo Vescovo- nascita Marsiglia, Francia- morte 475 circa, Orange, Francia- ricorrenza 27 maggio- Incarichi ricoperti Vescovo di Orange, (ca. 455-ca. 475)- Nato a Marsiglia, Eutropio condusse una vita disordinata fino al matrimonio. Alla morte della moglie divenne chierico e successivamente, con l'aiuto del vescovo locale Eustasio, si fece prete. La sua conversione si rivelò duratura e ricca di frutti. Quando il suo vescovo, Giusto, morì, Eutropio fu scelto come successore nell'antica diocesi di Orange (Vaucluse, circa venticinque chilometri a nord di Avignone). Questa città era stata largamente devastata durante un'invasione dei visigoti: la generale condizione di rovina materiale e morale spinse Eutropio a pensare alla fuga. Un santo consigliere lo convinse però a cambiare idea e il nuovo vescovo, pur in circostanze così difficili, si dimostrò esemplare. Una lettera di S. Sidonio Apollinare (21 ago.), vescovo di Clermont, che sperimentò nella sua diocesi difficoltà simili, mostra molto rispetto per l'erudizione e la religiosità di Eutropio; per valutare la notizia si noti che questo Sidonio, scrittore eloquente benché prolisso, è considerato l'ultimo rappresentante della cultura classica. Un'iscrizione sul sepolcro di Eutropio lo descrive come persona irreprensibile. MARTIROLOGIO ROMANO. A Orange in Provenza, in Francia, sant’Eutropio, vescovo.

+8 punti

Nessun commento

Non ci sono ancora commenti. Perchè non inizi tu la conversazione?