@Vitupero
I santi di oggi 6 agosto:
nome Trasfigurazione del Signore- titolo Gesù rivela ai tre discepoli diletti il Corpo del Vero Uomo- ricorrenza 6 agosto- Il Divin Redentore Gesù aveva già predicato per due anni il Vangelo dell'amore per tutta la Palestina, e si era già scelti i dodici Apostoli, ma la Buona Novella non era ancora stata compresa che in piccola parte: i suoi discepoli medesimi restavano ancora dubbiosi e tiepidi. Per confermare nella fede almeno i più amati fra gli Apostoli, prese con sè Pietro, Giacomo e Giovanni, li condusse sulla cima del Tabor ed innanzi ad essi si trasfigurò. Il suo viso divenne risplendente come il sole e le sue vesti candide come la neve. Ed apparvero Mosè ed Elia che conversavano con lui. Pietro allora prese la parola e disse a Gesù: « È bene per noi lo star qui; se vuoi facciamo qui tre tende: una per Te, una per Mosè ed una per Elia ». Mentre ancora parlava una lucida nuvola li avvolse e da essa si udì una voce che diceva: « Questo è il mio Figliuolo diletto nel quale mi sono compiaciuto: ascoltatelo ». Udendo tale voce i discepoli caddero bocconi a terra e furon presi da gran timore, ma Gesù, accostatosi a loro, li toccò dicendo : « Levatevi e non temete »; ed essi alzati gli occhi non videro che Gesù. Egli poi nello scendere dal monte ordinò di non parlare a nessuno di quella visione, prima che il Figliuol dell'Uomo fosse risuscitato dai morti. Questo bellissimo tratto del Santo Vangelo è preso da S. Matteo, ma lo si trova pure in S. Luca ed in S. Marco. Gesù prende con sè, e vuole testimoni della sua gloria: Pietro, il discepolo dal cuore ardente e generoso fino all'eroismo; colui che pochi giorni prima era stato costituito capo della Chiesa. Giacomo, il fratello di Giovanni, impetuoso e fedele che voleva sedere alla destra di Gesù, per cui si disse disposto a bere lo stesso calice amaro della passione. Giovanni, prediletto perchè il più giovane ed il più innocente. Tutti e tre li vedremo in seguito seguire il Maestro nell'Orto degli Ulivi, recarsi per primi al sepolcro, predicare con zelo ardente la fede, e dare la vita per il loro Maestro. La trasfigurazione pone Gesù al di sopra di Mosè ed Elia, le due figure preminenti dell'Ebraismo. Diverse montagne sono state identificate come il sito della Trasfigurazione; per esempio, il Monte Hermon. Il Monte Tabor è più vicino al centro delle attività di Gesù, e quindi il Vescovo Cirillo di Gerusalemme scrisse nell'anno 348 che preferiva il Monte Tabor al Monte Hermon. Così il Monte Tabor fu accettato come il sito della trasfigurazione di Cristo. PRATICA. Il Padre sul Tabor ha proclamato: «Questo è il mio Figlio diletto, lui ascoltate ». Ascoltiamo questo Maestro Divino quando ci parla per mezzo della Chiesa o dei suoi ministri. PREGHIERA. Dio, che nella gloriosa Trasfigurazione del tuo Unigenito hai confermato i misteri della fede con la testimonianza dei padri e, con voce partita da nube luminosa, hai meravigliosamente proclamata la perfetta adorazione dei figli, concedici, propizio, di poter divenire coeredi del Re della gloria e partecipi della sua medesima gloria. MARTIROLOGIO ROMANO. Festa della Trasfigurazione del Signore, nella quale Gesù Cristo, il Figlio Unigenito, l’amato dell’Eterno Padre, davanti ai santi Apostoli Pietro, Giacomo e Giovanni, avendo come testimoni la legge ed i profeti, manifestò la sua gloria, per rivelare che la nostra umile condizione di servi da lui stesso assunta era stata per opera della grazia gloriosamente redenta e per proclamare fino ai confini della terra che l’immagine di Dio, secondo la quale l’uomo fu creato, sebbene corrotta in Adamo, era stata ricreata in Cristo.
nome Santi Giusto e Pastore- titolo Martiri- ricorrenza 6 agosto- Si narra che questi due giovani fratelli si siano eroicamente opposti alla violenza di Daciano, governatore della Spagna sotto Diocleziano e Massimiano. Secondo i loro Atti Daciano, avanzando nella provincia alla ricerca di cristiani, arrivò a Complutum, l'odierna Alcala. de Henares, e iniziò a torturare i seguaci di Cristo. Giusto e Pastore, rispettivamente di tredici e nove anni, si trovavano alla scuola pubblica della città e decisero di godere della gloria dei martiri: abbandonati i libri corsero fuori e dichiararono di essere cristiani. Il giudice si infuriò nel vedere due bambini sfidare la sua autorità e li fece frustare per frenare il loro entusiasmo. Nello stupore generale, essi, facendosi coraggio a vicenda, rifiutarono di obbedire a Daciano, che ne ordinò la decapitazione. Le loro reliquie sono conservate ad Alcalà, di cui sono i patroni, oltre che di Madrid. MARTIROLOGIO ROMANO. A Alcalá de Henares in Spagna, i santi fratelli Giusto e Pastore, martiri, che, ancora fanciulli, lasciate a scuola le tavolette di scrittura, corsero spontaneamente incontro al martirio: subito catturati e battuti con le verghe per ordine del governatore furono entrambi sgozzati per Cristo con la spada dal loro carnefice, mentre si confortavano l’un l’altro con reciproche esortazioni.</p> <p> CURIOSITÀ: questi due martiri bambini sono venerati nel mio paese l'8 e il 9 di agosto ed è l'unico paese in Sardegna e forse in Italia nel quale sono presenti.
nome Sant'Ormisda- titolo 52º papa della Chiesa cattolica- nascita Frosinone- Elezione 20 luglio 514- Fine pontificato 6 agosto 523, (9 anni e 17 giorni)- morte 6 agosto 523, Roma- ricorrenza 6 agosto, 20 giugno a Frosinone- Santuario principale Basilica di San Pietro in Vaticano- Patrono di Frosinone, palafrenieri e stallieri-nOrmisda, nonostante fosse nativo di Frosinone e figlio di Giusto, anch'egli originario della regione, porta il nome persiano del dio zoroastriano della luce e della misericordia, particolare che induce a credere che il padre fosse un persiano convertito. Ormisda era diacono nella Chiesa romana quando diede prova di grandi doti diplomatiche nel tentativo di avvicinare i seguaci di papa Simmaco e dell'antipapa Lorenzo. La frattura dipendeva essenzialmente dalla diversa scelta di alleati, i sovrani goti o l'imperatore d'Oriente, sollevò varie controversie tra ortodossia ed eresie, quali l'arianesimo e il monofisismo, e portò a battaglie cruente, condanne e anatemi. Ormisda fu eletto papa nel 514, due giorni dopo la morte di Sirnmaco. Durante il suo pontificato si impegnò soprattutto a regolare la complessa divisione tra Oriente e Occidente risalente al 484, conosciuta come lo scisma acaciano, causata dal tentativo di Acacio di Costantinopoli di pacificare i monofisiti alla Chiesa. Nel 515 l'imperatore Anastasio I rifiutò la proposta del papa di una riconciliazione, che avrebbe comportato da un lato la condanna di Acacio con i suoi seguaci, i monofisiti e altri eretici, e dall'altro l'accettazione del concilio di Calcedonía e il riconoscimento dell'autorità del papa. Nel 519, sotto l'imperatore Giustino I, sostenitore dei calcedonesi, Ormisda pose fine allo scisma con la professione di fede che porta il suo nome, la "formula di Ormisda". Il 28 marzo 519, l'imperatore e il patriarca di Costantinopoli, e in seguito anche molti vescovi orientali, accettarono la formula e, implicitamente, la condanna di Acacio e della sua dottrina. Accettarono anche le decisioni del concilio di Calcedonia del 451, che riformulava quelle dei concili di Nicea e di Costantinopoli, il Torno di Leone (cioè la lettera cristologica di papa Leone I a Flaviano di Costantinopoli, dell'anno 449) e, praticamente, l'autorità della Santa Sede. Senza le pressioni da parte dell'imperatore, alcuni dei vescovi non avrebbero sicuramente accettato la formula, che venne letta al concilio Vaticano II come prova del riconoscimento dell'autorità del papa nei primi sei secoli dell'era volgare. Vi furono diversi tentativi di sabotare il nuovo accordo, soprattutto da parte di Severo di Antiochia, esiliato in Egitto, e del metropolita Doroteo di Tessalonica. Vi è un'iscrizione romana che celebra Ormisda per aver posto fine allo scisma romano e aver riconciliato i greci. Il santo, inoltre, intrattenne una corrispondenza dettagliata con i vescovi spagnoli, che evidenzia lo stretto legame tra la Chiesa spagnola e Roma. Non si sa nulla della vita pubblica di Ormisda, tranne che, ovviamente, fu un uomo saggio e pacifico. Tra le sue azioni più importanti va ricordato il severo ammonimento ad alcuni monaci africani e sciiti di Costantinopoli (antinestoriani in maniera eccessivamente spinta), l'introduzione di una formula particolare usata dal papa per indicare la sofferenza di una delle persone della Trinità, la continuazione del dialogo con i goti in materia ecclesiastica e l'aver posto termine alle persecuzioni dei vandali in Africa nell'ultimo periodo del suo pontificato. MARTIROLOGIO ROMANO. A Roma presso san Pietro, deposizione di sant’Ormisda, papa, che, alfiere di pace, riuscì in Oriente a ricomporre lo scisma di Acacio e in Occidente a far rispettare dalle nuove popolazioni i diritti della Chiesa.
nome Santa Maria Francesca di Gesù- titolo Fondatrice- nome di battesimo Anna Maria Rubatto- ricorrenza 6 agosto- Beatificazione 10 ottobre 1993 da papa Giovanni Paolo II- Canonizzazione 15 maggio 2022 da papa Francesco- Suor Maria Francesca di Gesù, al secolo Anna Maria Rubatto, nacque a Carmagnola, in provincia di Torino, il 14 febbraio 1844, penultima di 8 figli avuti da Giovanni Tommaso Rubatto, proprietario di una stalla, e Caterina Pavesio, sarta. A soli 4 anni rimase orfana del padre e a 19 anche della madre, e si trasferì in città da sua sorella Maddalena, dalla quale tornò dopo aver prestato servizio come dama di compagnia di Marianna Scoffone. Diventata una figlia adottiva, alla morte di questa ereditò un vitalizio. Profondamente caritatevole si dedicò per anni come volontaria all’assistenza dei poveri, alla visita degli ammalati nell’ospedale Cottolengo, all’attività nell’Oratorio di don Bosco e per la confraternita delle Dame di carità di S. Vincenzo. Un giorno però la sua vita cambiò. Durante un soggiorno a Loano, in Liguria, soccorse un giovane manovale ferito alla testa da una pietra caduta da un'impalcatura, lo medicò e gli diede del denaro. Le sue azioni vennero notate da padre Angelico da Sestri Ponente, cappuccino, che le propose di mettersi a capo di quella Comunità religiosa femminile a cui egli pensava da tempo. Il 23 gennaio 1885 Anna Maria vestì un abito simile a quello dei Cappuccini e divenne Suor Maria Francesca di Gesù, e insieme alle prime quattro compagne fondò le Suore Terziarie Cappuccine di Loano, dedite all’assistenza degli ammalati, principalmente a domicilio, e all’educazione cristiana della gioventù. In breve tempo le religiose si diffondono in Italia e poi in America Latina, in particolare in Uruguay, Argentina e Brasile dove, nella missione di San Giuseppe della Provvidenza, il 13 marzo 1901 sette di loro vengono uccise da un gruppo di indigeni armati. Durante una visita a Montevideo Suor Maria Francesca si ammalò e il 6 agosto 1904 si spense; i suoi resti riposano per suo volere sotto l'altare maggiore della chiesa di Sant’Antonio di Padova nella capitale uruguayana. Dopo le guarigioni miracolose avvenute dopo aver ardentemente richiesto la sua intercessione presso Dio, di un bambino gravemente ammalato nel 1939 e di un giovane investito e in punto di morte nel 2000, Suor Maria Francesca di Gesù è stata canonizzata il 15 maggio 2022.